Il 2 luglio 2025, Siena si prepara a vivere un’edizione speciale del Palio: non solo prende vita la corsa più iconica del continente, ma la città toscana ospita per l’occasione una serata unica che unisce e intreccia tradizione millenaria e alta cucina.
Nella spettacolare Piazza del Campo, uno dei palazzi più intimi e suggestivi del centro storico apre eccezionalmente le sue porte per una cena esclusiva firmata da Yannick Alléno, chef da 17 stelle Michelin e maestro della cucina contemporanea.
Un momento irripetibile, per pochi, dove l’emozione e l’adrenalina della corsa lascia spazio al gusto raffinato, all’eleganza e a un senso profondo di condivisione.
Indice
Il Palio, Tucci e il fascino globale di un rito senza tempo
Il Palio di Siena è molto più di una corsa: è un rito collettivo millenario che unisce passione, rivalità e bellezza in uno spettacolo senza pari. Già celebre oltre oceano grazie al film di James Bond e alla cronaca internazionale, l’evento è di nuovo sotto ai riflettori del mondo perché Stanley Tucci, l’attore italo-americano candidato all’Oscar, ha scelto proprio il Palio per inaugurare la seconda stagione di Tucci in Italy. Nel primo episodio, il protagonista si lascia travolgere dalla magia senese: le Contrade, le emozioni a fior di pelle, i preparativi, fino a una delle celebri cene, tra fiaccole e cori, per una ricostruzione intensa e umana di un evento senza eguali.

Dal balcone su Piazza del Campo
I palazzi che affacciano su Piazza del Campo permettono di vivere il Palio in modo unico, suggestivo e coinvolgente come non mai.
Scrigno d’arte e silenzioso testimone dei secoli, uno dei più prestigiosi palazzi privati sulla piazza — solitamente non accessibile al pubblico — apre le sue sale per un’occasione ed un’esperienza riservatissima, che concede a pochi selezionati un punto di vista privilegiato sulla corsa durante una cena d’eccezione. Un viaggio sensoriale immersivo e totalizzante, tra l’adrenalina che precede la mossa e la quiete del dopocorsa, accompagnata dai piatti stellati di Yannick Alléno, maestro assoluto della cucina contemporanea.

L’intervista: Yannick Alléno e il Palio del cuore
È il suo secondo Palio. Cosa la riporta qui?
Amo tornare dove sento autenticità. Siena è un concentrato raro di cultura viva, che non si limita a sopravvivere: pulsa. L’anno scorso era la mia prima volta ed è stato straordinario, anche se alla fine non abbiamo visto la corsa per il maltempo… ma proprio questo mi ha lasciato una fame di verità. Questa volta spero di cogliere fino in fondo l’essenza di questa espressione autentica di vita e appartenenza.
Che significato ha portare la sua cucina in questo contesto?
Quando cucini in un luogo così, non porti solo un menù: porti rispetto.
Hai la sensazione che ogni gesto sia osservato da secoli di storia. Per questo cucino per onorare, non per stupire.

Cosa cambia rispetto all’anno scorso?
Nel 2024 avevamo proposto un lunch. Una bellissima esperienza, ma quest’anno abbiamo voluto lasciare il giusto tempo a ogni emozione: prima l’adrenalina della corsa, poi la lentezza del gusto. Il Palio è ritmo, attesa, esplosione, silenzio: un momento di sospensione, di emozione pura. È dopo questo che voglio entrare con i miei piatti: quando tutto rallenta e i sensi si riaccendono.
Il suo menu per l’evento si ispira anche alla cultura senese?
Certamente, questo non è un menù “francese” o “italiano”: è una conversazione.
Ogni piatto è una frase che spero risuoni con le emozioni della giornata. È una cucina che ascolta, prima ancora di parlare.
Cosa spera resti agli ospiti?
Una sensazione di autenticità.
Di essere entrati, per una sera, in qualcosa che non si può costruire artificialmente: un’energia collettiva, una verità che si sente nella pelle. Se un sapore saprà fissare quella emozione nella memoria, allora avrò fatto il mio dovere.

Il Palio, molto più di una corsa
Due volte l’anno, Siena si trasforma: da città si fa creatura viva. Le Contrade si animano, i cavalli corrono senza fantino, Piazza del Campo trattiene il respiro. Il Palio è molto più di un evento sportivo: è fede, radice, voce collettiva.
Un insieme di ritualità antiche che toccano la spiritualità (sì, i cavalli vengono benedetti in chiesa), la comunità, l’identità.
E in serate speciali come questa, può diventare anche opera d’arte totale — da vivere, da vedere, da ascoltare. E, quest’anno, anche da gustare.
Per partecipare all’evento scrivere a: uniqueevents@topfivemanagement.net
Esperienza a numero chiuso, su selezione.
Con il contributo di Yannick Alléno