Gobekli Tepe, uno dei luoghi più misteriosi e antichi del mondo

Il sito monumentale Patrimonio UNESCO costruito 6.000 anni prima di Stonehenge

Nel sud-est della Turchia, sulla cima di un altopiano calcareo chiamato Gobekli Tepe, negli anni Novanta l’archeologo tedesco Klaus Schmidt scoprì più di 20 recinti di pietra circolari, il più grande dei quali era di ben 20 metri di diametro, un cerchio di pietra con al centro due pilastri riccamente intagliati alti 5,5 metri.

I pilastri di pietra scolpita, figure umane stilizzate con le mani giunte e cinture di pelle di volpe, pesavano fino a 10 tonnellate.

Le strutture, risalenti a circa 11.500 anni, rappresentano le più antiche costruzioni monumentali conosciute dell’umanità.

Gli strumenti di pietra e altri manufatti che Schmidt e il suo team trovarono nel sito hanno mostrato che i recinti circolari erano stati edificati da cacciatori-raccoglitori che si sarebbero uniti 11.500 anni fa per scolpire i pilastri a forma di T di Gobekli Tepe con strumenti di pietra, usando come cava la roccia calcarea della collina sotto i loro piedi, abbastanza morbida da lavorare con la selce e altri strumenti di legno disponibili all’epoca.

Il sito, sosteneva Schmidt, era un centro rituale, forse una sorta di complesso di sepoltura o di culto, piuttosto che un insediamento.

Gli archeologi avevano a lungo pensato che i rituali complessi e la religione organizzata fossero “lussi” sviluppati dalla società dopo aver iniziato ad addomesticare animali e a coltivare, una transizione nota come Neolitico.

Gobekli Tepe, invece, ha capovolto quella linea temporale.

Gli strumenti in pietra del sito, supportati da datazioni al radiocarbonio, lo collocano infatti saldamente nell’era pre-neolitica.

Più di 25 anni dopo i primi scavi, non esistevano ancora prove della presenza di piante o animali domestici: Schmidt riteneva che nessuno abitasse nel sito a tempo pieno e lo chiamò “cattedrale su una collina”.

Sotto la direzione del successore di Schmidt, Lee Clare, un team dell’Istituto Archeologico Tedesco ha poi scavato diverse trincee “a buco di serratura” fino al substrato roccioso del sito, molti metri sotto i pavimenti dei grandi edifici.

Ciò che Clare e i suoi colleghi hanno scoperto potrebbe riscrivere ancora una volta la preistoria.

Gli scavi hanno “a sorpresa” rivelato prove di case e insediamenti durante tutto l’anno, suggerendo che Gobekli Tepe non fosse un tempio isolato visitato in occasioni speciali bensì un fiorente villaggio con imponenti edifici al centro.

Il team ha anche identificato una grande cisterna e canali per la raccolta dell’acqua piovana, fondamentali in un insediamento sulla cima di una montagna arida, e migliaia di strumenti di macinazione per la lavorazione del grano, la cottura del porridge e la produzione della birra: un insediamento a tutti gli effetti con un’occupazione permanente.

Clare e i colleghi pensano così che Gobekli Tepe sia stato un tentativo di cacciatori-raccoglitori di aggrapparsi al loro stile di vita in via di estinzione mentre il mondo intorno a loro stava cambiando.
Prove dalla regione circostante mostrano infatti che le persone in altri siti stavano sperimentando la coltivazione e l’allevamento, una tendenza alla quale la gente di “Belly Hill” avrebbe cercato di resistere.

Clare sostiene inoltre che le incisioni rupestri del sito siano un indizio importante.
Sculture elaborate di volpi, leopardi, serpenti e avvoltoi che coprono i pilastri e le pareti di Gobekli Tepe “non sono animali che vedi tutti i giorni“, ha dichiarato. “Sono più che semplici immagini, sono narrazioni, che sono molto importanti per tenere insieme i gruppi e creare un’identità condivisa“.

Negli ultimi cinque anni, la cima della montagna alla periferia di Urfa è stata nuovamente ridisegnata.

Oggi strade, parcheggi e un centro visitatori accolgono viaggiatori da tutto il mondo.

Il Museo archeologico e del mosaico di Şanlıurfa, costruito nel 2015 nel centro di Urfa, è uno dei più notevoli musei della Turchia: conserva una replica in scala reale del recinto più grande del sito e dei suoi imponenti pilastri a T, permettendo ai visitatori di avere un’idea dei pilastri monumentali ed esaminare da vicino le loro sculture.

Nel 2018, Gobekli Tepe è stato dichiarato Patrimonio UNESCO e i funzionari del turismo turco hanno nominato il 2019 “Anno di Gobekli Tepe”, rendendo l’antico sito il volto della campagna nazionale di promozione turistica.

Gobekli Tepe, costruito 6.000 anni prima di Stonehenge, custodisce ancora nel mistero il significato esatto delle sue incisioni e il mondo in cui un tempo abitavano le persone.

Ogni nuova scoperta promette di cambiare ciò che ora sappiamo sul sito e sulla storia della civiltà umana.

E il suo fascino si fa sempre più ammaliante.