Solo un viaggio potrebbe convincere i “no vax” a vaccinarsi

Un recente studio dimostra che il 77% degli italiani non vaccinati accetterebbe il vaccino se fosse obbligatorio per poter prendere un aereo

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Ilaria Santi

Giornalista & Travel Expert

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

Un recente studio dimostra che il 77% degli italiani non vaccinati accetterebbe il vaccino se fosse obbligatorio per poter prendere un aereo. Lo studio, condotto dalla dottoressa Valentina Moise, Direttore commerciale di ParkVia, committente della ricerca, dimostra la forte attrattività dei viaggi in aereo e suggerisce che, forse, ci sono dei metodi di approccio più morbidi dell’obbligo vaccinale, che potrebbero incentivare chi non l’ha ancora fatto a vaccinarsi e, di conseguenza, che porterebbero a imporre anche meno restrizioni.

I risultati dello studio sono stati pubblicati dopo l’entrata in vigore delle nuove linee guida introdotte dal Consiglio dell’Unione europea, che prevedono che le restrizioni di viaggio dovrebbero essere su base individuale e mettere in evidenza la vaccinazione o la guarigione dei viaggiatori.

Come viaggiano i “no vax”

Per poter effettuare l’ingresso negli altri Paesi dell’Ue, gli Italiani non vaccinati devono attualmente dimostrare o di essere guariti dal Covid-19 negli ultimi 180 giorni o presentare un tampone negativo effettuato nelle ultime 72 ore (per il test molecolare) o nelle ultime 24 ore (per il test rapido).

E, tra le persone interpellate per la ricerca, soltanto il 14% ha dichiarato di non pensare di vaccinarsi contro il Covid-19 se dovesse diventare un requisito per poter prendere un aereo.

La percentuale della popolazione (dai 12 anni in su) che ha concluso l’intero ciclo vaccinale in Italia è attualmente del 88%. Con i provvedimenti introdotti per gli over 50 non vaccinati e con l’obbligo vaccinale messo in essere da alcuni Paesi europei, i risultati di questo sondaggio suggeriscono che l’obbligo di vaccino per poter prendere l’aereo potrebbe essere una politica efficace per incoraggiare le persone a vaccinarsi.

Voli cancellati per Covid

Il 33% degli intervistati ha dichiarato di aver deciso di cancellare un viaggio in aereo già prenotato a causa di fattori legati al Covid-19. Il principale motivo che gli intervistati hanno indicato per la cancellazione è stato il timore di contrarre il virus mentre si trovavano in viaggio.

Tamponi pre-imbarco (per sicurezza)

A prescindere dalla fine dell’obbligo di tampone prima della partenza per i viaggiatori vaccinati per entrare in molti Paesi dell’Ue a partire dall’inizio di febbraio, il sondaggio mostra anche che il 78% degli italiani continuerà a fare i tamponi su base volontaria prima di salire a bordo di un aereo, con il 9% che ha invece dichiarato che non si sottoporrà più a tampone, qualora non fosse più obbligatorio. Il che “suggerisce che le attuali regole di viaggio all’interno dello spazio Schengen per le persone vaccinate e non vaccinate probabilmente hanno trovato il giusto equilibrio”, spiega la dottoressa.

Sull’alta percentuale di italiani non vaccinati che potrebbero vaccinarsi contro il Covid-19 per poter viaggiare in aereo, la Moise ha detto di essere sorpresa e di aspettarsi “che le persone che non hanno ancora fatto il vaccino fossero meno disposte a cambiare idea per viaggiare e andare in vacanza più facilmente”. E ha aggiunto: “In un certo senso, questo è incoraggiante, perché dimostra la forte attrattività dei viaggi in aereo e suggerisce che forse ci sono dei metodi di approccio più morbidi dell’obbligo vaccinale che potrebbero comunque incentivare un alto tasso di vaccinazione e che potrebbero in ultima istanza portare a meno restrizioni”.

“Con il numero di passeggeri ancora in forte calo rispetto al periodo pre-pandemia, volevamo avere una idea più chiara di come il Covid-19 e i fattori a esso legati, come il vaccino e i tamponi, abbiano influenzato il comportamento delle persone nei confronti dei viaggi in aereo. Sebbene le rigide restrizioni, l’aggiunta dei disagi e la paura di contrarre il virus si siano combinati con il risultato di mantenere la domanda di viaggi aerei molto inferiore rispetto all’epoca pre-pandemia, volevamo capire meglio l’importanza dei fattori più scoraggianti per le persone che pensano di prenotare dei voli”.

Viaggi e restrizioni

Il sondaggio ha rivelato che soltanto il 17% degli intervistati sicuramente non pensa di viaggiare in aereo finché sono ancora in vigore le restrizioni di viaggio legate al Covid-19.

Inoltre, la cosa più scoraggiante per i passeggeri per quanto riguarda il viaggio in aereo è senza dubbio il rischio di vedere il volo cancellato con un breve preavviso. Oltre la metà (il 51%) degli intervistati ha dichiarato che se dovessero viaggiare entro i prossimi tre mesi, sarebbe questo il fattore più scoraggiante del viaggio, con il costo e la scomodità dei test anti-Covid obbligatori e il rischio di perdere il volo a causa delle lunghe code all’aeroporto, che sono stati selezionati dal 19% degli intervistati come il secondo aspetto più scoraggiante.