A Bose, in provincia di Biella, sorge un monastero che è un luogo speciale. Qui è possibile trascorrere giorni di pace, lontano dallo stress della vita quotidiana. Giorni di riflessioni, di meditazione, di preghiera. Ma anche di chiacchierate, in compagnia della comunità di monaci e di monache che vivono in questo luogo speciale.
Un’occasione per sconnettersi, meditare sulla propria esistenza, ma anche entrare in contatto con persone che portano con sé bagagli di vita diversi, confrontarsi e trovare nuovi stimoli, collaborare nel lavoro e apprezzare nuovamente uno stile di vita semplice, senza distrazioni e sovrastrutture sociali.
Ma non si tratta solo di Biella, perché questa esperienza di può vivere anche in altri luoghi italiani in cui si è diffusa questa comunità. Stiamo parlando del Monastero di Bose e delle altre sedi dell’omonima comunità: una serie di piccoli feudi spirituali che si sono radicati negli anni lungo la penisola italiana. Ecco come vivere l’esperienza di una vacanza slow alla ricerca della nostra essenza interiore immersi nell’atmosfera speciale di uno dei Monasteri di Bose.
Indice
I Monasteri di Bose: rifugi per l’anima in Italia
La sede principale della comunità di Bose è stata fondata a Magnano, in provincia di Biella, da Enzo Bianchi. Negli anni Sessanta, riuniva nella sua casa di Torino un gruppo di preghiera aperto anche ai fedeli di altre chiese cristiane.
Nel corso degli anni, la vita della comunità di Bose si è allargata anche ad altri luoghi italiani di culto. Gli altri Monasteri di Bose si trovano ad Assisi, a Cellole di San Gimignano, a Civitella San Paolo (Roma) e anche a Ostuni.
In particolare, il Monastero di Civitella, in provincia di Roma, ha visto unirsi le monache benedettine di Santa Scolastica alle sorelle di Bose da ottobre 2013, mentre nel Monastero di San Masseo ad Assisi, dopo essere stato interamente ristrutturato, si è instaurata una comunità di Bose a partire dal 2010.
Come soggiornare all’interno della comunità di Bose
Il Monastero di Bose è il posto giusto in cui trascorrere una vacanza dell’anima poiché i monaci, qui, vivono del lavoro manuale: coltivano l’orto, producono manufatti artigianali, scrivono libri e pubblicazioni. Al mattino, a mezzogiorno e alla sera, celebrano la liturgia delle ore, mentre durante l’anno ci sono approfondimenti sulla Parola di Dio, esercizi spirituali e lezioni d’ebraico e di greco antico.
Ovviamente, venire in vacanza in monastero significa rispettare le regole della comunità: obbedire agli insegnamenti del Vangelo, partecipare, il sabato sera, alla veglia comunitaria per analizzare i testi biblici della domenica e confrontarsi.
Al momento della prenotazione, a seconda della disponibilità, si può scegliere di soggiornare nella sede principale del Monastero di Bose, nella frazione del comune biellese di Magnano, oppure in una delle altre quattro sedi che hanno aderito alla vita della comunità di Bose in Italia.
Nelle sedi dei Monasteri di Bose si può soggiornare per uno o più giorni, durante il weekend ma anche in settimana. E, per prenotare, è necessario telefonare (non accettano prenotazioni via e-mail). Non c’è un costo fisso: ognuno può lasciare un’offerta a seconda delle proprie possibilità economiche. Ciò che viene richiesto è semplicemente l’impegno a condividere la vita della comunità, con gli incontri di riflessione e preghiera, con il lavoro e con il rispetto del silenzio e della tranquillità del luogo.
Nelle comunità di Bose, sia all’interno della sede principale del Monastero di Bose, sia negli altri monasteri sparsi lungo lo Stivale, si può scegliere di essere ospitati da soli, oppure di arrivare con tutta la famiglia. Ci sono persino periodi dell’anno pensati proprio per genitori e figli, con attività ludiche e pedagogiche per i bambini, e due incontri quotidiani per gli adulti sulla vita spirituale e cristiana. Ma i monaci sono ben lieti di accogliere anche gruppi di giovani e di scout, per offrire loro ospitalità in un luogo di pace e di confronto.
A coloro che vengono ospitati viene chiesto di portare con sé una Bibbia, le lenzuola (o un sacco a pelo), la federa del cuscino e gli asciugamani. Nel periodo estivo, invece, il Monastero mette a disposizione un’area attrezzata con servizi igienici ad uso delle tende per coloro che vi si accampano.