Sapevate che tra l’Emilia Romagna e la Toscana è possibile trascorrere un’indimenticabile esperienza in bicicletta? Accade lungo la Via Vandelli, un itinerario storico che si estende per 170 km tra Emilia Romagna e Toscana, da Modena a Massa. Questa antica strada militare, voluta dal duca Francesco III d’Este nel XVIII secolo per ottenere uno sbocco sul mare, offre oggi un percorso spettacolare per gli amanti delle due ruote.
Indice
La storia della Via Vandelli
La Via Vandelli, conosciuta anche come la prima strada dell’Illuminismo, rappresenta infatti una leggendaria tratta del Ducato Estense. Attraversando l’Appennino Tosco-Emiliano e le maestose Alpi Apuane, questa via consente di pedalare dalla pianura modenese fino al Mar Tirreno. La sua origine risale all’epoca in cui il duca Francesco III d’Este organizzò il matrimonio tra il figlio Ercole e Maria Teresa Cybo-Malaspina, erede del Ducato di Massa e Carrara. Con la costruzione di questa strada, Francesco III d’Este intendeva realizzare le sue ambizioni commerciali e militari, fornendo al suo ducato, il Ducato di Reggio, un accesso diretto al mare.
La Via Vandelli rappresentava un’opera avveniristica per l’epoca, caratterizzata da notevoli innovazioni tecniche. Il suo nome è un omaggio all’abate Domenico Vandelli, ingegnere, geografo e matematico di corte, incaricato di progettarla. Il percorso attraversa un ambiente montano ripido ed impervio, superando l’Appennino e le Alpi Apuane sulle pendici del Monte Tambura, che rappresenta il punto più elevato del tragitto (1634 m).
In sella su due ruote attraverso il tempo
Oggi, pedalare lungo la Via Vandelli significa immergersi in un percorso ricco di riferimenti storici. Tuttavia, alcuni tratti presentano un degrado dovuto all’invadenza delle coltivazioni, mentre altri sono stati asfaltati e incorporati nella viabilità ordinaria. I tratti più autenticamente montani, invece, sono rimasti inalterati. Il Comune di Massa e il Parco Regionale delle Alpi Apuane hanno riportato all’antico splendore la porzione più pericolosa e impegnativa, che collega Resceto al Passo Tambura.
Per affrontare la Via Vandelli, è possibile seguire in buona parte il sentiero CAI n° 35, che consente di praticare trekking, mountain-bike, gite a cavallo e persino escursioni in fuoristrada, offrendo un viaggio nel passato. È anche possibile partecipare a escursioni organizzate alla scoperta di questi luoghi così suggestivi e affascinanti.
Per consultare l’intero percorso e pianificare le tappe da percorrere, è consigliato visitare il sito ufficiale dedicato alla Via Vandelli. Questo itinerario, lungo 170 km, prevede tappe emozionanti da Modena a Massa: Modena – Torre Maina, Torre Maina – Pavullo, Pavullo – La Santona, La Santona – San Pellegrino in Alpe, San Pellegrino in Alpe – Poggio, Poggio – Campaniletti, Campaniletti – Massa.
Le tappe imperdibili della Via Vandelli
La prima tappa di questo spettacolare itinerario ciclistico tutto Made in Italy richiede un po’ di impegno e sforzo fisico, perché è tutto da fare in salita: si tratta del percorso che va da Modena a La Santona, passando per Maranello (noto per essere la sede del mitico stabilimento della Ferrari). Da lì si prosegue per Pavullo, una tappa interessante perché ospita il bellissimo Palazzo Ducale, oggi sede del Municipio, un tempo casa estiva della famiglia D’Austria-Este. Oggi al suo interno, invece, è possibile ammirare la Raccolta d’Arte Civica, che conta oltre 200 opere artistiche.
Superando il passo Radici, in breve si raggiunge la località di San Pellegrino in Alpe, il comune più in alto di tutto l’appennino, posto a più di 1.500 metri di altitudine. Qualche tornante adrenalinico attende i ciclisti in direzione di Castelnuovo di Garfagnana, attraversando anche un antico viadotto ferroviario – noto come ponte della Villetta – che vale sicuramente una sosta per uno scatto fotografico.
A conclusione di questa tappa, i ciclisti giungono a Vagli di sotto, nel cuore della regione Toscana: prima di fermarsi per il meritato riposo, in sella alle due ruote si può ammirare la natura del Lago di Vagli, nelle Alpi Apuane.
Lasciandosi alle spalle le Alpi Apuane, che regalano scenari da cartolina, ci si rimette in sella verso il borgo di Vagli di Sopra. Ora è il momento di lasciare indietro i centri abitati e inoltrarsi nella natura, circondati da maestose cave di marmo.
Una volta sorpassate le cave di marmo, il sentiero torna a essere come quello antico, raggiungendo in salita il passo Tambura, in un percorso della durata di un’ora circa che regalerà poi il panorama del Mar Tirreno e del territorio della Versilia.
Per coloro che volessero fare una sosta ristoratrice, invece, è presente il rifugio in gestione con il CAI di Massa. Il rifugio Nello Conti si trova vicino alla finestra Vandelli, in zona “dei Campaniletti”. Un tempo, questa piazzola serviva alle carrozze come area di sosta e si dice che Vandelli stesso la realizzò servendosi di esplosivo.
