La scienza conferma: i luoghi esotici fanno bene al cuore

Viaggiare rende felici, ma le destinazioni esotiche aumentano il benessere mentale e la creatività, lo dice la scienza

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor

Una laurea in Storia dell’arte, un master in comunicazione e giornalismo e una vocazione per la scrittura, scova emozioni e le trasforma in storie.

Organizzare una partenza per andare alla scoperta di luoghi vicini o lontani è, per un viaggiatore, una vera e autentica fonte di felicità. Rinunciarci è impossibile, non trovate? E se è vero che ci sono dei posti che, più di altri, ci restituiscono una sorta di dipendenza che ci invita a tornare, e a ritornare ancora, è altrettanto vero che scoprirne di nuovi ci regala emozioni sempre uniche ed entusiasmanti.

Che si tratti, quindi, di un ritorno o di una nuova destinazione, prenotare un volo, acquistare un biglietto e preparare la valigia influisce inevitabilmente sul benessere mentale e sul miglioramento personale. Lo conferma la scienza e lo ribadiamo anche noi.

Gli studi che ruotano attorno al viaggio, e ai suoi benefici, sono tantissimi e, alcuni di questi, ci restituiscono delle informazioni davvero interessanti. Sembra infatti che i viaggi che abbiano come destinazione i luoghi esotici siano quelli in grado di stimolarci di più.

Questo non ci stupisce, andare alla scoperta di un luogo inesplorato e lontano, stimola il nostro cervello, che può acquisire nozioni inedite e non prevedibili che appartengono a tradizioni e culture molto distanti da noi. Costumi, regole, lingue e religioni nuove e sconosciute ci affascinano, abbattono i limiti e aprono la mente verso nuovi orizzonti.

Sono numerosi gli studi che confermano gli effetti benefici dei viaggi all’estero, o comunque in Paesi culturalmente distanti da quello in cui viviamo. Il ricercatore David Botterill sostiene, infatti, che a soddisfare le aspettative del viaggiatore non è il luogo in sé quanto più le sorprese delle esperienze che vivrà in quel territorio.

Un altro studio condotto dai ricercatori dell’Università dello Utah e dell’Università del Kansas ha dimostrato che più l’esperienza è autentica e lontana dalle abitudini della nostra quotidianità, come tecnologia e distrazioni varie, più il cervello ne beneficia.

La conferma è arrivata da un test che i ricercatori hanno fatto su 56 viaggiatori che avevano trascorso del tempo nel deserto, lontano da tutto e da tutti. Il risultato è stato un aumento visibile della creatività dovuto, appunto, dalla pausa rispetto alla consuetudine che siamo abituati a vivere.

È chiaro che non abbiamo mai bisogno di una scusa per programmare un nuovo viaggio, ma se anche la scienza conferma che per stimolare la mente e il benessere dobbiamo partire per mete insolite e lontane, non ci resta che girare il mappamondo o aprire la cartina e puntare il dito sulla prossima destinazione.