Sant’Angelo Le Fratte, il borgo dei murales e delle sculture

Un viaggio nell'arte, tra murales e sculture che raccontano storia e tradizioni di questo piccolo museo a cielo aperto a pochi chilometri da Potenza

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Redazione

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Tra i gioielli della Basilicata c’è un affascinante borgo che sembra un piccolo museo a cielo aperto. Incontriamo Sant’Angelo Le Fratte a pochi chilometri da Potenza, ai piedi del Monte Carpineto che domina la Valle del Melandro, nota come la “Valle più dipinta d’Italia”. Una passeggiata tra i vicoli del suo centro storico svela un microcosmo artistico che regala ai visitatori un racconto ‘visivo’ della storia e delle tradizioni di questi luoghi unici.

Un viaggio tra murales e sculture

Dal 1995, Sant’Angelo Le Fratte si è acceso dei colori dei tantissimi murales realizzati da artisti provenienti da tutto il mondo. Di recente sono stati creati, inoltre, dei percorsi tematici che svelano cultura, tradizione e storia del cuore della Valle del Melandro. Tutto è nato da un’idea dell’artista Luciano La Torre, presidente dell’Associazione artistica culturale “Arte per la Valle” che, insieme ad altri artisti locali, ha iniziato a dipingere murales sulle facciate delle palazzine del paese limitrofo di Satriano di Lucania.

Un progetto che ha dato un nuovo volto al paese, e che ha successivamente coinvolto anche Savoia di Lucania e Sant’Angelo Le Fratte. Insieme, i tre borghi contano oltre 400 opere e sono diventati un vero e proprio polo culturale che si arricchisce di anno in anno con nuove creazioni. Oltre 50 artisti nazionali e internazionali sono passati per Sant’Angelo Le Fratte, realizzando circa 150 dipinti murali e 10 sculture in marmo e bronzo.

I primi dipinti murali sono stati realizzati in prossimità della Chiesa Madre, per poi animare vicoli e piazzette del centro storico, dove ci si imbatte nelle opere a sfondo religioso che fanno parte del percorso tematico “Il culto”. Il vicolo di Palazzo Galasso, il complesso storico che domina la piazza affacciata sulla Valle del Melandro, è invece interamente dedicato al vescovo Juan Caramuel Lobkowitz, che fondò qui la prima tipografia del Meridione d’Italia.

Nella zona della Cupa e delle rinomate cantine si concentrano i murales che raffigurano “La cultura contadina” e “Il vino attraverso la mitologia classica”, mentre altri temi ricorrenti sono il rapporto dell’uomo con la roccia e l’acqua, e scene di vita agreste in armonia con il paesaggio circostante. Una piccola meraviglia è l’incantevole murale “Rue dei Fiori”, che prende il nome della strada che lo ospita, concepito come un omaggio alla primavera.

A catturare lo sguardo tra i vicoli del borgo lucano, gioiello della Basilicata, sono, inoltre, le statue in marmo o bronzo che raffigurano scene di vita popolare del passato in questo lembo di terra lucana. Si incontra, ad esempio, la contadina che torna dalla campagna con il suo carico sulla testa o il contadino di ritorno dal lavoro con il suo asino. La più recente risale al 2017 ed è stata realizzata in pietra: raffigura San Michele Arcangelo, è alta circa sei metri e mezzo ed è collocata in posizione dominante sul paese e sull’intera vallata.

Il paese delle cantine

Oltre che per i murales e le sculture, Sant’Angelo le Fratte è conosciuto anche come “il paese delle cantine”. Nella zona ‘La Cupa’ ci si imbatte, infatti, in antiche costruzioni ricavate nella roccia della montagna che domina il borgo, diventate protagoniste di un imperdibile percorso enogastronomico che si svolge ogni anno intorno alla metà del mese di agosto, e che porta alla scoperta dei sapori della tradizione lucana e di antiche usanze popolari, tra spettacoli, musica e natura.