Tra cielo e mare: il trekking urbano di Trieste

Ammirare la grande bellezza di Trieste e del suo Golfo da una strada sospesa tra cielo e mare: benvenuti sulla straordinaria strada Napoleonica

Foto di Sabina Petrazzuolo

Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor

Una laurea in Storia dell’arte, un master in comunicazione e giornalismo e una vocazione per la scrittura, scova emozioni e le trasforma in storie.

Situato sull’altopiano del Carso, il quartiere più romantico e suggestivo di Trieste, si affaccia sulla città come fosse il suo balcone garantendo a cittadini e viaggiatori visioni magiche e straordinarie. Impossibile non avvistarla, la terrazza di Villa Opicina è situata proprio in corrispondenza dell’Obelisco che campeggia nella zona.

Arrivare fin qui è un’esperienza quasi fiabesca. Non c’è una zucca a trasportarci in cima, ma un tram antico e straordinario, che si inerpica su un dislivello di 329 metri fino a giungere a destinazione.

Una terrazza panoramica e un obelisco suggestivo attendono chi arriva. Cosa volere di più? Forse una strada sulla quale passeggiare per ammirare la bellezza della città e del suo golfo? C’è anche quella, è la strada Vicentina conosciuta da tutti come strada Napoleonica. E porta in alcuni di quei punti panoramici altamente suggestivi da vedere almeno una volta nella vita.

Percorrere la strada Napoleonica di Trieste è come un viaggio lento nella meraviglia di un paesaggio unico e inimitabile, in un connubio perfetto tra montagne rocciose, mare e città. Un luogo tutto da esplorare camminando, per scollegarsi e ritrovare quella pace interiore che troppo spesso rischiamo di perdere.

Trieste: la bellezza panoramica della strada Napoleonica

Un sentiero urbano situato in perfetto equilibrio tra cielo e terra: è questa la strada Napoleonica, un percorso percorribile a piedi, o in bicicletta, in solitaria, con gli amici o con l’intera famiglia e che permette di godere di alcuni dei panorami più belli della città e del nostro Paese intero.

Cinque chilometri di facile percorrenza adatti a tutti che si snodano da Opicina a Prosecco, due quartieri di Trieste sull’altopiano carsico. Da una parte il bosco e la natura lussureggiante che cambia a ogni ora del giorno e ogni stagione, dall’altra il mare che si perde all’orizzonte, al centro un’ampia strada di ghiaia illuminata dal sole che conduce alla scoperta dei scorci più romantici e panoramici di Trieste.

I più coraggiosi possono addentrarsi nelle viscere della natura percorrendo quei sentieri più stretti e apparentemente nascosti che si snodano sinuosi in mezzo al bosco e che conducono ad altri punti panoramici che lasciano senza fiato.

Ogni giorno, i cittadini affollano questo sentiero per godere di una passeggiata rigenerante, una corsa energizzante o semplicemente per ammirare il panorama mozzafiato sulla città e sul suo golfo. Ma questa strada non è solo un luogo prediletto dai locali, è anche un invito aperto per i viaggiatori di tutto il mondo a scoprire le meraviglie triestine e la sua incantevole baia, osservata da un punto di vista privilegiato.

Conosciuta anche come la strada Vicentina, questo sentiero deve il suo nome all’ingegnere Giacomo Vicentini, il quale, nel lontano 1821, concepì questa magnifica via. Tuttavia, la leggenda vuole che la sua inaugurazione ufficiale sia avvenuta il 23 marzo del 1797, quando le truppe napoleoniche solcarono per la prima volta questo tratto di terra, lasciando dietro di sé un’eredità di fascino e storia.

Trekking a Trieste tra cielo e mare: il percorso

Il punto di partenza di questo trekking urbano è il Piazzale dell’Obelisco di Opicina, facilmente raggiungibile in auto (c’è un comodo parcheggio), in bus o con lo storico tram (è bene verificare quando viene messo in funzione). Da qui si snoda un percorso di circa 5 chilometri che congiunge questo quartiere triestino a Prosecco. Si tratta di un sentiero di facile percorrenza con un dislivello di 250 metri, ma per lo più pianeggiante. La passeggiata, inoltre, è soleggiata e riparata dalla bora, il vento intenso tipico della zona. Anche per questo motivo è un ottimo itinerario di trekking per le giornate invernali.

Può essere percorso da grandi e bambini, in bicicletta o a piedi, a patto che l’esperienza si viva senza fretta. I panorami che si susseguono chilometro dopo chilometro sono così spettacolari che è impossibile non fermarsi a sbirciare la città dall’alto. Ma non è solo il panorama a volo d’uccello che stupisce, c’è anche il mare che accarezza Trieste, e il bosco che domina il Carso con la sua splendida vegetazione.

Dopo venti minuti di camminata, infatti, si apre una vista meravigliosa sulla città di Trieste, sul faro della Vittoria e sull’incantevole Castello di Miramare, soprattutto nei giorni più tersi.

Ci sono poi le meravigliose contraddizioni del territorio che, a un certo punto, mostra il suo lato più inedito. Percorrendo la Strada Napoleonica, infatti, il bosco lascia spazio a una parete rocciosa che svetta verso il cielo. Sono le falesie adesso indicare la strada ai camminatori, un invito a percorrere ancora quei chilometri per terminare il percorso, per ammirare la grande bellezza.

Il tramonto sul panorama visibile dalla strada Napoleonica di Trieste
Fonte: iStock
Panorama dalla strada Napoleonica di Trieste

La strada nel bosco con panorami mozzafiato

Dal punto panoramico della passeggiata Napoleonica, con le sue imponenti rocce a picco amate anche dagli appassionati del free-climbing, si può decidere di tornare al punto di partenza utilizzando la medesima strada, oppure intraprendere una via alternativa: un percorso che porta a immergersi in un bosco suggestivo. In questo caso si prende il sentiero del CAI numero 12 (colore bianco e rosso), che richiede più attenzione e l’uso di scarpe comode per il trekking. Inoltre, è meno adatto al transito dei passeggini vista la tipologia di terreno.

Il bosco è il Burgstaller-Bidischini e il tragitto che vi si immerge fa tappa alla Vedetta d’Italia: un antico forte in disuso che meraviglia tutti con uno splendido panorama sull’area circostante e sul mare di Trieste. Lungo il percorso si può ammirare anche il Tempio Mariano di Monte Grisa, una struttura moderna e imponente visibile anche dalla città, per imboccare poi il sentiero Niccolò Cobolli che porta a ricongiungersi con l’Obelisco di Opicina.

Coloro che vogliono approfondire la visita di quest’area, possono addentrarsi nel Parco 40 (il Parco della Trincea del Litorale), a poca distanza dal Tempio Mariano. Qui ci si immerge in un percorso facile (lungo la stradina che prende il nome di Robert Baden-Powell) legato alla Prima Guerra Mondiale, con numerose testimonianze delle trincee che vennero qui costruite e utilizzate dai soldati in combattimento.