Viaggiare non è mai stato così semplice. Le rotte aeree si moltiplicano, collegando destinazioni una volta inaccessibili e permettendo uno scambio culturale senza precedenti. Tuttavia, nonostante la sensazione che il mondo intero sia ormai alla portata di tutti, alcune attrazioni e istituzioni che un tempo attiravano visitatori da ogni angolo del globo hanno chiuso definitivamente i battenti.
Il 2024 ha visto la scomparsa di luoghi iconici a causa di motivi diversi, dai disastri naturali alle difficoltà economiche, o per scelte strategiche, come riporta il sito della CNN. Ma per ogni fine c’è anche un nuovo inizio, e per ogni luogo che scompare, emergono nuove opportunità di scoperta che arricchiscono il panorama turistico globale.
Ecco alcune delle destinazioni che non saranno più visitabili nel 2025, e forse mai più, ma per ognuna segnaliamo anche un’alternativa emergente.
Indice
Addio a due simboli di Las Vegas
Due storici casino-hotel hanno abbandonato lo skyline di Las Vegas quest’anno: si tratta del Tropicana e del Mirage. Inaugurato nel 1989, il Mirage verrà rimpiazzato da una nuova proprietà Hard Rock a forma di gigantesca chitarra. Il Tropicana, invece, è stato demolito a ottobre per far spazio a uno stadio destinato agli Oakland Athletics, la squadra di baseball che si trasferirà nella “Città del Peccato”.
Alternativa: Il 2024 ha portato una ventata di novità sullo Strip di Las Vegas con Sphere, il futuristico complesso per eventi caratterizzato da una gigantesca struttura a LED. Inaugurata da una serie di concerti degli U2, l’esperienza è stata definita da molti come “un mix tra un planetario, un cinema IMAX potenziato e una realtà virtuale senza visore”.
Chez Michou a Parigi
Montmartre ha perso uno dei suoi simboli più eccentrici: il drag club Chez Michou, che era stato anche fonte d’ispirazione per il musical “La Cage aux Folles”. Dopo la scomparsa del fondatore Michel “Michou” Catty nel 2020, il locale ha affrontato difficoltà economiche insormontabili, che l’anno condotto alla chiusura. Michou era un personaggio molto amato in Francia, al punto che il presidente Emmanuel Macron ha pubblicamente espresso cordoglio alla sua morte.
Alternativa: Per un’esperienza unica di burlesque e cabaret, l’indirizzo giusto è quello del Crazy Horse, nei pressi degli Champs-Élysées, l’iconico locale che ha ospitato star del calibro di Lisa delle Blackpink e Dita Von Teese.
Il Rubin Museum of Art a New York
Il panorama museale di New York ha subito un duro colpo con la chiusura del Rubin Museum, che vantava una delle più grandi collezioni di arte himalayana al mondo. Abbandonata la sua sede fisica a Chelsea, si è trasformato in un “museo senza muri”, mentre lcune opere, tra cui la celebre Sala del Santuario Tibetano, verranno trasferite al Brooklyn Museum.
Alternativa: Gli appassionati del genere possono in compenso visitare il Nicholas Roerich Museum, situato in una townhouse nell’Upper West Side, che offre un’esperienza intima e gratuita focalizzata sul lavoro di Roerich, pittore russo trasferitosi in India, che ha creato molte opere che ritraggono paesaggi himalayani.
Fotografiska a New York
Anche Fotografiska, filiale newyorkese del celebre museo di fotografia di Stoccolma, ha chiuso le sue porte a Park Avenue a fine settembre, sebbene gli amministratori sperano di riaprire in una nuova sede in futuro.
Alternativa: Si può visitare il museo dell’International Center of Photography, nel Lower East Side, vero punto di riferimento per gli amanti della fotografia, con mostre, conferenze e proiezioni. Tra l’altro, si trova vicino ad altre attrazioni culturali come il Tenement Museum e il Museum of Chinese in America.
Wayfarers Chapel in California
La Wayfarers Chapel, una chiesa di vetro inserita nel Registro Nazionale dei Luoghi Storici, è stata smantellata a causa dei rischi di frane nella zona. Progettata da Lloyd Wright, figlio di Frank Lloyd Wright, la struttura verrà conservata fino a quando verrà trovata una nuova sede.
Alternativa: A circa 40 miglia, a Garden Grove, gli appassionati di architettura trovano la Christ Cathedral, conosciuta come la “cattedrale di cristallo” per i suoi materiali riflettenti e il design ispirato a una stella a quattro punte.
Le strade private di Gion a Kyoto
Nel quartiere storico di Gion, a Kyoto, la pressione turistica ha costretto le autorità locali a chiudere molte delle stradine laterali abitualmente frequentate dalle geishe, lasciando aperte solo le vie principali. Una decisione che, precisa il sito della CNN, mira a ridurre il fenomeno dei “geisha paparazzi”, ormai diventato insostenibile.
Alternativa: Per scoprire la cultura delle geishe, si può visitare il Gion Kagai Art Museum, aperto nel 2024, che offre mostre, performance quotidiane e la possibilità di scattare foto con geishe e maiko (apprendiste).
Living Computers: Museum + Labs a Seattle
Il museo creato dal co-fondatore di Microsoft, Paul Allen, che consentiva ai visitatori di interagire con dispositivi tecnologici vintage, è stato chiuso definitivamente e tutti gli oggetti saranno messi all’asta.
Alternativa: Il Museum of Pop Culture, sempre a Seattle, è un’altra attrazione imperdibile. Tra le sue collezioni, spiccano la Science Fiction and Fantasy Hall of Fame e mostre che esplorano i vari aspetti della cultura pop.
Il “Double Arch” del Glen Canyon
A causa dell’erosione, il “double arch”, una formazione di arenaria Navajo di 190 milioni di anni, uno dei simboli del Glen Canyon National Recreation Area, è crollato nel 2024.
Alternativa: In compenso lo Utah offre numerosi altri tesori naturali nei suoi svariati parchi. Tra questi, il celebre Arches National Park è così popolare che è stato necessario contingentare gli ingressi su prenotazione. Per un’esperienza più rilassata, si possono visitare parchi meno frequenatti come Coral Pink Sand Dunes, Goblin Valley o il Great Salt Lake.