Cosa vedere a Reggio Emilia in tre giorni, una città che ti conquista con la sua storia e i suoi sapori

Nota per tante ragioni, come essere la città del Tricolore, luogo da raggiungere per assaporare una cucina favolosa, sede di cultura e meraviglia

Foto di Virginia Leoni

Virginia Leoni

Giornalista specializzata in Travel

Giornalista pubblicista, classe 1981, attraverso lo schermo del suo pc viaggia in tutto il mondo... e poi lo racconta.

Pubblicato: 26 Maggio 2025 15:04

È la città del Tricolore, ma anche un luogo in cui passato e presente si intrecciano restituendo tantissimi gioielli da conoscere. Siamo a Reggio Emilia, centro urbano dell’Emilia-Romagna in cui sapori e tradizioni si mescolano a luoghi da conoscere – come piazze, strade, edifici meravigliosi – e a una cultura viva che accoglie alla prima visita.

Qui si può ammirare una chiesa che custodisce quattro diversi edifici religiosi, scoprire dove è nata la bandiera italiana, ma anche lasciarsi ammaliare dalle forme futuristiche e straordinarie di una stazione ferroviaria nata dall’immaginazione e dalla tecnica di uno dei più grandi architetti moderni. Una città vibrante e viva, che ti abbraccia con le sue tante meraviglie e ti fa sentire a casa.

Reggio Emilia stupisce a ogni passo, mentre la si gira a piedi, mentre si visitano alcune delle sue ricchezze, ma anche mentre si assaggiano alcuni dei prodotti tipici che regala questo territorio: sapori autentici e genuini che spaziano dai formaggi ai primi, dalle torte salate al vino.

Cosa vedere e fare a Reggio Emilia durante una fuga di tre giorni, tappe ed esperienze che ci faranno innamorare di questa bellissima città.

Giorno 1 – Reggio Emilia, la Città del tricolore: alla scoperta della sua storia

È qui che arte, storia e sapori si mescolano per dar vita a un luogo che accoglie e affascina sin dal primo sguardo. Siamo a Reggio Emilia, città tra le più importanti dell’Emilia-Romagna, ricca di tradizioni e di meraviglie da conoscere. Alcune si palesano subito, altre vanno scoperte, ma una cosa è certa: quando si lascerà la città il bagaglio di bellezza che ci porteremo via sarà ricco, variegato e prezioso. Il primo giorno di una gita di tre in questa città deve essere dedicato alle sue bellezze più celebri, quelle che caratterizzano il centro storico.

Piazza Grande

I suoi nomi sono tanti: ufficialmente è piazza Camilo Prampolini, ma la si conosce anche come piazza del Duomo, oppure come piazza Grande mentre prima era piazza Vittorio Emanuele II.  Cuore pulsante della città, è il punto di partenza ideale per andare alla scoperta di Reggio Emilia. È molto ampia e qui si affacciano alcuni degli edifici che vale assolutamente la pena visitare come il Duomo e il Palazzo del Municipio, con la celebre Sala del Tricolore, ma anche Palazzo del Monte, le Notarie che ospitavano il collegio dei notai, il Palazzo del Podestà e la Torre del Bordello. Vi è anche la statua del Crostolo. E da qui può iniziare l’esplorazione di questa bella e affascinante città italiana. E, dopo averla esplorata e ammirata, si può entrare in alcuni edifici.

Piazza Prampolini a Reggio Emilia
iStock
Cosa vedere a Reggio Emilia in 3 giorni: piazza Prampolini

Duomo: la cattedrale di Santa Maria Assunta

Ha una storia antica il Duomo di Reggio Emilia, che può essere fatta risalire a molto prima dell’anno Mille. Un edificio che ha subito diversi interventi nel corso del tempo, di cui si possono riconoscere le varie stratificazioni storiche. E al suo interno, che merita di essere scoperto, racchiude alcune gemme preziose come la cripta che mostra questo passato davvero antico; infatti, lì è stato ritrovato parte di un mosaico romano del V secolo. Da non perdere anche la pala d’altare della Cappella Fiordibelli: ritrae la Madonna Assunta e i santi Pietro apostolo e Girolamo, è stata realizzata da Giovan Francesco Barbieri detto il Guercino.

Sala del Tricolore

Si trova dentro il comune di Reggio Emilia ed è un posto davvero speciale: è la Sala del Tricolore nome che le è stato dato perché è in questo luogo che il 7 gennaio del 1797 è nata la bandiera nazionale italiana. Ed è proprio qui – e nel Museo del Tricolore che si trova nella medesima location e fa parte dei Musei Civici della città – che devono recarsi tutti gli appassionati di storia, non solo per approfondire quella legata alla bandiera italiana, ma anche per ammirare cimeli del periodo del Risorgimento. Meritano entrambi una visita il primo giorno in cui si arriva a Reggio Emilia, per iniziare a carpire un po’ della storia antica di questa città.

