Cadenabbia, la perla del lago di Como che pochi conoscono

Il piccolo borgo in riva al lago amato da Re, Imperatori, artisti e scrittori che ancora fa sognare

Foto di Ilaria Santi

Ilaria Santi

Giornalista & Travel Expert

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

C’è un ramo del lago di Como che è diventato la meta preferita di vip, attori, cantanti, politici, capi di Stato e magnati di tutto il mondo. È la zona centrale del Lario, quella affacciata direttamente sulle acque (come si suol dire, “pieds dans l’eau”), con i massicci dolomitici delle Grigne sullo sfondo e la vista panoramica sulla pittoresca Bellagio e il piccolo borgo di Varenna, che da lontano sono luoghi che tutto l’universo ci invidia.

Proprio qui, tra Menaggio, attraversata dall’Antica Strada Regina, di origine Romana, Tremezzo, famoso fin dagli Anni ’30 quando fu citato per la prima volta nel film “Grand Hotel” con Greta Garbo, e l’Isola Comacina, ricca di fascino e di storia, con la sua chiesetta del 1600 e le rovine di una basilica medievale, si trova Cadenabbia, piccola frazione di Griante. Poco più di 600 abitanti ma migliaia di turisti che la visitano ogni anno. La sua posizione strategica, infatti, le conferisce un fascino d’altri tempi.

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Qui ha sede una delle dimore storiche più famose, Villa Carlotta, tappa imperdibile quando si soggiorna a Cadenabbia. Anch’essa affacciata sul lago di Como, questa immensa struttura ospita un museo, piccolo, ma con opere di Antonio Canova e dipinti di Hayez, ed è circondata da un meraviglioso giardino botanico di otto ettari. Un tempo ospitava personaggi illustri. Tra questi vi soggiornò anche lo scrittore Gustave Flaubert che, durante la sua villeggiatura sul lago di Como nel 1845, non poté che rimanere estasiato dalla bellezza e dal fascino del panorama ammirabile dalle terrazze del giardino.

Ma a Cadenabbia Stendhal vi ambientò alcuni passi della “Certosa di Parma”. I grandi editori musicali Ricordi vi possedevano una villa (Villa Margherita) in cui fu ospitato anche Giuseppe Verdi, che proprio qui compose alcune arie della “Traviata”. Tra i regnanti che soggiornarono a Cadenabbia vi furono la Regina Vittoria d’Inghilterra, lo zar Nicola II di Russia, il kaiser Guglielmo II, il principe Umberto di Savoia e il cancelliere tedesco Konrad Adenauer vi tornava ogni anno in vacanza.

Il nome di Cadenabbia pare derivi da “Ca’ dei Nauli” ovvero “Casa dei Barcaioli”. Anticamente, infatti, in questa località sorgeva una locanda dove erano soliti sostare i barcaioli (“nauli”) che, con i loro “comballi” (battelli mercantili a fondo piatto), trasportavano merci e derrate provenienti da Lecco e da Como ai paesi rivieraschi.

Sta di fatto che, da quell’antica locanda, agli inizi del 1800, nacque il primo albergo per turisti, la Locanda Cadenabbia, oggi Grand Hotel Cadenabbia, ma divenuto allora Grand Hotel Bellevue, ospitando Imperatori, Re e Regine

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Per lungo tempo Cadenabbia fu uno dei luoghi preferiti dagli inglesi che, qui, si stabilirono e che fondarono una comunità tanto importante da indurre a edificare una chiesa anglicana, la prima in Italia, consacrata nel 1891.

A un’ora da Milano, è la meta ideale anche per una gita fuoriporta in giornata. Sono molti coloro che trascorrono la domenica a bordo dell’Infinity pool a filo d’acqua, godendosi una vista unica, o camminando fino al Santuario della Madonna delle Grazie di San Martino che domina il lago. È anche il punto di partenza perfetto per visitare quel ramo del lago di Como, in auto, battello o yacht.