Storia del toro più famoso (e calpestato) d’Italia: tra riti scaramantici e tradizioni

Tra leggende, superstizioni e tradizioni popolari il toro è oggi un importante simbolo in Italia

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Redazione

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Pubblicato: 19 Ottobre 2019 09:26

Siamo a Milano, qui turisti e persone del luogo, sanno bene che il simbolo del toro è legato a un rito scaramantico conosciuto ormai da tutti.

All’interno della Galleria Vittorio Emanuele, progettata dall’architetto Giuseppe Mengoni, è presente un toro rappresentato in un bellissimo e sfarzoso mosaico, come del resto lo sono tutti gli elementi che caratterizzano il salotto di Milano che collega piazza Duomo con piazza della Scala.

All’interno della galleria, attraverso colori, dettagli e elementi culturali e artistici, sono richiamate le culture e le altre città italiane, tra queste anche Torino, città sabauda e prima capitale d’Italia, proprio con la presenza del toro, simbolo del luogo.

Storia del toro più famoso (e calpestato) d’Italia: tra riti scaramantici e simbolo forza
Fonte: iStock
Mosaico in Galleria Vittorio Emanuele – Fonte seewhatmitchsee (iStock)

Da anni ormai, l’animale richiama milanesi e turisti da tutto il mondo per compiere il rito scaramantico: tre giri sulle palle del toro col tallone del piede destro.

A cosa serve questa usanza? Secondo alcuni si tratta di una pratica di buon auspicio per l’anno che verrà, per altri è legato alla fertilità delle donne, qualcuno pensa che sia un modo per garantirsi una seconda visita a Milano.

Non tutti sanno però che questo non è l’unico toro presente a Milano. L’animale è presente infatti anche in zona San Babila sotto forma di una struttura in bronzo che richiama anche l’omonima assicurazione.

A Torino invece, il simbolo del toro è strettamente collegato alla città e alla sua storia. Sulla pavimentazione di Piazza San Carlo, è presente un toro rampante di bronzo a cui è legata una leggenda torinese.

Storia del toro più famoso (e calpestato) d’Italia: tra riti scaramantici e simbolo forza
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Piazza San Carlo a Torino – Fonte Massimo Parisi(iStock)

L’effigie, simbolo e stemma della città, fu collocata in quella che è la piazza più famosa e importante di Torino nel 1930 diventando oggetto di attenzioni e di superstizioni.

La tradizione vuole infatti, che chiunque passi dalla piazza dedicata a San Carlo Borromeo, debba calpestare i testicoli del toro di bronzo come buon auspicio per il futuro.

Da questa superstizione è nata poi un’altra piccola tradizione torinese, gli abitanti del luogo infatti amano trascorrere le giornate seduti ai tavoli del caffè storico situato in piazza e osservare come passanti e turisti calpestino gli attributi dell’animale in cerca di fortuna.

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Rito scaramantico a Torino – RossHelen(iStock)