Piazza San Prospero

Anche piazza San Prospero ha un altro nome: infatti viene definita piazza Piccola proprio in contrapposizione con la vicina piazza Grande. Le due, poi, sono collegate da una strada porticata. Quindi dopo aver esplorato la prima si può iniziare con la seconda. Senza fretta ma godendosi pienamente la bellezza del luogo.

Qui spicca la chiesa dedicata al medesimo santo, con il suo campanile ottagonale: a quanto pare è stata consacrata prima dell’anno Mille, ma poi interamente ricostruita nel XVI secolo. All’interno dell’edificio religioso vi è il ciclo di affreschi di Camillo Procaccini sul Giudizio Universale. La facciata, invece, è del XVIII secolo. Nella piazza vale la pena ammirare le sei statue che raffigurano dei leoni: sono state realizzate in marmo rosso di Verona e sono davvero suggestive. Anche questo è uno dei cuori pulsanti di Reggio Emilia, basti pensare che è la location del mercato cittadino. Da segnalare anche i tre porticati che corrono lungo il perimetro della piazza.

Piazza San Prospero testa leone Reggio Emilia
iStock
Piazza San Prospero a Reggio Emilia: la testa di un leone

Palazzo dei Musei

Inserito in un luogo dalla storia antica, il Palazzo dei Musei è il posto giusto in cui andare per immergersi nell’arte. È la sede dei Musei Civici di Reggio e al suo interno ci sono raccolte e collezioni. E poi è imperdibile l’esterno, dove spicca sulla facciata un bellissimo pavone composto da tante foto accostate le une alle altre: l’opera si chiama Curiosa Meravigliosa ed è stata realizzata da Joan Fontcuberta.

E da qui si può fare un tour andando alla scoperta dei murales presenti in città. È come fare un viaggio in un museo a cielo aperto per ammirare le opere di street art presenti sul territorio. Interessante sapere, ad esempio, che a Reggio Emilia ci si può imbattere  nella scritta “Il Popolo Giusto vuole la neve”, che si dice essere il primo murales italiano e la cui genesi è stato datata intorno agli anni Quaranta.

Teatro Valli

Reggio Emilia non è solo la città del Tricolore, ma anche quella dei teatri dal momento che ne ha ben tre che di affacciano sulla stessa piazza: vi sono il Teatro Municipale intitolato a Romolo Valli che ospita opera, concerti e musical, il Teatro Ariosto per la prosa e il Teatro Cavallerizza con spettacoli di musicale, musica, danza e prosa. Scopriamo il primo, quello con la capienza maggiore di spettatori e anche il più antico, dal momento che è stato inaugurato nel 1857. Ha la platea con pianta a ferro di cavallo, quattro ordini di palchi e un loggione. È un teatro all’italiana, molto bello e riccamente decorato. L’sperienza più indimenticabile è quella di assistere a uno spettacolo proprio qui, magari la prima sera a Reggio Emilia.

Giorno 2: alla scoperta dei tesori più belli di Reggio Emilia

Reggio Emilia non si ferma unicamente alle location ammirate il primo giorno, ma è anche cultura e storia che spazia in periodi del passato diversi. Ci sono dei tesori che vale la pena ammirare in questa città in cui ci sono teatri, musei e chiostri e chiese. Reggio Emilia è tutta da scoprire, passeggiando per le sue strade, entrando negli edifici, scoprendone la storia antica e viva. La seconda giornata è dedicata a questo.

Basilica della Beata Vergine della Ghiara

Il secondo giorno può iniziare con l’esplorazione di alcune delle chiese presenti in città, veri e propri scrigni di meraviglia. Come la Basilica della Beata Vergine della Ghiara. L’edificazione di questo luogo di culto è avvenuta dopo due eventi miracolosi del 1596: si dice che un giovane sordomuto, pregando un’immagine della Madonna in una piccola cappella, abbia improvvisamente iniziato a sentire e a parlare e successivamente una donna sia guarita dopo una lunga malattia. Così sul posto è stato innalzato il santuario, i lavori sono iniziati ne 1597. All’interno della Basilica della Beata Vergine della Ghiara vi sono opere mirabili: affreschi favolosi a cui hanno collaborato tanti artisti della prima metà del Seicento.

