Romania, ritrovata una tomba principesca importantissima

È stato uno degli invasori più temuti al mondo e, forse, quella appena ritrovata è proprio la sua tomba: la scoperta in Romania

Quella che vi stiamo per raccontare è una scoperta importantissima avvenuta per puro caso in Romania. Vi basti sapere che tale ritrovamento è successo a causa di alcuni lavori per la costruzione della nuova bretella autostradale a sud-est del Paese. Ciò che è emerso è una tomba principesca con tanto di suo corredo che sembrerebbe appartenere a un invasore che ha quasi completamente cambiato la storia. Scopriamo insieme a chi apparteneva.

Ritrovata la tomba di Attila, il flagello di Dio

La tomba in questione potrebbe essere di Attila, conosciuto anche come il flagello di Dio. Essa, infatti, risalirebbe al V secolo, periodo in cui la regione era dominata dagli Unni, popolo guerriero nomade proveniente dalla Siberia. Al suo interno il guerriero è stato sepolto con il suo cavallo, le sue armi e le tante ricchezze che possedeva: oltre cento manufatti in gran parte ricoperti d’oro e intarsiati con pietre preziose.

Come spiegato dall’archeologo Silviu Ene del Vasile Pârvan Institute of Archaeology di Bucarest  e come riportato da La Stampa, tale sepoltura è stata in realtà scoperta alla fine dell’anno scorso vicino alla città di Mizil, nel sud-est della Romania.

Fa parte di un sito archeologico più complesso dove sono conservate altre tombe, abitazioni e pozzi, tanto che da quando sono iniziati i lavori di ampliamento autostradale, questo è il quarto sito archeologico scoperto, testimonianza di quanti tesori ancora nascosti custodiscono queste terre.

Sempre stando alle parole dell’archeologo, la preziosa spada “è in gran parte arrugginita, ma il suo fodero è decorato per tutta la sua lunghezza con foglie d’oro”.

Ed è proprio quest’ultima, insieme a tutte le altre ricchezze riportate alla luce dall’interno della tomba e la sua datazione, che fanno pensare che vi fosse sepolto il temuto Attila con tutto il suo rinomato tesoro.

Le altre dichiarazioni degli addetti ai lavori

L’archeologo ha inoltre fatto sapere che l’etnia del guerriero il non è ancora nota, ma che i ricchi corredi funerari suggeriscono che appartenesse alla classe dirigente nel periodo unno che, in quella precisa fase storica, controllava gran parte delle terre a ovest del Mar Nero, inclusa la regione che oggi fa parte della Romania.

Ciò vuol dire che nei prossimi mesi le ossa e i manufatti saranno ripuliti, esaminati e messi in mostra al pubblico, mentre il sito della tomba devierà per forza di cose il progetto autostradale.

Un ritrovamento che perciò si rivela eccezionale in quanto Attila, nel V secolo contribuì alla caduta dell’impero romano. Fino a questo momento, il luogo della sepoltura del condottiero è rimasto un mistero. Secondo gli storici il re degli Unni era stato seppellito sotto quello che un tempo era il letto di un fiume e che gli schiavi che scavarono la fossa furono poi uccisi, affinché non rivelassero il punto esatto della sepoltura del corpo insieme ai suoi grandi tesori.

Non resta che attendere gli approfondimenti del caso per scoprire se la tomba appena ritrovata, insieme ai suoi tesori di inestimabile valore, appartenga o no ad Attila, il rinomato flagello di Dio.