In un’epoca in cui i viaggiatori cercano sempre più esperienze autentiche e significative, i parchi letterari si inseriscono come valida e interessante alternativa ai percorsi turistici tradizionali e stanno guadagnando un notevole consenso, grazie all’opportunità di vivere un viaggio all’insegna della cultura e della bellezza, lontano dalle mete più battute.
Con il loro indiscusso potenziale di valorizzazione del territorio, sono un simbolo di come il felice connubio tra arte, storia e paesaggio possa essere uno strumento di sviluppo e di crescita sostenibile.
Il turismo che nasce dalla passione per la letteratura
Nati negli Anni Novanta grazie all’intuizione di Stanislao Nievo, nipote del celebre scrittore Ippolito Nievo, i parchi letterari rappresentano un ponte tra patrimonio culturale e paesaggistico, e permettono ai viaggiatori di scoprire le radici profonde della tradizione letteraria direttamente nei luoghi in cui essa ha visto la luce.
Infatti, ogni parco è dedicato a un autore e si sviluppa intorno agli ambienti che ne hanno ispirato le opere. Tramite percorsi tematici, letture, eventi culturali e visite guidate, chiunque ha l’occasione di immergersi non solo nelle storie scritte, ma anche nei paesaggi che hanno contribuito a plasmarle.
Non si tratta di “semplici” musei all’aperto, bensì di spazi vivi, dove la letteratura si intreccia con il territorio, la comunità e le tradizioni locali. Da Dante Alighieri a Grazia Deledda, da Giovanni Verga a Gabriele D’Annunzio, è così possibile respirare le atmosfere che hanno ispirato capolavori letterari che rimangono e rimarranno immortali.
In più, sono uno dei fari per contrastare l’overtourism e per portare in auge, al contrario, il turismo sostenibile, promuovendo una fruizione lenta e consapevole ed esperienze di viaggio uniche, e contribuendo al contempo allo sviluppo economico di realtà spesso marginali.
Tivoli, l’ambizioso progetto dedicato a Marguerite Yourcenar, Ludovico Ariosto e Ignazio di Loyola
Ai 33 parchi che vanta attualmente la rete italiana, a giugno 2024 si è aggiunto, sotto la guida di Andrea Bruciati, direttore del sistema museale Villae, anche il Parco letterario di Tivoli, dedicato alla scrittrice franco-belga Marguerite Yourcenar, che rimase folgorata dalle rovine del palazzo dell’imperatore Adriano tanto da dare vita al suo capolavoro, nel 1951, “Memorie di Adriano“, ma anche a Ludovico Ariosto, autore del celebre “Orlando Furioso” le cui avventure riecheggiano nei spettacolari giardini della Villa del cardinale Ippolito II d’Este, e a Ignazio di Loyola, il fondatore della prima scuola gesuitica d’Italia nel 1539, durante il suo soggiorno a Tivoli.
I tre magnifici siti, due dei quali riconosciuti come Patrimonio UNESCO (Villa d’Este e Villa Adriana), non solo condividono l’indissolubile legame con il territorio tiburtino, ma sono ora parte integrante dell’ambizioso progetto del nuovo Parco Letterario, capace di valorizzare e salvaguardare i fiori all’occhiello dell’amata cittadina della provincia di Roma e di unirli sotto l’egida di tre nomi che non tramonteranno mai.
Grazie all’Istituto Villa Adriana e Villa d’Este – Villae (MiC), che da anni si impegna a rendere sempre migliore l’incommensurabile patrimonio delle storiche ville di Tivoli, tutti gli appassionati di letteratura (e non soltanto) potranno così vedere tali affascinanti luoghi sotto una nuova luce e prospettiva.