Nel Mar Morto sono stati scoperti degli incredibili camini di sale

Frutto di un processo geologico unico, queste formazioni hanno attirato l'attenzione della comunità scientifica internazionale. Ecco come si formano e cosa possono causare in futuro

Foto di Letizia Rogolino

Letizia Rogolino

Giornalista specializzata in Travel & Lifestyle

Giornalista, cinefila e anima vagabonda. Ama scrivere di cinema e viaggi, le sue due più grandi passioni da sempre. Toglietele tutto ma non i road movie, i dolci e il mare.

Pubblicato: 21 Novembre 2024 16:28

In un progetto interdisciplinare coordinato dall’Helmholtz Centre for Environmental Research (UFZ), i ricercatori hanno fatto una scoperta straordinaria che ha attirato l’attenzione della comunità scientifica internazionale. Sui fondali del Mar Morto emergono dei misteriosi camini di sale, ovvero delle strutture naturali simili a camini, formate dalla cristallizzazione dei minerali provenienti da acque sotterranee ad alta salinità.

Conosciuti sono i fumaioli neri che si trovano lungo le dorsali medio-oceaniche e le torri di tufo del lago Mono, ma queste formazioni appena scoperte sono il frutto di un processo geologico unico che potrebbe rivoluzionare alcune dinamiche e causare alcune conseguenze importanti.

Cosa sono e come si formano i camini di sale

Mentre i fumaioli neri emettono fluidi caldi ricchi di minerali, formando minerali di zolfo e ferro non appena i fluidi entrano in contatto con l’acqua di mare fredda e le torri di tufo intorno alle sorgenti di acqua ricca di calcio, i camini nel Mar Morto sono formati da flussi di acque sotterranee altamente saline. Le acque sotterranee provenienti dalle falde acquifere che circondano il bacino del Mar Morto scorrono attraverso spessi strati di vecchi depositi di sale, dissolvendo il minerale alogenuro e scorrendo nel lago come pennacchi di salamoia che salgono verso l’alto.

Ciò è piuttosto insolito, poiché l’acqua salata ha una densità maggiore dell’acqua dolce. Tuttavia i livelli di salinità nel Mar Morto sono così elevati che la salamoia è ancora meno densa dell’acqua circostante.  “Poiché la densità di questa salamoia è leggermente inferiore a quella dell’acqua nel Mar Morto, sale verso l’alto come un getto. Sembra fumo, ma è un fluido salino” spiega l’idrogeologo dell’UFZ, il dott. Christian Siebert, autore principale del nuovo studio che descrive la scoperta.

Siebert e il suo team hanno studiato come le dinamiche del sistema delle acque sotterranee in questa regione stanno cambiando e come le falde acquifere stanno trovando nuovi percorsi negli strati rocciosi, sia sulla terraferma che sotto il Mar Morto. I subacquei hanno scoperto i camini durante un’indagine sul fondale del lago a una profondità di circa 30 metri.

Dettaglio camini di sale
Fonte: Ufficio stampa
Creazione dei camini di sale

Le osservazioni dirette mostrano che i camini crescono rapidamente. Possono crescere di diversi centimetri in un solo giorno, quando l’acqua del lago fa cristallizzare spontaneamente la salamoia dopo essere emersa dal fondale del lago. Molti dei camini mappati erano alti da uno a due metri, ma i ricercatori segnalano anche giganti alti più di sette metri, con un diametro di oltre due o tre metri. I camini non sono solo una stranezza geologica; potrebbero anche svolgere un ruolo importante nella previsione delle doline.

Perché sono preziose: pericolo doline

Le doline sono grandi crateri formati dalla dissoluzione di enormi strati di sale o altri minerali solubili in acqua nel sottosuolo e dal successivo, spesso improvviso, crollo delle cavità. “Ad oggi, nessuno può prevedere dove si verificheranno le prossime doline. Sono anche pericolose per la vita e rappresentano una minaccia per l’agricoltura e le infrastrutture” afferma Siebert. Il team di ricerca è stato in grado di dimostrare che i camini si erano formati ovunque la superficie terrestre fosse successivamente crollata su una vasta area.

Probabilmente il flusso delle acque sotterranee che forma i camini è anche responsabile delle cavità sotterranee nell’area circostante. Migliaia di nuove doline si sono formate lungo il Mar Morto negli ultimi decenni. “Questo rende i fumaioli bianchi uno strumento di previsione eccezionale per individuare aree a rischio di crollo nel prossimo futuro” conclude Siebert.