Una vecchia nave verrà trasformata in una barriera corallina da sogno

Un tempo ebbe una carriera militare gloriosa e segnò il record, imbattuto, del Nastro Azzurro e oggi questa celebre nave si appresta a trasformarsi in un'attrazione turistica

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Priscilla Piazza

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Laureata in cinema, teatro e spettacolo multimediale, oggi lavora come redattrice e social media manager freelance

Pubblicato: 21 Febbraio 2025 12:36

Vi ricordate o avete mai sentito parlare della nave SS United States?  Inaugurata nel 1952, è stata per anni un simbolo di velocità e innovazione nel mondo marittimo. Con la sua straordinaria capacità di navigare a oltre 35 nodi, ha conquistato il primato di traversata atlantica con il celebre Nastro Azzurro, un record che addirittura detiene ancora oggi.

Ma dietro la sua fama di ammiraglia della flotta passeggeri si nasconde una storia più complessa, segnata da alti e bassi, abbandoni e progetti mai realizzati. Dopo decenni di inattività, finalmente la SS United States sta per intraprendere il suo ultimo viaggio, destinata a diventare una barriera corallina artificiale nel Golfo della Florida, trasformandosi così in un’attrazione subacquea di grande valore turistico. Scopriamo insieme in questo articolo tutti i dettagli del progetto riservato a questa famosa nave.

La storia della nave SS United States

La SS United States è stata progettata durante il periodo di transizione tra la fine della Seconda Guerra Mondiale e l’inizio della Guerra Fredda, quando le navi di grande stazza erano ancora essenziali per il trasporto passeggeri e militari. La sua costruzione rispondeva a un preciso requisito militare: essere facilmente riconvertibile per trasportare rapidamente 14.400 soldati in caso di conflitti internazionali. Grazie alla sua velocità straordinaria, la nave è stata una delle ammiraglie della flotta marittima mondiale, capace di stracciare nel suo viaggio inaugurale il record del Nastro Azzurro, battendo la leggendaria Queen Mary.

Tuttavia, la sua carriera civile non è stata altrettanto fortunata. Nonostante le sue caratteristiche uniche, la SS United States non riuscì a competere con l’ascesa del trasporto aereo, che presto divenne la principale modalità di viaggio intercontinentale. Negli anni successivi, la nave fu dismessa nel 1969 e, purtroppo, iniziò una lunga fase di abbandono, passando di proprietà in proprietà senza mai trovare un nuovo scopo. I tentativi di riqualificazione, come la proposta di trasformarla in un hotel galleggiante, non ebbero mai successo, lasciandola a languire per quasi tre decenni lungo il fiume Delaware, fino al suo definitivo allontanamento.

SS United States
Fonte: IPA
Un dettaglio della nave SS United States

Il nuovo progetto: una barriera corallina nel Golfo della Florida

Ora, dopo una lunga disputa legale e tanti anni di inattività, la SS United States ha intrapreso un nuovo viaggio che la porterà a una nuova vita nel Golfo della Florida. Qui, sarà sommersa per diventare parte della più grande barriera corallina artificiale del mondo. Questo progetto ambizioso è stato avviato dalla contea di Okaloosa, un’area già nota per le sue numerose barriere coralline artificiali e mira a trasformare la nave in una calamita per il turismo subacqueo. Le potenzialità di attrazione turistica di questa nuova destinazione sono enormi, con attività come il reef watching, la pesca sportiva e le immersioni che contribuiranno a generare milioni di dollari per l’economia locale.

Il processo di adattamento e affondamento della nave richiederà almeno un anno e mezzo e un investimento che si prevede superi i 10 milioni di dollari. Nonostante le sfide, il progetto è visto come un’opportunità per preservare la storia di una delle navi più celebri mai costruite e per offrire un’esperienza unica ai visitatori che potranno immergersi nelle acque cristalline del Golfo della Florida. Il progetto segna la fine di una lunga saga e l’inizio di una nuova straordinaria avventura per la SS United States, che diventerà così un monumento vivente, non più solo alla velocità e alla grandezza del passato, ma anche alla resilienza e alla trasformazione per il futuro.