La Riserva naturale orientata dello Zingaro è stata la prima riserva a essere istituita in Sicilia. Questo lembo di costa è uno dei pochissimi tratti rimasti praticamente incontaminati. Merito di una protesta pacifica che risale al maggio del 1980, promossa dal mondo accademico delle facoltà di geologia e scienze naturali dell’Università di Palermo, dalle associazioni ambientaliste e culturali e anche da tanti liberi cittadini che, ai tempi, si schierarono affinché non venisse realizzata una strada d’accesso, una colata di cemento che avrebbe cambiato il volto di una degli angoli più belli della costa siciliana.
Indice
Dov’è la Riserva dello Zingaro
Il territorio in cui si trova la Riserva dello Zingaro ricade in parte nel Comune di San Vito lo Capo e in parte nel Comune di Castellammare. Consiste in 7 chilometri di costa e in circa 1.700 ettari di natura incontaminata. La maggior parte dei turisti che visita la Riserva dello Zingaro, per raggiungerla, percorre il sentiero costiero. Nella Riserva ci sono sette piccole spiagge, selvagge e affascinanti. Il color verde smeraldo del mare e il bianco abbagliante di queste calette fatte di ciottoli, i ciuffi di palme nane e la macchia mediterranea con piante di rosmarino e di ulivi antichi, i sentieri costeggiati da acanto che salgono fino alle cime più alte, le grotte che si aprono all’improvviso sulle pareti rocciose dove nidificano aquile e falchi sono un susseguirsi di emozioni che la Riserva dello Zingaro è in grado di regalare.
All’ingresso della Riserva si incontra subito il Centro visitatori, sede di un piccolo Museo naturalistico. Subito dopo, una deviazione conduce alle calette di Punta Capreria, due incantevoli spiaggette di ciottoli incastonate fra le rocce. Continuando lungo il sentiero principale si attraversa un tratto di costa di circa 2 km e si giunge a Cala del Varo, dove si trova un piccolo rifugio, aperto solo nei mesi estivi. Dopo un ulteriore breve tratto di cammino si giunge in contrada Zingaro, il cuore della Riserva. La contrada ospita alcuni caseggiati rurali. Da qui si possono facilmente raggiungere Cala della Disa e Cala Berretta.
Procedendo oltre si raggiungono dapprima contrada Marinella, con l’omonima caletta, e contrada Uzzo, con un’altra caletta. Da qui, una breve deviazione in salita consente di raggiungere la grotta dell’Uzzo, di grande interesse archeologico. Chi preferisce ammirare il panorama, può scegliere il sentiero di mezza costa, lungo 8,5 km. Pertcorrendolo, si raggiungono contrada Sughero, che offre una vista mozzafiato dall’alto, e Borgo Cusenza, un pugno di casette dove il tempo sembra essersi fermato, un piccolo borgo rurale un tempo abitato da pastori e contadini, perfettamente conservato.
I sentieri della Riserva dello Zingaro
Camminare lungo i sentieri della Riserva dello Zingaro è un’esperienza che va fatta godendosi, passo dopo passo, il gusto del viaggio lento. Lo sguardo viene catturato da ogni incredibile sfumatura di paesaggio, con la vegetazione che trionfa tutt’intorno. I percorsi per raggiungere la Riserva sono quattro.
Il sentiero costiero
È il meno impervio, quindi il più semplice da percorrere. La distanza per la sola andata, da ovunque si decida di partire, è di circa 7 km, percorribili in non più di 2 ore. Certamente la durata del percorso può variare, a seconda che decidiate o meno di visitare tutte le calette. Il paesaggio predominante è quello della macchia bassa, una natura non contaminata che svela un fiorire di ginestre e timo, mandorli e frassini, carrubi e disa. Un’incantevole cromatura di colori in contrasto di cui godere, soprattutto a primavera e in autunno, così da non imbattersi nella folla dell’alta stagione. A farvi compagnia lungo tutto il tragitto si stagliano all’orizzonte la roccia bianca, le sfumature del mare, il verde della palma nana, regalando l’illusione di essere all’interno di un dipinto. Non mancano le aree attrezzate in cui sostare, per recuperare le energie.
