Monastero di Bose: il luogo perfetto per una vacanza slow

Sono numerose, le sedi del Monastero. Ma sono tutte accomunate dal loro spirito: qui è possibile regalarsi un break dalla vita quotidiana, immersi nella quiete e nella spiritualità

A Bose, in provincia di Biella, vi è un monastero che è un luogo speciale. Una serie di piccoli feudi, in cui è possibile trascorrere giorni di pace, lontano dallo stress della vita quotidiana. Giorni di riflessioni, di meditazione, di preghiera. Ma anche di chiacchierate, in compagnia della comunità monastica di monaci e di monache che – il luogo – lo abita.

Fondato da Enzo Bianchi – che, negli anni Sessanta, riuniva nella sua casa di Torino un gruppo di preghiera aperto anche ai fedeli di altre chiese cristiane -, il Monastero di Bose è il posto giusto in cui trascorrere una vacanza dell’anima. I monaci, qui, vivono del lavoro manuale: coltivano l’orto, producono manufatti artigianali, scrivono libri e pubblicazioni. Al mattino, a mezzogiorno e alla sera, celebrano la liturgia delle ore, mentre durante l’anno ci sono approfondimenti sulla Parola di Dio, esercizi spirituali e lezioni d’ebraico e di greco antico.

Ovviamente, venire in vacanza in monastero significa rispettare le regole della comunità: obbedire agli insegnamenti del Vangelo, partecipare – il sabato sera – alla veglia comunitaria, per analizzare i testi biblici della domenica. Si può soggiornare per uno o più giorni, durante il weekend ma anche in settimana. E, per prenotare, è necessario telefonare (non accettano prenotazioni via e-mail). Non c’è un costo fisso: ognuno può lasciare un’offerta a seconda delle sue possibilità economiche. E, per usufruire dell’ospitalità, è necessario portare con sé la biancheria per il bagno e per il letto e una Bibbia.

Al momento della prenotazione, e secondo la disponibilità, si può scegliere se soggiornare nella sede principale del Monastero di Bose – quella di Bose, frazione del comune biellese di Magnano – oppure in una delle sue quattro altre sedi: Assisi, Cellole di San Gimignano, Civitella San Paolo (Roma) e Ostuni. Si può scegliere di essere ospitati da soli, oppure di arrivare con tutta la famiglia: ci sono persino periodi dell’anno pensati proprio per genitori e figli, con attività ludiche e pedagogiche per i bambini, e due incontri quotidiani per gli adulti sulla vita spirituale e cristiana. Ma i monaci sono ben lieti di accogliere anche gruppi di giovani e di scout, per offrire loro ospitalità in un luogo di pace e di confronto.