Arrivano le Ursidi, la pioggia di meteore di Natale che nasce vicino alla Stella Polare

Non sono famose come le Pleiadi, ma queste stelle cadenti sono un regalo speciale per concludere l'anno: ecco dove osservare lo spettacolo più poetico

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Francesca Pasini

Content writer & Travel Expert

Laureata in Gestione delle Arti e delle Attività Culturali, vive tra Italia e Spagna. Curiosa per natura, ama scrivere di storie che la appassionano.

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Mentre l’anno volge al termine e ci si avvicina al Natale, basta puntare lo sguardo verso la Stella Polare per scoprire l’ultimo spettacolo del cielo: arrivano le Ursidi, la pioggia di meteore che accompagna i giorni delle festività verso il 2026. Discrete ed eleganti, illuminano dicembre con scie luminose che sembrano disegnate apposta per chi ama osservare il cielo quando tutto rallenta.

Attive dal 17 al 26 dicembre, con un picco tra il 21 e il 22, le Ursidi chiudono il calendario astronomico dell’anno con un appuntamento affascinante, visibile per tutta la notte. Un’ottima occasione per alzare gli occhi al cielo, affidarsi alla stella che non tramonta mai e salutare l’anno con una promessa di positività.

Cosa sono le Ursidi e perché sono speciali

Le Ursidi prendono il nome dalla costellazione dell’Orsa Minore, dove si trova il loro radiante, vicino alla Stella Polare, la più brillante. È proprio questa posizione a renderle particolari: la costellazione non tramonta mai sotto l’orizzonte e permette di osservare la pioggia di meteore per tutta la notte. Il loro punto radiante si trova vicino all’asterismo del Piccolo Carro nell’Orsa Minore, non lontano dalla regina delle stelle, Polaris.

Lo sciame è legato alla cometa periodica 8P/Tuttle, che lascia lungo la sua orbita una scia di detriti. Ogni anno, quando la Terra attraversa questo “sentiero cosmico”, le particelle entrano nell’atmosfera e si accendono in brevi e delicate scie luminose. Vista l’ultima volta nel sistema solare interno nel 2021, la cometa 8P/Tuttle tornerà la prossima volta nel 2035.

Dove osservare le Ursidi

Dopo lo spettacolo delle Geminidi e della cometa 3I/ATLAS di dicembre, arriva quello delle Ursidi. Nel loro picco, intorno al solstizio d’inverno, producono fino a 10 meteore all’ora, ma ci sono stati anni in cui se ne sono avvistate molte di più.

Quest’anno, la Luna collaborerà per rendere lo spettacolo un’occasione imperdibile: il punto di maggior produzione di “stelle cadenti” è due giorni dopo la Luna Nuova, quindi il cielo sarà quasi completamente buio.

Per osservarle, sempre che il cielo non sia nuvoloso, è necessario trovare un posto privo di inquinamento luminoso, possibilmente lontano dalle grandi città. Inoltre, ci si deve recare in un luogo aperto, senza barriere, e puntare lo sguardo verso Nord (anche se potrebbero apparire in qualsiasi punto nel cielo). Non dimenticate di portare con voi un telescopio o un binocolo, una coperta calda e bevande calde per una notte stellata indimenticabile.

Ecco alcune delle zone migliori d’Italia, da Nord a Sud, in cui ammirare le stelle cadenti:

  • Parco Nazionale del Gran Paradiso (Piemonte/Valle d’Aosta): immerso tra le Alpi, offre cieli limpidi e lontani dalle luci urbane;
  • Alpi della Luna (Emilia-Romagna/Umbria): un’oasi di quiete e cielo buio con inquinamento luminoso minimo;
  • Val d’Orcia (Toscana): tra colline, borghi e paesaggi da cartolina, qui il cielo notturno si apre come una grande tela. Punti panoramici intorno a Pienza e Montepulciano sono perfetti per ammirare la pioggia di meteore;
  • Parco Nazionale del Gennargentu (Sardegna): le montagne e le foreste del Gennargentu offrono cieli straordinariamente scuri e limpidi;
  • Parco Naturale Regionale delle Madonie (Sicilia): un luogo ideale per osservare stelle e meteore senza l’interferenza delle luci cittadine;
  • Ossana e Val di Sole (Trentino‑Alto Adige): tra le zone alpine con cieli più limpidi d’Italia, perfette per osservare stelle e meteore anche nel cuore dell’inverno.

Così, mentre stiamo per salutare il 2025, il cielo di dicembre torna a incantare un’ultima volta. Non si tratta della pioggia di meteore più intensa, ma forse di una delle più poetiche dell’anno: arrivano quando tutto rallenta, le notti sono più lunghe e il cielo sembra avere ancor più spazio per raccontare storie, per poi dare il benvenuto al 2026.