L’Italia, con la sua storia millenaria, conserva ancora tantissimi tesori da scoprire e che possono raccontarci molto di più di quello che già sappiamo sul nostro passato. Non a caso, vengono spesso fatti degli interessanti ritrovamenti come quello che è appena avvenuto in un nostro prezioso sito archeologico.
La scoperta avvenuta a Selinunte
Questa volta un'interessante scoperta è stata effettuata presso il prestigioso Parco Archeologico di Selinunte, l'area archeologica più grande d'Europa che si trova in provincia di Trapani.
Durante dei semplici lavori di disboscamento e ripristino del Vallone del Gorgo Cottone, sono emersi dal suolo una struttura lunga 15 ben metri e quattro filari di blocchi per un'altezza di circa 1,80 metri. Tutto ciò è venuto alla luce casualmente e in un punto situato a pochissima distanza da quella che doveva essere la darsena collegata al mare. Per questo motivo si sostiene che potrebbe essere parte di uno dei due porti dell'antica ex colonia di Megara Iblea.
Di questa costruzione non ci sono informazioni nei documenti dei viaggiatori tra Settecento e Ottocento, tanto da sostenere che sia molto antica e che probabilmente fu distrutta o sommersa. Tra le ipotesi effettuate fino a questo momento c'è quella secondo cui fosse una costruzione deputata al contenimento del fiume - il georadar registra altri complessi che giacciono sotto la sabbia.
Ad emergere inizialmente è stato solo l'angolo di un blocco e successivamente, grazie al lavoro di tutti, è stato possibile far affiorare l'intera larghezza della facciata della struttura.
Stando a quanto ritengono gli archeologi, la posizione della costruzione sulla sponda occidentale del Gorgo Cottone potrebbe indicare un collegamento con il traffico navale del porto orientale, ma la verità è che questa ipotesi, seppur accettata da Dieter Mertens, uno dei più grandi conoscitori dell'impianto urbanistico della colonia di Selinunte, è ancora tutta da approfondire.
Occorre perciò attendere i risultati di ulteriori ricerche per avere maggiori informazioni relativamente alle forma e alla funzione di questa struttura.
Le dichiarazioni degli addetti ai lavori
Stando a quanto si può leggere su AGI - Agenzia Italiana, Renato Schifani, presidente della Regione Siciliana, ha dichiarato che: "Appena pochi giorni dopo il ritrovamento a Segesta, arriva un'altra scoperta che conferma la Sicilia un inesauribile giacimento di reperti che contribuiscono a ricostruire una storia millenaria gloriosa e figlia di scambi culturali ed economici incessanti".
Mentre Francesco Paolo Scarpinato, assessore regionale ai Beni culturali e all'Identità siciliana, sottolinea che: "Questa volta si tratta della straordinaria Selinunte e del suo antico porto che la rendeva uno dei centri di commercio del Mediterraneo. Siamo sempre più certi che bisogna sostenere nuove missioni di scavo, e Selinunte sarà tra le priorità: il nostro impegno è quello di riportarla alla luce nella sua complessità e interezza. Siamo felici che la scoperta sia interamente del Parco con i suoi archeologi".
È stata invece Linda Adorno, l'archeologa responsabile della sorveglianza dei lavori, con l'aiuto della collega Melanie Jonasch che era in missione in zona per un altro progetto insieme a un gruppo di studenti dell'Università di Palermo, ad aver compreso sin da subito l'importanza di questo tesoro, tanto da far sì che venisse assolutamente riportato alla luce.