Si riparte verso altri tornanti in direzione di Resceto, affiancando imponenti muri a secco fino a Massa: qui vi aspetta il Palazzo ducale in Piazza Aranci. Quest’ultimo tratto della Via Vandelli è più scorrevole rispetto ai precedenti, si pedala su asfalto – in alternativa alle mulattiere -lungo il fiume Frigido.
Ma non è tutto: se non si è ancora stanchi e si vuole ammirare un paesaggio marino, bastano altri 5 km per arrivare a Marina di Massa, con le sue belle spiagge.
Come prepararsi alla Via Vandelli
Prima di intraprendere l’itinerario ciclistico lungo la Via Vandelli, è importante prepararsi adeguatamente per garantire che l’esperienza sia piacevole e sicura.
Uno dei fattori chiave da considerare è la scelta dei vestiti e dell’equipaggiamento appropriati, indispensabili per il comfort del ciclista.
Durante il percorso, che attraversa l’Appennino Tosco-Emiliano e le Alpi Apuane, è consigliabile indossare abbigliamento comodo e tecnico, specifico per il ciclismo. Optare per un set di maglia e pantaloncini da ciclismo, realizzati in tessuti traspiranti e dotati di imbottiture per assorbire gli urti, contribuirà a garantire il massimo comfort durante l’intero tragitto.
In considerazione delle variazioni di temperatura lungo il percorso, è opportuno indossare strati di abbigliamento che possano essere facilmente regolati a seconda del clima. Inizialmente, potrebbe essere necessario un leggero strato termico per proteggersi dal fresco del mattino, che può essere rimosso man mano che la giornata si riscalda. Anche una giacca leggera o un gilet antivento/impermeabile potrebbero essere utili in caso di improvvisi cambiamenti meteorologici o di brevi piogge.
È fondamentale proteggere la testa con un casco da ciclismo omologato, garantendo così la massima sicurezza in caso di eventuali cadute. Inoltre, occhiali da sole con lenti protettive possono essere utili per proteggere gli occhi dai raggi solari, nonché da insetti o detriti che potrebbero essere presenti lungo il tragitto.
Per quanto riguarda le calzature, è consigliabile utilizzare scarpe da ciclismo con suola rigida: questa tipologia di scarpe tecniche permette infatti al ciclista di avere un’ottima aderenza sui pedali. Inoltre, questo tipo di calzature favorisce la traspirazione e riduce il rischio di sfregamenti o vesciche.
Ma non è solo all’abbigliamento che occorre pensare: è bene anche non dimenticare tutta quella serie di accessori che si rivelano indispensabili lungo un itinerario ciclistico come quello della Via Vandelli. Tra questi, una borraccia per mantenersi idratati lungo il percorso, snack energetici, come barrette o gel, fondamentali per rifornire il corpo di energia durante la pedalata.
Oltre all’abbigliamento e all’equipaggiamento specifici per il ciclismo, infatti, ci sono ancora altri accessori che possono essere di grande aiuto durante l’itinerario ciclistico lungo la Via Vandelli. Ecco alcuni esempi:
- Power Bank: durante il percorso si potrebbe aver bisogno di ricaricare il telefono cellulare o i dispositivi di navigazione. Un power bank portatile permetterà di mantenere i dispositivi carichi anche quando si è lontani da prese elettriche.
- Borsa da sella o borsetta da bici: questo tipo di borsa può essere fissata sotto la sella ed è utile per trasportare oggetti di valore come portafogli, chiavi, telefoni cellulari e piccoli strumenti di riparazione.
- Kit di riparazione per biciclette: è sempre consigliabile portare con sé un kit di riparazione di base che includa una pompa per bicicletta, leva per pneumatici, camera d’aria di ricambio e attrezzi per la manutenzione e la riparazione delle bici. In caso di foratura o piccoli problemi meccanici lungo il percorso, si potrà essere in grado di effettuare le necessarie riparazioni.
- Lucchetto per bicicletta: quando ci si ferma per visitare luoghi di interesse o fare una pausa lungo il percorso, è importante assicurare la propria bicicletta. Un robusto lucchetto per bicicletta aiuterà a proteggere la bici da furti indesiderati.
- Mappa o sistema di navigazione GPS: anche se il percorso della Via Vandelli è ben segnalato, avere una mappa dettagliata o un sistema di navigazione GPS può essere utile per orientarsi e seguire il percorso corretto.
- Crema solare: data la natura outdoor dell’itinerario ciclistico, è importante proteggere la pelle dai raggi solari. La crema solare ad ampio spettro va applicata sulle aree esposte e sarà utile anche indossare un cappello o una fascia per proteggere il viso dal sole.
- Kit di pronto soccorso: è consigliabile avere con sé un piccolo kit di pronto soccorso contenente cerotti, garze, disinfettante, antidolorifici e altri articoli essenziali per affrontare piccole ferite o fastidi durante il viaggio.
Tutte le tappe del percorso ciclistico
Le tappe lungo la Via Vandelli, da Modena a Massa, sono le seguenti e possono percorrersi in quattro giorni:
- Modena – Torre Maina
- Torre Maina – Pavullo
- Pavullo – La Santona
- La Santona – San Pellegrino in Alpe
- San Pellegrino in Alpe – Poggio
- Poggio – Campaniletti
- Campaniletti – Massa