Montalbano, la Sicilia più bella nella puntata “Un diario del ’43”

I siciliani fan del Commissario Montalbano sostengono che le immagini più belle e più vere della Sicilia sono quelle viste nell’ultima puntata della fiction Tv intitolata "Un diario del ‘43"

Foto di Ilaria Santi

Ilaria Santi

Giornalista & Travel Expert

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

I siciliani fan del Commissario Montalbano sostengono che le immagini più belle e più vere della Sicilia sono quelle viste nell’ultima puntata della fiction Tv intitolata “Un diario del ‘43” che ha concluso la 13esima stagione.

L’episodio che ha concluso la serie del 2019 del Commissario Montalbano – che comprendeva solo due puntate, una è stata “L’altro capo del filo” – ha restituito la bellezza del paesaggio siciliano, con i suoi centri storici, le sue spiagge, il suo mare, ma anche con i suoi sontuosi palazzi bellamente decorati come solo in Sicilia si possono trovare e persino un po’ di folklore.

montalòbano-un-diario-del-43
Fonte: @Getty Images
@Getty Images

Protagonista dell’episodio è la spiaggia di Sampieri, nel comune di Scicli, sempre in provincia di Ragusa, dove sono stati ambientati quasi tutti gli episodi di Montalbano degli ultimi vent’anni, se non per una breve capatina in Friuli, nel borgo di Venzone, per esigenze di copione.

Le due spiagge di sabbia e di dune dorate che avvolgono il piccolo borgo di pescatori sono lo sfondo di numerose scene, anche quelle storiche ambientate nel 1943.

spiaggia_Sampieri-montalbano-sicilia

Proprio sulla spiaggia svettano i resti della Fornace Penna, inquadrata sullo sfondo di alcune scene di “Un diario del ‘43″ e di altri episodi prima di questo. Gli abitanti del luogo la chiamano affettuosamente “Ô Pisciuottu”. Dello stabilimento è rimasto solo un rudere causato da un incendio di natura dolosa avvenuto nel 1924. Fu un fiorente opificio dove si producevano laterizi, esportati in tutto il bacino del Mediterraneo. Ora resta un set per film e fiction.

fornace_Penna-siclia-montalbano

Bellissima appare anche Villa Crescione, a Camemi, ancora in provincia di Ragusa, usata come set per la casa del morto ammazzato, Angelino Todaro, uno dei più ricchi imprenditori della città. Una villa lussuosa inserita in un meraviglioso e immenso giardino scelta come location di feste e matrimoni. Anticamente faceva parte di un sistema difensivo di casali e masserie di cui è punteggiato tutto l’altipiano ibleo. La posizione strategica ha fatto sì che, nel corso dei secoli, avesse una funzione difensiva dell’altipiano dalle frequenti scorrerie dei pirati barbareschi che, dalla fine del ‘400 e per tutto il ‘500, avevano intensificato la loro attività nel Mediterraneo. Le due torrette, oggi inglobate nella grande terrazza ottocentesca, era un tempo le case della ciurma.

Altrettanto maestoso è Palazzo Castro Grimaldi a Modica, dove è ambientata la camera ardente del dottor Pasquano. Si tratta di un edificio del XVII secolo, un’autentica casa museo della nobiltà modicana che consente di far rivivere le eleganti atmosfere dell’aristocrazia siciliana. È un palazzo privato, usato come location per eventi, ma di recente ha aperto le porte al pubblico e vengono organizzate visite guidate su richiesta. Da ogni suo lato si può ammirare una veduta diversa della città: l’imponente Duomo, il quartiere ebraico con le sue piccole case arrampicate sulla collina e tutti i palazzi che da Modica Alta finiscono a Modica Bassa.

Palazzo-Castro-Grimaldi-modica-montalbano
@Palazzo Castro Grimaldi

Non solo luoghi, ma anche le tradizioni della Sicilia sono state mostrate nell’episodio “Un diario del ‘43”, che è stato girato nel corso durante la festa di San Giorgio a Ragusa Ibla, che si tiene l’ultima domenica di maggio, ma i festeggiamenti cominciano un mese prima. La festa consiste nella processione per le strade di Ibla quando la statua del cavaliere a cavallo – vestito come un antico soldato, armato di una lancia d’argento mentre affronta e uccide un terribile drago – viene portata a spalla dai fedeli e seguita da una folla di devoti. L’intera città si veste di luminarie e di colori vivaci e viene invasa dalle musiche delle bande. Proprio come si vede nell’ultimo episodio.

E ci sono già le prime anticipazioni sulla 14esima stagione del Commissario Montalbano. La fiction tornerà nel 2020. Le riprese inizieranno a maggio 2019 per concludersi ai luglio. Il set dei tre nuovi episodi dovrebbe essere sempre quello della Sicilia. Saranno tratti dai romanzi “Il metodo Catalanotti”, “La rete di protezione” e “Salvo amato, Livia mia”. Nella trama di “Il metodo Catalanotti”, Salvo indagherà sulla morte di Carmelo Catalanotti, un uomo amante del teatro con una vera passione per le scene. In “La rete di protezione”, Vigàta sarà in subbuglio per le riprese di una fiction ambientata nel 1950, mentre Montalbano dovrà gestire un doppio mistero. Infine, in “Salvo amato, Livia Mia”, Montalbano dovrà riuscire a risolvere a distanza l’omicidio di una carissima amica della sua storica compagna Livia.

montalbano.mare.suìiciclia
Fonte: @Getty Images
@Getty Images