Spagna, nuove regole per entrare dal 2 dicembre: cosa serve

Come cambiano le cose per i turisti in seguito alle misure restrittive adottate dal governo di Madrid per limitare la criminalità e il terrorismo.

Foto di Letizia Rogolino

Letizia Rogolino

Giornalista specializzata in Travel & Lifestyle

Giornalista, cinefila e anima vagabonda. Ama scrivere di cinema e viaggi, le sue due più grandi passioni da sempre. Toglietele tutto ma non i road movie, i dolci e il mare.

Pubblicato: 23 Settembre 2024 10:18

La Spagna ha preso una decisione che ha sorpreso l’Europa. A partire dal 2 dicembre – inizialmente sarebbe dovuto entrare in vigore il 1° ottobre ma la data dell’entrata in vigore di questa normativa è stata posticipata – per visitare il Paese, anche solo per un giorno, i turisti dovranno fornire una serie di dati personali e sensibili. Le regole cambiano, come annunciato dal ministero dell’Interno, monitorando l’ingresso dei visitatori secondo modalità mai messe in atto precedentemente. Un Paese da sempre noto per la sua solarità e accoglienza, chiude parzialmente le porte per cercare di limitare i danni dovuti a un turismo di massa a quanto pare troppo invasivo.

Nel 2023 la Spagna ha registrato circa 85 milioni di turisti, ovvero il 18,7% in più del 2022. Questo ha significato un record di spesa turistica di 108.662 milioni di euro che rivela che ogni turista in media ha pagato 1278 euro durante la propria vacanza. I dati hanno confermato che la maggior parte dei visitatori recenti provengono dal Regno Unito, seguito dalla Francia e poi l’Italia al terzo posto.

Ingresso in Spagna: cambiano le regole

Secondo i nuovi provvedimenti presi dal governo di Madrid, il settore turistico spagnolo dal mese di dicembre dovrà adottare alcune importanti misure straordinarie. Gli hotel, le compagnia di noleggio auto, i proprietari di strutture ricettive come Airbnb dovranno richiedere al turista circa 40 tipi di informazioni personali. Non si tratta solo di dati personali come il documento o le generalità tradizionali, ma anche il numero del conto in banca e altri dettagli che minacciano la privacy dell’individuo. E tutto questo è richiesto anche solo per il soggiorno di una notte.

Queste misure restrittive, stando alle recenti dichiarazioni pubbliche del governo spagnolo, sono state prese per limitare il pericolo del terrorismo e della criminalità. Ma non mancano le polemiche e il rischio di tenere lontano i viaggiatori stranieri non è da sottovalutare, poiché potrebbero essere scoraggiati dall’impegno richiesto anche solo per una vacanza di un weekend.

Barcellona
Fonte: 123RF
Barcellona

Privacy a rischio e non solo

Oltre alla minaccia della privacy, chi vuole visitare la Spagna d’ora in poi dovrà mettere in conto anche un aumento del budget. Infatti, come riportato da El Pais, i turisti dovranno pagare una tassa di soggiorno comunale per ogni tipo di pernottamento, che si tratti di un hotel, di una pensione o una casa in affitto, persino una crociera e il campeggio. Inoltre è prevista anche una tassa di soggiorno negli stabilimenti turistici della Generalitat di una cifra variabile a notte per gli alberghi con meno di quattro stelle e di 3,50 per quelli di categoria più elevata.

Chi segue la Spagna

Non è solo la Spagna ad adottare misure restrittive in Europa. Infatti il Regno Unito che già si è sempre tenuto fuori dall’Unione europea, a partire dal mese di aprile 2025 ha previsto di far pagare a ogni turista una tassa di 10 sterline per entrare nel Paese. Questa decisione che risponde al nome di Eta sarebbe utile per tutelare le frontiere come una sorta di visto con validità di due anni da quando viene concesso. Il periodo di soggiorno però non deve superare i 60 giorni continuativi.