Il percorso di mezza costa
È un percorso di media difficoltà, 8,5 km della durata di circa 4 ore, ed è anche il più panoramico. Da qui ci si può addentrare lungo i sentieri che portano nella parte alta del territorio, raggiungendo il Borgo Cusenza, considerato il cuore della Riserva dello Zingaro e uno dei più belli della Sicilia, e Contrada Sughero. Qui troverete anche dei rifugi per il bivacco, nella stagione aperta al pubblico che va da maggio a ottobre, durante la quale i custodi accolgono i visitatori raccontando loro storie ricche di curiosità su questi luoghi dall’anima ancora squisitamente rurale. A questo punto, le staccionate in legno segnano le deviazioni per altri percorsi, dando a ciascuno la scelta su come proseguire per scoprire altre meraviglie.
Il sentiero alto
Si tratta del percorso più impegnativo, consigliato esclusivamente agli appassionati ed esperti di trekking. Sentieri in salita, circondati di ginestre, si snodano per 17 km, richiedendo un cammino della durata di circa 7 ore. Percorrono, da Nord a Sud, le cime di Monte Passo del Lupo (868 metri), Monte Speziale (914 metri) e Monte Scardina (680 m.), attraversando un paesaggio di montagna fiancheggiato da pini d’Aleppo e lecceti. Dall’alto di queste cime, che formano la dorsale che da Sud-Est sale verso Nord-Ovest, si possono ammirare gli squarci che si aprono verso il mare in lontananza, restituendo allo sguardo un incanto senza fine.
Il Sentiero Italia
La Riserva dello Zingaro è attraversata anche dal Sentiero Italia, che con i suoi oltre 7000 km è il percorso escursionistico più lungo del mondo. Ideato nel 1983 da un gruppo di giornalisti escursionisti, l’itinerario è stato tracciato proprio dal CAI nel 1990, per poi essere inaugurato nel 1995. L’affascinante percorso escursionistico si sviluppa con circa 400 tappe lungo l’intera dorsale appenninica, isole comprese, e sul versante meridionale delle Alpi. Il concatenamento di tracciati che formano il Sentiero Italia attualmente è quasi completamente segnalato con i colori bianco e rosso e la dicitura “S.I.” Dalla Riserva dello Zingaro il sentiero può essere attraversato partendo da Scopello o da Macari. Ci si avventura per 14 km circa, percorrendo sia la parte alta sia quella costiera.
Le grotte nella Riserva dello Zingaro
Un’esperienza unica da fare nella Riserva dello Zingaro è una visita alle sue splendide grotte, ma attenzione, si possono fare soltanto con la guida di uno speleologo. Non tutte, infatti, sono accessibili ai non esperti, inoltre è molto facile perdere l’orientamento. La più grande è la Grotta del Sughero, con concrezioni eccezionali e formazioni caratteristiche, tra le poche nella Riserva che vanta la presenza dell’acqua, con alcuni laghetti incantevoli. Molto interessante è anche la Grotta dell’Uzzo, considerata uno dei più importanti siti preistorici dell’intera Sicilia. All’interno sono state rinvenute tracce di presenze umane risalenti a circa 10mila anni fa.
Altre grotte accessibili sono quella del “Porco”, con striature di faglia che ne fanno capire l’origine tettonica, e le tre che prendono il nome di “Mastro Peppe Siino”, che fungevano da riparo fino al secolo scorso. Sempre nella zona collinare o a mezza costa si trovano altre tre grotte molto ineterssanti per la presenza di ‘forme coralline’, accessibili però solo a persone esperte: la Zubbia dei Coralli, la Zubbia del Corno e la Zubbia delle Lame. Nella zona montuosa, l’unica grotta accessibile al pubblico inesperto è quella di Monte Speziale.
Riserva dello Zingaro: quando andare
Per chi visita la Riserva nelle mezze stagioni, quando le temperature non troppo elevate lo permettono, il consiglio è di percorrere il sentiero alto, quello più lungo di circa 17 km. È una bellissima passeggiata, certo, adatta a persone un minimo allenate. Il percorso è praticamente tutto in salita, ma una volta raggiunta Portella Mandra Nuova, a poco più di 700 metri di altezza, si può ammirare un panorama mozzafiato, della Riserva e di tutti i paesi che le fanno da contorno. La Riserva Naturale dello Zingaro è aperta tutti i giorni dalle 7 alle 19.30.