C’era una volta una terra di confine tra Inghilterra e Scozia, terribilmente spaventosa e affascinante. Nessun governante o Re si batté mai per averla perché, a detta loro, la regione di frontiera era pressoché incontrollabile.
Vuoto e silenzioso, per 300 anni, questo Paese fu di tutti e di nessuno: Debatable Lands, questo il nome dei territori contesi, dove uomini senza padrone e banditi vivevano di illegalità e astuzie al di là del confine. I Re d’Inghilterra e di Scozia decisero quindi di lasciare quella terra così anarchica al proprio destino.

Un tempo c’erano colline dalle sfumature grigie e verdi coperte di giunchi ed edera, sentieri ripidi e fitti di betulle, ontani, salici, querce e pini e foreste enormi che si estendevano al di là dell’orizzonte visibile. In nessun posto del mondo il cielo era così fitto e cupo come in quella terra di confine che comprendeva i territori di Solway Firth vicino a Carlisle, Langholm, Dumfries e Galloway; la divisione fu segnata dai fiumi Liddel ed Esk a est e dal fiume Sark a ovest.
Oggi, ad ammirare la dolce e selvaggia natura che contraddistinguono il territorio, è difficile immaginare che questo paesaggio rurale, apparentemente tranquillo, fosse una delle regioni più illegali e spaventose della Gran Bretagna. Proprio in queste terre oggi la vita si svolge lenta tra allevamenti di bestiame e coltivazioni di campo. Piccole città come Canonbie e Langholm sono ora centri locali per la pesca e l’escursionismo a piedi nella brughiera e nei boschi circostanti, nate e cresciute dai resti degli insediamenti familiari dei clan delle Debatable Lands.

Un luogo ancora non troppo frequentato ma che ha trovato il suo equilibrio, certamente assai lontano dalla storia, poco raccontata, che resta custodita tra le scarse rovine e le valli boscose dei territori circostanti.
Quella delle Debatable Lands è una realtà affascinante che rappresenta l’ultima grande divisione territoriale in Gran Bretagna: era il XIII secolo e i clan della regione, senza etica alcuna, si appropriarono dei territori, saccheggiando terre e bestiami, uccidendo anche se necessario. Quella terra anarchica e di nessuno era troppo pericolosa per provare a prendere il controllo. Per i Re d’Inghilterra e di Scozia non si trattava di un pezzo di terra prezioso o con alto potenziale agricolo, quindi combattere per averlo non era considerato necessario.
Nel 1530 il re Giacomo V di Scozia intraprese una guerriglia contro i clan che dominavano quelle terre imprigionando e condannando intere famiglie. Nel 1552, Scozia e Inghilterra divisero quelle terre di confine tra i Paesi abolendo l’indipendenza che di fatto era appartenuta alla regione.
Da quel momento in poi, tutto è rimasto pressoché invariato mentre quello che è accaduto prima, resta confinato in una storia scarsamente raccontata ma indelebile.
