#CabinPorn: la disconnessione dal mondo a portata di social

Quasi 50000 post su Instagram con l'hashtag #CabinPorn raccontano la volontà di disconnettersi da tutto e tutti, tranne che dai social network

Foto di Sabina Petrazzuolo

Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor

Una laurea in Storia dell’arte, un master in comunicazione e giornalismo e una vocazione per la scrittura, scova emozioni e le trasforma in storie.

Chalet, baite, tiny house e capanne del bosco: sono queste le strutture, adibite ad alloggio, che si sono trasformate negli ultimi anni come la via di fuga dei viaggiatori. L’obiettivo manifestato è chiaro e conciso, quello di disconnettersi da tutto e da tutti, senza lasciare fuori i social network.

Del resto lo dimostra l’hashtag #CabinPorn che su Instagram conta oltre 420000 fotografie che ritraggono strutture immerse nei boschi o nelle foreste circondate esclusivamente da una natura selvaggia e lussureggiante. Insomma un’esperienza primordiale caratterizzata da un soggiorno davvero unico.

La cabina nel nulla, la baracca nel bosco è un po’ il segno delle generazioni che, per lavoro o per passione, trascorrono la maggior parte del loro tempo al computer, tra siti web e social network. Del resto sono proprio i social i complici della diffusione di questa tendenza che si è diffusa in maniera capillare in tutto il mondo.

Perché basta scorrere il feed per ritrovarsi davanti ad atmosfere degne di film e romanzi, quelli in cui i protagonisti scelgono di ritrovare loro stessi lontano da tutto e da tutti. E come non lasciarsi ispirare?

A tutto questo si accompagna il movimento Tiny House che, dagli anni ’90, si è fatto spazio prepotentemente tra le generazioni, promuovendo uno stile di vita semplice ed ecosostenibile in spazi ridotti. Ma guai a lasciare i social fuori da queste esperienze.

Perché vero che la volontà alla base è quella di una disconnessione volta a ritrovare una propria dimensione umana e spirituale a contatto con l’ambiente, ma è vero anche la voglia di condividere resta alta, come dimostrano le testimonianze sui social network.

E allora perché questo piacere della solitudine, misto all’ossessione di condividere, ha così tanto successo? Secondo Zach Klein, autore del libro Cabin Porn: Inside, la volontà di disconnessione nasce proprio dalla vita che conduciamo. Trascorrere così tanto tempo davanti agli schermi di un computer o di uno spazio sublima le esperienze più semplici e naturali.

Così ecco il desiderio di exurbia, uno stile di vita che esalta le atmosfere extraurbane. C’è chi sceglie di stravolgere totalmente la propria vita per rifugiarsi in questi angoli di disconnessione suprema, chi, invece, li sceglie solo per brevi e pittoresche esperienze da vivere.

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Fonte: iStock
Cabin Porn, la tendenza alla disconnessione