Sulla Costiera Sorrentina ci possiamo imbattere nel comune di Vico Equense, nella parte meridionale del Golfo di Napoli. Questa cittadina è saltata alla ribalta per ospitare la chiesa più bella d’Italia, ambita da tutti i promessi sposi della penisola. Si tratta della chiesa della SS. Annunziata. Andiamo a scoprire il perchè di questo primato.
La chiesa è stata costruita nel XIV secolo e si trova a strapiombo sul mare proprio perchè in quel tempo, a causa delle invasioni turche, tutto il centro abitato era stato spostato su un promontorio per proteggersi. Lo stile architettonico è gotico, uno dei pochi esempi di questo tratto di costa, anche se con una commistione di stile barocco nella facciata dai toni rosa, che la rendono lo sfondo perfetto per il giorno più importante nella vita di due innamorati.
La vera meraviglia di questo santuario è però il panorama e la natura in cui si trova immerso. Innanzitutto, si ha la possibilità di ammirare da lontano, soprattutto nei giorni limpidi, il Vesuvio che domina la città di Napoli. Allo stesso modo, la chiesa sovrasta tutta la costiera sorrentina e il Mar Tirreno, trasparente e turchese in questo tratto di Campania. Per quanto riguarda la chiesa, è suggestivo il riflettersi del sole nelle imponenti ante in bronzo dell’entrata principale, in constrasto con i toni pastello della facciata.
Inoltre, la chiesa si trova al centro di una passeggiata che percorre tutto il centro storico di Vico Equense. Anche d’inverno, l’atmosfera si fa suggestiva, quando il mare in tempesta butta cristalli di salsedine nell’aria, che si riflettono e proiettano giochi di luce, creando una nebbiolina attorno al Vescovado che si trova qui accanto, essendo stata sede vescovile fino al XIX secolo. Inoltre, possiamo visitare le rovine del tempio romano dedicato a Cibele, sul quale venne appunto costruito il palazzo dove dimorava il vescovo.
Per quanto riguarda l’interno, si possono ammirare affreschi antichi e tele di Giuseppe Bonito e Armando De Stefano, così come un crocifisso della scuola giottesca e delle urne funerarie. Degna di una visita è anche la sagrestia sempre in stile gotico ma con influssi neoclassici e che ospita ritratti di Francesco Palumbo rappresentanti tutti i diversi vescovi che qui si sono succeduti. Sotto al campanile, risalente originariamente al XVI secolo ma ricostruito a causa del terremoto, passa la strada che porta direttamente alla chiesa, nascondendo per un momento il panorama che si staglia imponente davanti agli occhi dei futuri sposi e dei loro invitati.
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