Tra Sardegna e Corsica, in quel tratto di mare conosciuto con il nome di Bocche di Bonifacio, in mezzo al mare turchese è disseminata una galassia di isole e isolotti che compongono il prezioso arcipelago della Maddalena, uno degli angoli più suggestivi della Sardegna e forse del mondo. Dal 1994 l’arcipelago, oggi anche patrimonio dell’umanità Unesco, è tutelato dal parco geominerario, storico e ambientale omonimo, il primo al mondo, che comprende le 62 isole, scogli e isolotti granitici scolpiti nei millenni dal vento e dalla salsedine. La Maddalena e Caprera, le isole principali, sono circondate da mille insenature e piccoli approdi, ben 180 km totali di coste incontaminate, tra i quali spiccano Budelli, Razzoli, Santa Maria, Santo Stefano, Spargi e gli isolotti Roma, del Cardellino e di Cala Lunga.
L’arcipelago è facilmente raggiungibile via mare dalle coste della Gallura e della costa Smeralda, principalmente da Baja Sardinia (44 min), Santa Teresa di Gallura e Palau (15 min), con traghetti e battelli. Vi consigliamo di esplorare le meraviglie dell’arcipelago della Maddalena prenotando un’escursione in barca da Palau o La Maddalena, in compagnia di una guida locale. Avrete la possibilità di raggiungere le migliori spiagge della zona e di nuotare, fare snorkeling e prendere il sole in un vero e proprio paradiso terrestre. Potete trovare qui tutte le informazioni sul tour in barca e verificare disponibilità e costi.
Indice
Le isole dell’arcipelago, chiamate dai Romani insulae Cuniculariae per via degli stretti bracci di mare esistenti tra l’una e l’altra, rimangono pressoché disabitate dall’anno Mille fino alla seconda metà del Settecento, quando nel 1767 i Savoia vi stabiliscono una delle basi della propria Marina Militare, dando così vita all’abitato di Sa Madalena, disteso tra cala Gavetta e il colle Vecchia Guardia alle sue spalle. Una notte di febbraio del 1793, il nocchiere Domenico Millelire (1761-1827), originario dell’isola, sbarca furtivamente a Palau con sei uomini e due cannoni e da solo la flotta francese di un ancora sconosciuto Napoleone Bonaparte a ritirarsi. Nel 1805 l’ammiraglio inglese Horatio Nelson (1758-1805), che troverà la morte pochi mesi dopo durante la battaglia navale di Trafalgar, dall’isola della Maddalena coordina l’offensiva sempre contro Napoleone, intenzionato a invadere l’Inghilterra.
Nel 1852 Giuseppe Garibaldi acquista la parte settentrionale della vicina isola di Caprera e vi stabilisce la propria, ultima, residenza. Meno di una decina d’anni dopo, infine, la Marina Militare della nuova Italia unita installa il proprio centro operativo proprio sull’isola della Maddalena, rinnovando urbanisticamente e architettonicamente le obsolete fortificazioni piemontesi nonché l’abitato intorno a cala Gavetta, preparando così l’isola a diventare, dal secondo dopoguerra, una delle mete più conosciute del turismo non solo europeo bensì internazionale.
Scoprire la Maddalena e Caprera
Di fronte a cala Gavetta e al porto si apre piazza XXIII Febbraio con la colonna Garibaldi, eretta nel 1907 per celebrare il primo centenario dalla nascita dell’eroe dei Due Mondi, alcuni eleganti palazzi di fine Settecento, i più antichi della Maddalena, costruiti in epoca sabauda, e infine la targa in onore di Domenico Millelire. Sul lato ovest del porto si notano le mura di forte Balbiano (1790-1792), alle spalle del quale si apre la centrale piazza Garibaldi, detta piazza Rossa, con l’antico Mercato oggi sede municipale. A breve distanza si trova la chiesa parrocchiale di Santa Maria Maddalena (1780) e l’annesso museo Diocesano di arte Sacra. Piazza Umberto I, conosciuta anche come piazza Comando, era invece il cuore delle operazioni della Marina Militare del neonato regno d’Italia, con l’elegante palazzo dell’Ammiragliato (1893), il monumento ad Anita Garibaldi e l’Ancora eretta in onore dei Marinai Caduti. Nei pressi si trova anche la scuola Sottufficiali con annessa la piccola chiesa della Madonna della Medaglia Miracolosa.
Risalendo il crinale del colle Vecchia Guardia si raggiungono inoltre i resti del forte di Sant’Andrea (1787-1790), il cimitero della Maddalena con la tomba dell’attore milanese Gian Maria Volonté (1933-1994) e la chiesa del Santo Bambino di Praga (1933) in memoria della vittoria dei cristiani sui protestanti di Praga del 1670. Lungo la strada panoramica di Spalmatore si raggiunge poi la località di Puzzoni, dove si trova il museo Archeologico Navale “Nino Lamboglia” con il relitto della nave romana naufragata nel 120 a.C. davanti all’isola di Spargi e il suo prezioso carico di anfore vinarie. Dall’isola della Maddalena parte infine una strada costruita su una bassa diga che, in circa 15 minuti di macchina, permette di raggiungere l’isola di Caprera, dove Garibaldi costruì la celebre casa Bianca dove morì nel 1882. Oggi il compendio Garibaldino è un interessante museo che comprende la dimora dell’eroe con gli arredi originali e il suo letto di morte, la casa di Ferro con la biblioteca, il cortile e il grande parco circostante da dove si può ammirare il mare turchese circostante. Sotto un masso di granito grezzo è sepolto, contrariamente alle sue ultime volontà, il corpo imbalsamato dell’eroe dei Due Mondi.
Le spiagge più dell’arcipelago della Maddalena
L’arcipelago della Maddalena vanta oltre 300 spiagge e minuscole calette, alcune delle quali raggiungibili soltanto via mare, tra le quali si segnalano:
- Isola della Maddalena. A nord la spiaggia dei monti dell’Arena: una duna di sabbia bianca vicino a punta Cannone, raggiungibile tramite la strada panoramica di Spalmatore. A sud, invece, cala Francese con l’omonima e visitabile cava di granito ottocentesca, dalla quale è uscito il basamento per la statua della Libertà di New York;
- Isola di Caprera. Cala Coticcio, costa est. Una delle spiagge più belle della Sardegna, chiamata anche Tahiti per il suo mare turchese e la sabbia finissima. Per raggiungerla bisogna seguire a piedi un sentiero impervio per almeno una mezz’oretta. Cala Serena, costa nord ovest. Una mezzaluna di sabbia bianca la più romantica di tutto l’arcipelago, raggiungibile in 20 minuti a piedi da cala Garibaldi. La spiaggia del Relitto, a sud, prende infine il nome da un’antica nave merci che ancora spunta dalle sue acque cristalline;
- Spiaggia Rosa di Budelli. La spiaggia più famosa dell’intero arcipelago. Immortalata da Michelangelo Antonioni nel film Deserto Rosso (1964), oggi si può ammirare soltanto dalla vicina spiaggia del Cavaliere a causa della delicatissima composizione del suo arenile, di un’incredibile sfumatura rosa, composto da microscopici frammenti di corallo, granito e gusci di molluschi;
- Cala Lunga di Razzoli. Versante sud dell’isola. Frastagliate rocce granitiche sotto alle quali si possono fare ottime immersioni;
- Cala Corsara di Spargi. Sulla costa meridionale dell’isola, una baia selvaggia raggiungibile solo via mare e costituita da quattro piccole calette contigue contornate da strane rocce di granito rosa, tra cui la testa della Strega e lo Stivale.