Borgo Medievale di Torino, un fiabesco museo a cielo aperto

Nel cuore del parco di Torino c'è un antico borgo che nasconde una storia affascinante: visitarlo permette di fare un salto nel tempo

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Redazione

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Un borgo da fiaba, incantato, perfetto per vivere la magia dei secoli passati. È questo il Borgo Medievale di Torino, un vero museo a cielo aperto immerso nel Parco Valentino e che sorge lungo le rive del fiume Po.

Con il suo castello, la torre e il ponte levatoio, il Borgo è avvolto da un’atmosfera incantata e chi entra qui ha la sensazione di fare un tuffo nel passato e lasciarsi alla spalle l’era moderna. Può sembrare un castello antico, riconducibile al periodo tardomedievale, invece questa struttura ha una particolarità: è stato costruito tra 1882 e 1884, in occasione dell’Esposizione Generale Italiana di Torino. Lo scopo? Riprodurre fedelmente un borgo feudale del XV secolo.

Storici, tecnici, conoscitori e artisti del tempo hanno così collaborato insieme per costruire gli edifici, le decorazioni, gli arredi, i posti segreti. Un grande lavoro perché tutto fosse il più veritiero possibile, prendendo anche ad esempio gli edifici piemontesi e valdostani del Quattrocento. Non solo gli esterni, ma anche gli interni di questo affascinante Borgo di Torino sono stati curati nei minimi dettagli, soprattutto l’interno della rocca e le sue botteghe, divise tra vecchie osterie e laboratori (dei vasai, tessitori, fabbri, ramai, speziali e dei falegnami). Tracce che sono rimaste ancora oggi.

I tanti visitatori che scelgono una gita al Borgo Medievale, magari dopo un giro nella città di Torino, possono perdersi tra botteghe del ferro, l’antica stamperia e curiosi negozi di souvenir oppure entrare nel castello e vagare tra le sue stanze signorili. A spiccare è certamente la rocca che, come gli altri edifici, condivide la stessa origine e, tra pitture e sfarzi antichi, ospita anche una cappella e una prigione al piano interrato. Ovviamente, in ogni borgo che si rispetti, non può mancare un giardino, interno alla rocca e raggiungibile attraverso la tettoia delle armi da assedio. Qui, tra piante da fiore si fanno spazio le erbe aromatiche e medicamentose, oltre ai prodotti dell’orto.

Insomma, un vero e proprio museo che racconta una storia antica, mantenendone fascino e originalità e perfetta meta per fare un tuffo nel passato. Il successo di questo luogo è di certo decretato dai più 50mila visitatori che ogni anno scelgono di immergersi nell’atmosfera di questo mondo suggestivo. Per questo è strano anche solo pensare che il complesso fosse destinato alla demolizione al termine dell’Esposizione Generale.