La notte più esplosiva e magica di sempre si avvicina, ed è quella che celebra la fine e l’inizio. Stiamo parlando del capodanno, che segna il passaggio tra la fine di un anno e l’inizio di quello nuovo. Si tratta di una celebrazione, tanto attesa quanto sentita, che cade nella notte tra il 31 dicembre, ultimo giorno del calendario gregoriano, e il primo gennaio, e che vede portare in scena tutta una serie di riti e tradizioni antiche e contemporanee.
Le usanze sono tante e diverse, e sono tutte bellissime. C’è chi mangia chicchi d’uva, chi si riunisce davanti all’orologio con un countdown fragoroso ed emozionante e chi, addirittura, lancia piatti dalla finestra per buon auspicio. Non tutti sanno però che le celebrazioni del nuovo anno non corrispondono sempre al 1° gennaio.
In alcune parti del mondo, infatti, la fine dell’anno si celebra in giorni e mesi non sospetti, almeno per noi. La magia, però, resta la stessa. In queste giornate, infatti, viene portato in scena un trionfo di tradizioni e usanze dal fascino indiscusso. Se siete quindi amanti dei nuovi inizi prendete carta e penna e segnate queste date: sarà l’occasione per festeggiare ancora, e ancora, il capodanno in diverse parti del mondo.
Il capodanno nel mondo
A differenza di quanto molti credono, il capodanno non si celebra il 1° gennaio, o almeno non sempre, anche se è questa la data che designa l’inizio in moltissime parti del mondo. La festa di capodanno, così come la conosciamo noi, è strettamente legata al calendario gregoriano adottato dalla maggior parte dei Paesi del mondo. Tuttavia, le sue origini sono molto antiche e affondano nelle tradizioni pagane.
Nell’Antica Roma, infatti, nel mese di gennaio si era soliti riunirsi per celebrare il dio romano Giano. Una ricorrenza che succedeva i Saturnali che, invece, coincidevano con la fine dell’anno.
Nei secoli successivi furono molti i popoli e i Paesi a perpetuare questa tradizione, seppur con date diverse. Fu poi Papa Innocenzo XII, nel 1691, a unificare le feste tradizionali e a imporre una sola data: quella del 1° gennaio, ufficializzata poi anche dal calendario gregoriano.
Diverso è, invece, il caso delle popolazioni che osservano il calendario lunare o di tutte quelle che, per onorare e celebrare il passato, le tradizioni e le usanze antiche, hanno scelto altre date per festeggiare la fine e l’inizio. Scopriamo quali.
Capodanno cinese
Tra le celebrazioni di fine anno più emozionanti, suggestive e affascinanti, c’è quella del capodanno cinese. Si tratta di un evento incredibile che vede ogni anno spostamenti in massa, sia da parte dei cittadini che tornano a casa o dalle loro famiglie, sia da parte dei viaggiatori che vogliono toccare con mano la magia di questa festa.
Il capodanno cinese, conosciuto anche come capodanno lunare o festa di primavera, è una delle più importanti festività nazionali che celebra l‘inizio del nuovo anno secondo il calendario del Paese. La data non è fissa e non è mai la stessa, ma varia perché l’inizio del mese viene calcolato con il novilunio. Coincide, quindi, con la seconda luna nuova che appare dopo il solstizio d’inverno e che può essere calcolata tra il 21 gennaio e il 20 febbraio del nostro calendario.
Cosa succede durante il capodanno cinese è presto detto: a partire dalla data designata, i cittadini danno il via ai festeggiamenti che durano per 15 giorni e che si concludono con il suggestivo Festival delle Lanterne.
Capodanno ortodosso
Nei Paesi dell’Europa Orientale c’è chi celebra il Vecchio Anno Nuovo, si tratta del capodanno ortodosso che segue ancora il calendario giuliano ormai in disuso. La data dei festeggiamenti è stata fissata tra il 13 e il 14 gennaio, una notte che porta in scena tutta una serie di tradizioni antiche che vengono tramandate da generazioni.
Cene di famiglia, rintocchi di campane, piatti tradizionali e cerimonie sacre nelle chiese e nei templi: i cittadini dei Paesi come Russia, Macedonia e Ucraina, si riuniscono in questi giorni di festa per salutare l’anno concluso e per accogliere il nuovo, anche con balli popolari e canti folkloristici.
Capodanno coreano
Un viaggio in Corea, a metà gennaio, può trasformarsi in un’esperienza unica ed emozionante. È in questi giorni, infatti, che i cittadini del Paese si riuniscono tra le strade e le piazze per celebrare il Seollalo Sŏllalè. Non è solo la festività più importante del Paese, ma è il loro capodanno, quello che si celebra il primo giorno del calendario lunare.
La data fissata è il 22 gennaio: un giorno molto importante che vede trionfare tradizioni e usanze antichissime. I cittadini, infatti, usano abbigliarsi dei loro hanbok per eseguire rituali del tè, cucinare piatti tipici della tradizione e riunirsi in famiglia.
Capodanno tibetano
C’è qualcosa di magico che accade in Tibet nel mese di febbraio, uno degli eventi più importanti dell’intero Paese. Stiamo parlando del Losar che, tradotto letteralmente, vuol dire nuova era. Un capodanno davvero incredibile che vede il protrarsi dei festeggiamenti per 15 lunghi giorni.
In questo periodo i cittadini si riuniscono per dare il via a tutta una serie di rituali antichissimi che celebrano la vittoria del bene sul male, della luce sul buio. Non mancano canti, balli, preghiere e meditazioni. L’appuntamento è previsto il primo giorno del primo mese lunare.
Capodanno balinese
Si celebra a marzo, ed è la festa nazionale di Bali che coincide con l’inizio del nuovo anno secondo il calendario lunare dell’isola. A differenza degli altri festeggiamenti nel mondo, il Nyepi Day – questo il nome del capodanno – è un momento di introspezione e riflessione. Non è un caso che sia conosciuto anche come Giorno del silenzio.
Durante questo giorno l’isola si ferma completamente per 24 ore, per immergersi in un sacro silenzio che serve a riflettere e a purificare, ma anche a benedire il nuovo anno e a proteggerlo dalla negatività e dal male.
Capodanno indù
Si chiama festa di Ugadi, ed è quella che celebra l’inizio di una nuova era secondo il calendario Shalivahana samvat. Un capodanno antichissimo e suggestivo che cade a fine marzo e inizio aprile e che viene celebrato dagli indù dell’Andhra Pradesh.
Si tratta di una celebrazione molto sentita per alcuni popoli che, proprio durante questi giorni, portano in scena tutta una serie di tradizioni antiche e condivise. Le case vengono adornate con foglie di mango, i pavimenti vengono decorati con motivi tradizionali, si visitano i templi indù e si fa beneficenza. Ci si riunisce, infine, per celebrare la luce, la speranza e la felicità per il nuovo anno.
Capodanno etiope
C’è un altro capodanno, nel mondo, che vale davvero la pena conoscere e celebrare. Si tratta dell’Enkutatash, la festa del nuovo anno in Etiopia che cade l’11 settembre, o il 12 settembre negli anni bisestili. Il giorno coincide con la fine della stagione delle piogge e viene celebrato dai cittadini con cene, balli e canti.
Durante la giornata rivivono anche antiche tradizioni, come benedizioni e offerte di cibo e bevande alle divinità. Immancabile, poi, è la cerimonia del caffè – chiamata Buna – che vede familiari e amici riunirsi per condividere speranze, buoni propositivi e aspettative per l’anno appena iniziato.