Non sarebbe la zona del Montefeltro, nelle Marche, come si è sempre pensato, quella al confine tra l’Emilia-Romagna e il territorio tra Pesaro e Urbino, e neppure il famoso borgo di Bobbio, nel piacentino, a fare da sfondo alla Gioconda, il celeberrimo dipinto di Leonardo da Vinci conservato al Louvre di Parigi.
Oggi, infatti, tra gli esperti gira una nuova teoria secondo la quale il Genio avrebbe dipinto la sua enigmatica Mona Lisa in tutt’altro luogo, che ora vi vogliamo svelare.
La nuova scoperta
Leonardo non sarebbe andato molto distante da casa, in realtà. Il paesaggio che fa da sfondo alla Gioconda sarebbe infatti toscano e, per la precisione, pisano. Non è ancora ben chiaro se abbia realizzato il dipinto direttamente stando in quelle zone o se si sia semplicemente ispirato a paesaggi che aveva visitato.
Fatto sta che dietro a quella figura femminile dal sorriso più enigmatico della storia dell'arte gli esperti avrebbero riconosciuto la Torre di Caprona di Vicopisano, in provincia di Pisa, e il profilo dei monti pisani, con i paesi di Cascina e di Calci.
La nuova ipotesi è stata annunciata in occasione di una conferenza dal titolo "La Gioconda svelata dalla scienza. Una nuova scoperta mondiale" che si tenuta a Vinci, in provincia di Firenze, il Comune noto per essere stato il luogo d'origine di Leonardo da Vinci.
Gli autori della scoperta sono due studiosi francesi, l'ingegnere Pascal Cotte, direttore della Lumière Technology, che nel 2004, su richiesta del Louvre, ha digitalizzato la Gioconda, e Sylvain Thieurmel, un ricercatore specializzato nella pittura e nella biografia dell'artista-scienziato rinascimentale.
Dopo 18 anni dalla digitalizzazione di Cotte, sarebbero infatti emersi nuovi particolari grazie a una telecamera multispettrale inventata e progettata proprio dal ricercatore francese. Lo studio delle carte geografiche disegnate dallo stesso Leonardo messe a confronto con i nuovi risultati avrebbero quindi permesso di confermare la nuova scoperta.
Vinci, il paese di Leonardo
Situato sulle pendici del Montalbano, Vinci è il paese in cui nacque Leonardo, e qui sono stati aperti diversi luoghi legati al Genio di da Vinci. La Biblioteca leonardiana, un centro internazionale di studi leonardiani, il Museo leonardiano di Vinci, che comprende un'ampia collezione di modelli di invenzioni realizzata all'interno della Palazzina Uzielli e del Castello dei Conti Guidi, una bellissima fortificazione medievale. Visitato ogni anno da 130mila persone, il Museo leonardiano è uno dei musei più importanti e frequentati della Toscana.
A Vinci ha anche sede il Museo ideale Leonardo da Vinci, dedicato all'approfondimento dell'attualità della figura di Leonardo e alla complessità della sua opera di artista, scienziato, inventore.
La casa natale di Leonardo
La casa natale di Leonardo da Vinci, invece, si trova ad Anchiano, un minuscolo abitato a breve distanza da Vinci che può essere visitata. All'interno è stata allestita una narrazione audio-visiva della vita di Leonardo. Con diversi disegni che raffigurano la Valle dell'Arno, il Padule di Fucecchio, Vinci e il Montalbano, si vuole sottolineato il rapporto che l'artista ha avuto con il proprio territorio, dal quale ha preso molte ispirazioni per le sue più grandi opere. Un ologramma a grandezza naturale dà voce a un Leonardo oramai vecchio e stanco che, dalla sua ultima dimora, il Castello di Amboise, in Francia, volge lo sguardo al passato per narrare le frequentazioni, gli studi e le vicende che lo legarono a queste terre.
Una parte dell'esposizione comprende una sezione dedicata al Cenacolo vinciano che si trova nella chiesa di Santa Maria delle Grazie a Milano, di cui è esposta una riproduzione in alta definizione, con la possibilità di attivare ulteriori percorsi tematici storici, artistici e dedicati al restauro.
La Strada Verde
Da Vinci ad Anchiano si può andare anche a piedi. Il percorso che collega il borgo alla casa natale di Leonardo prende il nome di “Strada Verde”. Contrassegnata come Itinerario escursionistico n. 14, è lo stesso che nell'Ottocento era noto come via Botanica ed è lungo circa 2 chilometri.
L'itinerario è rimasto pressoché inalterato nei secoli. Passa attraverso uliveti e vigneti che si concentrano lungo la salita verso Anchiano. A metà della via, prendendo una deviazione, è possibile raggiungere la pescaia quattrocentesca utilizzata per il flusso d'acqua che alimentava il Mulino della doccia di Vinci, che Leonardo raffigurò in un disegno del 1504 circa.