Hotel Gagarin, il film di Simone Spada con Luca Argentero come protagonista, ha per set un paesaggio non certo rigoglioso, ma estremamente affascinante e suggestivo. La pellicola, girato in Armenia, manda in scena luoghi duri, inusuali e forse proprio per questo tanto attraenti, sicuramente diversi da quelli che conosciamo.
Le riprese, che si sono svolte tra il gennaio e il febbraio 2018, sono cominciate ad Erevan, capitale dell’Armenia. Costruita sulle rive del fiume Hrazdan, alle pendici del monte Ararat, Erevan è collegata via aereo a diverse città europee: Roma (con Air Italy, ex Meridiana), Londra, Vienna, Praga, Monaco di Baviera, Parigi, e anche se è una destinazione non inclusa nei radar turistici è comunque un luogo che tutti dovremmo vedere almeno una volta nella vita.
Scoprendo Erevan con il film Hotel Gagarin
Come tutta l’Armenia, Erevan è un luogo lontano dal tradizionale concetto di turismo e dalle folle, tuttavia si tratta di una città elegante, affascinante e sicuramente autentica. Tra le tappe imperdibili di chi sceglie di giungere fin qui troviamo, sicuramente, la Katoghike, la più antica chiesa della città fuggita alla distruzione stalinista, e l’Archivio Matenadaran, con la sua collezione di antichi manoscritti armeni, greci, siriani, ebraici, persiani e romani.
C’è poi il Teatro dell’Opera, ci sono zoo, orti botanici e musei, come il Metz Yeghern (Il Grande Male) dedicato al genocidio del 1915 – 1916. Infine, il Giardino dei Giusti: qui, nel Muro della Memoria, sono tumulati pugni di terra delle tombe di tutte quelle grandi personalità che hanno fatto qualcosa per aiutare gli armeni peseguitati, tra cui l’italiano Giacomo Gorrini.

Le riprese di “Hotel Gagarin” con Luca Argentero non mostrano solo la città di Erevan, ma portano in scena anche Sevan, un villaggio dell’entroterra famoso per il suo omonimo lago. Ed è proprio il lago di Sevan, una delle maggiori attrattive turistiche del Paese. Lago più grande dell’Armenia, nonché uno dei più grandi laghi d’alta quota al mondo, è circondato da monasteri medievali ed è abitato da una fauna rara: qui si riproduce il gabbiano armeno, qui vivono il coregone del lago Ladoga e il gambero turco e, soprattutto, la trota di Sevan.
Secondo la leggenda, durante le invasioni barbare, gli abitanti di Sevan attraversarono le acque gelate del lago per raggiungere la vicina isola in cui sorgeva il monastero di Sevanavank, e qui si barricarono pregando Dio di salvarli; gli arabi tentarono anche loro di attraversare il ghiaccio, che però cedette facendoli cadere nelle gelide acque, uccidendoli.

L’Hotel Gagarin del film esiste davvero?
Se chiunque avesse visto il film fosse spinto dall’impulso di soggiornare all’interno dell’Hotel Gagarin può farlo. La struttura ricettiva, infatti, esiste davvero: il suo nome reale è Akhtamar Hotel e si trova a Mashtotsner Street 3, a due passi dal lungolago che circonda il lago di Sevan.