Una spaccatura nella roccia lungo la costa del Portogallo, alla periferia di Cascais, nel distretto di Lisbona, è un’attrazione turistica che incuriosisce chi la vede.
Quando il mare è mosso, l’acqua che entra nelle fenditure della scogliera si infrange con forza sulle pareti rocciose e un soffio di acqua marina nebulizzata fuoriesce verso l’alto come fosse fumo proveniente dall’inferno, da cui il nome Boca do Inferno, bocca dell’inferno.
Questo fenomeno naturale genera un suono roco. C’è chi dice che sembri il gemito di una persona e che ascoltarlo sia incredibilmente inquietante.
La Boca do Inferno si è formata nel corso dei secoli a causa dell’infrangere delle onde sulla roccia calcarea. Si è creata una piccola grotta che poi è collassata lasciando solamente un arco di pietra naturale.
D‘estate il mare è calmo e le onde non sono così spaventose, ma quando sopraggiunge l’inverno sono talmente alte da far tremare le vene ai polsi.
Si raggiunge percorrendo la lunghissima strada asfaltata che costeggia l’oceano, a piedi o in bicicletta. Da Cascais ci vogliono all’incirca 15 minuti. Alcuni sentieri conducono fino alla base della bocca dell’inferno per consentire ai turisti di ammirare lo spettacolo da un diverso punto di vista.
Un fatto inquietante è legato a questo luogo. Nel 1930, l’esoterista Aleister Crowley scomparve alla Boca do Inferno, lasciando dietro di sé solo un porta sigarette e un misterioso messaggio. Il poeta portoghese Fernando Pessoa suo amico fu a lungo interrogato dalla polizia, ma di Crowley nessuna traccia. Ricomparve a Londra alcuni giorni dopo: si trattò probabilmente di una farsa ordita dal mago – e forse anche da Pessoa – perfettamente riuscita.