Chiostri di San Pietro

Torniamo indietro al Rinascimento e visitiamo nella seconda giornata i Chiostri di San Pietro, antico monastero che ha svolto più funzioni e che è stato oggetto di restauro. È un complesso monumentale le cui origini possono essere fatte risalire al XVI secolo ed è composto da due i chiostri intorno ai quali si sviluppa la struttura. Sino al 1783 è stato un monastero benedettino, poi magazzino militare e successivamente Tribunale di Giustizia, in anni ancora più recenti è stato una sede dell’Educandato delle Fanciulle e poi di una caserma militare. Ora, dopo il restauro, è diventato un luogo di cultura in questa bella città dell’Emilia-Romagna.

Chiesa Santi Girolamo e Vitale

Un altro edificio di culto che vale la pena esplorare è la chiesa barocca dedicata ai Santi Girolamo e Vitale, un luogo di grande fascino, la sua originalità sta nel fatto che al suo interno si trovano ben quattro edifici sacri che sono collegati tra loro con scale e corridoi. Nello specifico è interessante sapere che vi è un Atrio da cui partono tre scale, quella Santa è centrale ed è composta da 28 gradini. Vi è l’Oratorio di San Vitale, la Rotonda a pianta circolare e la Cripta con due cappelle e una ricostruzione del Santo Sepolcro.

Parco del Crostolo

La seconda giornata non può che concludersi immersi nel verde, magari con il relax che regala il Parco del Crostolo: siamo nella periferia sud di Reggio Emilia, quindi bisogna raggiungere questa location abbastanza presto, e qui troviamo un ampio spazio verde a cui si arriva con un percorso ciclo – pedonale che tra le sue origini nel passato. È un luogo di pace, in cui andare per immergersi nella meraviglia della natura, fare attività sportiva, oppure incontrare caprette tibetane.

Teatro Valli Reggio Emilia
iStock
Teatro Valli a Reggio Emilia, una delle tappe di tre giorni in città

Giorno 3: la Reggio Emilia che non ti aspetti

Ci sono delle esperienze da fare quando si visita Reggio Emilia, andando alla scoperta di una città che non ti aspetti e di alcune sue peculiarità molto speciali. Questa giornata è dedicata ai giri più lunghi, quelli per vedere alcune location un po’ fuori dal centro.

Museo di Psichiatria

Tra i musei da visitare ve ne sono anche altri, oltre a quelli già citati, perché Reggio Emilia è una città ricca di cultura e questo si riflette sul numero delle strutture presenti. Tra le tappe più interessanti, ad esempio, si può citare una visita al Museo di storia della psichiatria: si trova in quello che un tempo è stato il padiglione Lombroso (dove è stato anche il pittore Antonio Ligabue). Al suo interno si possono vedere gli strumenti che venivano usati, in un ambiente che è rimasto fedele all’originale.

La stazione di Calatrava

Ci sentiamo proiettati nel futuro quando incontriamo la stazione AV Mediopadana di Reggio Emilia: si tratta di un’opera di incomparabile bellezza che porta la firma di una delle archistar più celebri e amate al mondo, ovvero Santiago Calatrava. Si trova a circa 4 chilometri a nord dal centro della città e a meno di un chilometro dal casello autostradale. A vederla leva il fiato: realizzata in acciaio dipinto di bianco e vetro, si sviluppa su una lunghezza di circa 483 metri.

Vale la pena scoprire anche le altre bellezze architettoniche moderne: Calatrava non è solo la stazione, ma in città si trovano altre sue meraviglie. Nello specifico si tratta di tre ponti e della copertura del nuovo casello autostradale. Sicuramente tappe imperdibili per gli appassionati di architettura.

Stazione AV Mediopadana Reggio Emilia
iStock
La stazione AV Mediopadana a Reggio Emilia

Visitare un caseificio

Mentre si saluta Reggio Emilia si può prevedere la visita a un caseificio. Infatti, questa città è celebre per il formaggio Parmigiano Reggiano; quindi, per i più golosi, la tappa obbligata è proprio alla scoperta di uno dei luoghi dove viene prodotto, per degustarlo e vedere come viene preparato. Attenzione a non andare via prima di aver assaggiato anche altre tipicità cittadine: erbazzone, gnocco fritto, tortelli ma anche cappelletti, bollito misto e molto altro. Se c’è una regione in cui fare scorta di delizie per le proprie papille gustative quella è l’Emilia-Romagna con, ovviamente, Reggio Emilia.

Tre giorni in cui si possono visitare tanti luoghi, alla scoperta di una città ricca, capace di stupire ad ogni angolo con la sua storia e la sua cultura. Una città viva, che accoglie con quel mix inebriante di sapori e di tradizioni che si ha voglia di portare a casa.

Parmigiano Reggiano a Reggio Emilia
iStock
Parmigiano Reggiano: visitare un caseificio a Reggio Emilia