Visitare il borgo dipinto di Arcumeggia, un museo a cielo aperto

Nascosto sulle Prealpi lombarde, c'è un piccolo borgo di pietra famoso per essere uno dei più bei paesi dipinti d'Italia

Foto di Ilaria Santi

Ilaria Santi

Giornalista & Travel Expert

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

Nascosto sulle Prealpi lombarde, c’è un piccolo borgo di pietra famoso per essere uno dei più bei paesi dipinti d’Italia. È il borgo di Arcumeggia, in provincia di Varese, sulle cui case si possono ammirare diversi dipinti eseguiti con la tecnica dell’affresco proprio come fosse un museo a cielo aperto.

L’itinerario che vi consigliamo si snoda tra gli antichi vicoli del paesino, situato nel cuore della montagna a quasi 800 metri d’altezza, camminando sull’antico ciottolato, tanto da sentirsi fuori dal tempo.

Quasi 150 dipinti, uno diverso dall’altro e realizzati da artisti differenti, da Sassu a Montanari, da Migneco a Salvini, da Usellini a Brindis, ciascuno con un soggetto proprio, ma legato comunque alla storia, alle tradizioni, alla natura e persino ai miti del territorio, raccontano la storia di Arcumeggia e costituiscono un patrimonio pittorico unico.

È il paese dipinto più importante d’Italia, se si contano le dimensioni del borgo rispetto al calibro degli artisti presenti e l’inizio dei lavori.

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Fonte: @Varese Turismo
Escursionisti in visita al borgo di Arcumeggia

Da paese rurale a borgo d’artista

Il paese di origine medievale – anche se è stata individuata una fortificazione di epoca romana chiamata “arx media”, fortezza di mezzo ovvero in mezzo a due valli, la Valcuvia e la Valtravaglia, da cui il nome del luogo – è sempre stato a vocazione rurale, con un’architettura tipica della zona: stretti vicoli attraversano un abitato compatto, disposto secondo la direzione delle curve naturali del terreno, orientato in modo da sfruttare al massimo l’esposizione solare. In origine, le abitazioni erano composte da poche stanze, stalle e cascine.

Il paese, molto popolato fino ai primi decenni del Novecento, conobbe il progressivo abbandono negli anni successivi alla Seconda guerra mondiale, quando l’industrializzazione e diversi stili di vita indussero le famiglie a trasferirsi altrove.

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Fonte: @IPA
Uno degli affreschi sulle case di Arcumeggia, in provincia di Varese

Negli Anni ’50, però, nel borgo accade qualcosa di incredibile che cambiò completamente le sue sorti e, oggi, queste case sono state in gran parte ristrutturate a uso residenziale (sono circa 60 gli abitanti fissi) e, spesso, si aprono su cortili interni, di grande fascino e suggestione.

Era il 1956, quando venne indetta la manifestazione “Pittori in vacanza“: alcuni tra i maggiori artisti italiani contemporanei si recarono a dipingere sulle pareti esterne delle case del piccolo borgo contadino. Il successo della manifestazione fu tale da trasformare l’intero paese in una mostra capace di documentare una tecnica mai abbandonata della pittura italiana, offrendo ai pittori un colloquio aperto e diretto con il pubblico e favorendone la partecipazione.

Arcumeggia divenne non soltanto un borgo dipinto, ma un borgo di pittori e artisti. Quelli che si possono ammirare sugli edifici all’aperto non sono semplici affreschi realizzati direttamente sui muri, bensì veri e propri quadri dipinti dentro i telai da murare in nicchie appositamente preparate sulle facciate delle case.

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Fonte: @Getty Images
Il borgo dipinto di Arcumeggia in provincia di Varese

Una galleria a cielo aperto

L’idea fu molto probabilmente dell’architetto varesino Bruno Ravasi, che creò questa prima galleria all’aperto dell’affresco in Italia alla fine degli Anni ’50. Il primo fu realizzato dall’affrescatore locale Ferruccio Ferrazzi. E fu sempre a Ravasi che fu commissionata la realizzazione della Casa del Pittore, un edificio che il Comitato Organizzativo desiderava mettere a disposizione di tutti quegli artisti che, da allora in poi, avrebbero collaborato all’ampliamento della galleria all’aperto dell’affresco, venendo di persona a lavorare nel borgo. Gli artisti venivano così ospitati nel borgo per un mese, il tempo di creare la loro opera en plein air.

Vennero chiamati artisti di fama nazionale e internazionale a realizzare affreschi sulle facciate delle case rurali e furono attivati corsi estivi di tecnica dell’affresco, concorsi e mostre d’arte, cosa che avviene ancora oggi.

Artisti ad Arcumeggia

Ma gli affreschi sui muri delle case non sono le uniche opere d’arte che si possono ammirare nel borgo. Arcumeggia è di fatto un vero re proprio borgo d’artista. E nella Casa del Pittore si conservano i bozzetti e le prove degli affreschi e vengono ospitati corsi estivi di pittura organizzati dall’Accademia di Belle arti di Brera.

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Fonte: @IPA
Uno degli affreschi di Arcumeggia

Negli oltre cinquant’anni di esperienza, gli incontri artistici sono divenuti una consuetudine che si è puntualmente rinnovata nel tempo.

C’è una via di Arcumeggia, detta “Via degli Allievi“, dove sono esposte le opere degli allievi delle Accademie di Belle Arti. Accanto alla chiesa, vi è una Via Crucis, con le stazioni affrescate da undici artisti diversi. Chi esce da qui oggi, insomma, potrebbe diventare il Picasso di domani.

Fin dall’inizio, i cortili delle vecchie case hanno ospitato gli studi degli allievi durante i corsi estivi e, spesso, le opere realizzate dagli allievi sono rimaste per i posteri. Visitando il paese, è ancora oggi possibile entrare in alcuni cortili, dove arte e tradizione contadina, cultura rurale e vita quotidiana s’incontrano.

Visitando il paese è ancora possibile entrare in alcuni cortili, che – sia pure con nuove destinazioni d’uso dei locali – raccontano questa storia. Ogni cortile rappresenta un vero e proprio “condominio”, in cui sono presenti più unità immobiliari, a volte anche molto piccole: per il loro carattere raccolto, per gli spazi limitati e protetti, i cortili d’Arcumeggia sono delle piccole gallerie d’arte che meritano una visita.

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Fonte: @Varese Turismo
I cortili del borgo di Arcumeggia, gallerie a cielo aperto

Inoltre, Arcumeggia è il paese natale dello scultore Giuseppe Vittorio Cerini, nominato da Vittorio Emanuele III Cavaliere della Corona d’Italia, di cui si conservano numerose opere in Italia e all’estero. Nel borgo si possono ammirare una piccola gipsoteca nel cortile della casa natale dell’artista e due opere in marmo nel cimitero locale.

Una gita ad Arcumeggia, una tavolozza colorata nel verde della Valcuvia, è come tuffarsi in un mondo incantato, fatto di arte e di storie, tutte da scoprire.