Giannutri, l’isola dei divieti infranti da riscoprire e proteggere

Zone non autorizzate, divieti e multe salatissime: questa è Giannutri, l'isola proibita della Toscana

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Redazione

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Lei è l’isola dei divieti, delle norme e delle proibizioni fatta di storia, di cultura e resti antichi di una civiltà che di quell’isola ne aveva fatto un paradiso in terra. Siamo sull’isola di Giannutri, una delle 7 isole che compongono il Parco nazionale dell’Arcipelago toscano, insieme a Gorgona, Capraia, Elba, Pianosa, Montecristo, Giglio.

Giannutri, sembra tenere particolarmente al suo passato: non si possono abbandonare i sentieri principali, né ci si può spingere verso i resti archeologici. E neanche la splendida villa romana a picco sul mare si può visitare perché chi osa addentrarsi verso le zone proibite trasgredisce la legge e paga fino a 600 euro di multa.

giannutri
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Isola di Giannutri – Fonte Getty Images

Delibere del parco, carte da bollo e decine di cartelli sparsi su tutta l’isola, del resto, avvisano chi arriva su questo isolotto lungo appena 3 km e largo 500 che bisogna comportarsi bene.

Eppure ogni anno qui i turisti arrivano a migliaia, ogni giorno. Una visita giornaliera se si arriva in barca, una toccata e fuga per ammirare le bellezze del piccolo paradiso toscano, o una vacanza breve se si trova posto all’interno dell’unico condominio di case cementate negli anni ’70, che può ospitare fino a 500 persone.

I vacanzieri arrivano qui conquistando lo scoglio, con i traghetti che da Porto Santo Stefano conducono al porticciolo dello Spalmatoio, poi si dirigono verso quella parte un tempo incontaminata, quella proibita e nascosta dalla macchia mediterranea.

Qui i cartelli di divieto sono tantissimi ma in passato le guardie erano troppo poche per controllare, fermare e multare chiunque osava spingersi verso i resti della civiltà antica romana.

Costa di Giannutri
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Costa di Giannutri – Fonte 123rf

Così tutti entravano, toccavano e portavano via piccoli pezzi di una storia antica che rischiava di perdersi per sempre. Un vero peccato, perché qui duemila anni fa, al tempo degli antichi romani, Giannutri doveva essere come uno di quei luoghi preferiti dai vip, un paradiso per vacanze esclusive. Sopra Cala Maestra, la famiglia dei Domizi Enobarbi, si fece costruire una villa incredibile, con la vista sublime su tutta la costa.

Oggi Villa Domizia, con i suoi resti ancora straordinari, è chiusa. La scelta di non rendere accessibile questa zona, così come per le altre parti dell’isola, è per preservare quel tesoro custodito. Quindi sì alle visite, ma solo se autorizzate e in presenza di personale turistico qualificato.

Perché l’isola di Giannutri è un vero tesoro a cielo aperto: ci sono colonne, scalinate e porticati, resti archeologici e mosaici che si estendono davanti a un mare così trasparente che sembra etereo. I fondali ospitano praterie di poseidonia, gorgonie, coralli, cavallucci marini, stelle marine, ricciole, dentici, saraghi, spugne e relitti di navi affondate. Ed è tutto estremamente spettacolare, senz’altro da proteggere.

Villa romana
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Resti Villa Roma, Isola di Giannutri – Fonte Getty Images