L’Alsazia a dicembre è un racconto che si ripete ogni anno con pochissime varianti: luci allineate sui tetti a graticcio, profumo di spezie e pane speziato, bancarelle che costellano piazze medievali e una calma che invita a camminare senza fretta. È una regione che si presta all’itinerario perfetto per chi cerca la festa del Natale immersa in un paesaggio umano, fatto di botteghe artigiane, insegne di legno e piatti caldi attorno a tavolate conviviali. Questo itinerario di quattro giorni è pensato per chi desidera assaporare l’essenziale dell’Alsazia natalizia: una base comoda, passeggiate lente e tappe in villaggi storici.
Dall’Italia settentrionale si può raggiungere l’Alsazia con diverse opzioni valide: in auto, con un viaggio panoramico via Svizzera passando per Basilea, che regala paesaggi alpini e la libertà degli spostamenti, oppure in treno o in aereo, con voli diretti su Basilea-Mulhouse o collegamenti ferroviari con destinazione Strasburgo o Colmar. Per l’itinerario proposto è consigliabile noleggiare un’auto: i villaggi sono compatti ma sparsi e l’auto permette di seguire la celebre Route des Vins con tempi comodi. In alternativa, Strasburgo o Colmar sono buone basi da cui organizzare escursioni giornaliere.
Indice
Giorno 1, Colmar
Colmar in inverno somiglia a una scenografia: canali tranquilli, ponticelli e facciate a graticcio che, nelle settimane di Natale, si trasformano in cornici per installazioni luminose, proiezioni e decorazioni che occupano tetti, finestre e marciapiedi. Chi ci è già stato afferma che la città sembra una Venezia in miniatura, ma più ordinata e tagliata su misura per il Natale: tutto è pulito, misurato, perfetto per passeggiate in famiglia.
Il centro storico si visita facilmente a piedi. I mercatini natalizi di Colmar, dislocati su più piazze e vie, offrono artigianato locale, addobbi natalizi (tra cui eleganti soldatini schiaccianoci), dolci tipici e vin brûlé. Tra le soste gastronomiche suggerite ci sono le winstub, dove ordinare zuppe dense, stinchi succosi, escargot e la tipica tarte flambée (in alsaziano flammekueche), una “pizza” sottile con formaggio, pancetta e cipolla. Per chi ama il formaggio, raclette e piatti caldi si trovano ai mercatini: il fumo che sale dalle postazioni è parte del paesaggio sensoriale. La pasticceria in Alsazia merita una menzione a parte: croissant, éclair, bignè e dolci speziati come il pain d’épices sono presenti in ogni boulangerie e contribuiscono all’atmosfera. Vi sono anche botteghe specializzate in cioccolato: nei pressi della grande chiesa collegiale del centro storico si trova persino un museo dedicato al cioccolato, utile per una pausa golosa tra una visita e l’altra.
Per l’itinerario: mattina tra i canali e la Petite Venise (il tour in barca è in inglese, ma lo staff è gentile e preparato e vi svelerà chicche e segreti sulla città – come il fatto che Colmar ha una sua Statua della Libertà dato che il creatore dell’originale newyorkese nacque proprio qui!), pranzo in una winstub, pomeriggio tra i mercatini e la ruota panoramica (quando presente) e serata con cena tradizionale e passeggiata tra le luci: un mix irresistibile di esperienze che rende Colmar ideale come prima tappa.
Giorno 2, Strasburgo
Strasburgo merita almeno una giornata intera, idealmente due se si desidera visitarla con calma. La città, con la sua grande cattedrale gotica e l’isola centrale (Grande Île), ospita uno dei mercatini natalizi più antichi e vasti d’Europa. In questo periodo, qui le piazze principali si animano di bancarelle con artigianato raffinato, decorazioni e specialità gastronomiche alsaziane.

La visita a Strasburgo combina: la cattedrale e la sua terrazza (per chi desidera la vista), il quartiere di Petite France con i suoi canali e case a graticcio e le vie pedonali che offrono caffè, bistrot e punti di degustazione. Serate lunghe tra luci e vin brûlé, opportunità di assistere a spettacoli di luci e, per chi viaggia con bambini, giostre e intrattenimenti dedicati. Per chi ama i centri più grandi e festosi, Strasburgo è il punto ideale da cui partire per esplorare gli altri borghi.
Giorno 3, Riquewihr ed Eguisheim
Dedicare mezza giornata a Riquewihr è sufficiente per comprendere il fascino del borgo: stradine acciottolate, palazzi signorili e una concentrazione di bancarelle che sembra sospesa nel tempo. Riquewihr, posizionata sulla Route des Vins, mantiene un’atmosfera raccolta, ideale per chi cerca foto da cartolina e acquisti di prodotti tipici. Una piccola curiosità che sfugge ai visitatori più frettolosi riguarda il Dolder, la torre-porta del XIII secolo che domina il paese. Salendo al suo interno, spesso ignorato da chi si limita a fotografarla dall’esterno, si accede a un antico corpo di guardia che conserva strumenti e reperti legati alla vita del borgo fortificato. Dall’alto, la vista sui vigneti disegna una sorta di anfiteatro naturale attorno al paese, chiarendo perché Riquewihr fosse considerata una delle “perle” della Route des Vins già ai tempi dei conti di Wurtemberg. E sì, è questo il borgo a cui si ispirarono i disegnatori Disney per La Bella e la Bestia.

A poca distanza, Eguisheim è un concentrato di immagini perfette: cerchi concentrici di case colorate intorno al centro storico, botteghe artigiane e un mercatino intimo. Tra le chicche più significative, la cappella di Saint-Léon IX ricorda che Eguisheim diede i natali a un papa dell’XI secolo. Nonostante le dimensioni ridotte, la cappella custodisce affreschi che raccontano la vita del santo e conferiscono al luogo un’aura quasi fuori dal tempo. Un’altra curiosità si trova ai margini del centro: alcune delle cantine storiche di Eguisheim conservano ancora antichi recipienti in legno da migliaia di litri, sopravvissuti alle guerre e rimasti parte della tradizione vinicola locale.
Se il tempo lo consente, vale la pena combinare le due tappe in un’unica giornata: la visita a Riquewihr al mattino e un pomeriggio a Eguisheim per assaporare con calma i negozi di decorazioni e le pasticcerie.

Giorno 4, Kaysersberg
Kaysersberg è un borgo che conquista per la sua naturalezza: un ponte fortificato, case in pietra e legno e una selezione di mercatini che privilegiano l’artigianato locale e i produttori del territorio.
L’intera giornata può essere dedicata a Kaysersberg e a qualche tappa lungo la Route des Vins: cantine, negozi di prodotti regionali e degustazioni strutturate (da affrontare con moderazione, ovviamente). La sera, rientro a Colmar o Strasburgo a seconda della base scelta e, ve lo assicuriamo, questo viaggio vi farà tornare a casa che crederete ancora una volta, anche se non più bambini, sia alle fiabe, che a Babbo Natale.
