Le location de La Corazzata Potëmkin, il film che ha fatto la storia del cinema

Un itinerario cinefilo e nostalgico tra storia, cinema e rivoluzione nei luoghi simbolo de La Corazzata Potëmkin, film di Eisenstein che compie 100 anni

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Letizia Rogolino

Giornalista specializzata in Travel & Lifestyle

Giornalista, cinefila e anima vagabonda. Ama scrivere di cinema e viaggi, le sue due più grandi passioni da sempre. Toglietele tutto ma non i road movie, i dolci e il mare.

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Il capolavoro muto di Sergej Eisenstein, che compie 100 anni il 21 dicembre 2025, offre una ricostruzione romanzata della rivolta rivoluzionaria del 1905 nel porto del Mar Nero di Odessa. La prima proiezione de La Corazzata Potëmkin ebbe luogo il 21 dicembre 1925, durante una cerimonia ufficiale al Teatro Bol’šoj dedicata all’anniversario della rivoluzione del 1905. L’anteprima pubblica si tenne invece a Mosca il 18 gennaio 1926, nel Primo Goskinoteatr, oggi noto come cinema Khudozhestvenny.

La celebre scena sulla scalinata è una delle sequenze più innovative della storia del cinema e, con ogni probabilità, seconda solo alla scena della doccia di Psycho come immagine cinematografica più citata di sempre. In Italia questo capolavoro muto è diventato celebre anche per l’indimenticabile citazione di Paolo Villaggio nel Secondo Tragico Fantozzi.

Di cosa parla il film?

Dopo la sconfitta della Russia nella guerra contro il Giappone, nel 1905, il malcontento serpeggia tra i marinai della Flotta del Mar Nero. Costretti a nutrirsi di carne infestata dai vermi, alcuni di loro si ribellano sotto la guida di Matjušenko e Vakulinčuk. Il capitano Golikov affronta apertamente l’ammutinamento sul ponte e ordina l’esecuzione dei ribelli. Il plotone d’esecuzione, tuttavia, rifiuta di sparare contro i propri compagni, coperti collettivamente da un telone.

Nella confusione che segue, gli ufficiali vengono uccisi o gettati in mare. Il compagno Vakulinčuk viene colpito a morte e il suo corpo viene esposto sul molo, dove gli abitanti di Odessa, solidali con la causa dei marinai, accorrono per rendergli omaggio e dimostrare il loro sostegno rifornendo la Potëmkin delle provviste mancanti.

Improvvisamente compaiono i soldati sulla scalinata e ha inizio il vero massacro. In risposta, la nave apre il fuoco contro il Teatro di Odessa, sede del comando militare. Intanto la squadra navale del Mar Nero si avvicina e la Potëmkin si prepara allo scontro finale. Ma lo scontro non avviene: gli equipaggi delle altre navi fraternizzano con i ribelli. La bandiera rossa viene issata, e in un’ondata di entusiasmo collettivo e solidarietà rivoluzionaria, la Potëmkin avanza verso un futuro luminoso.

La corazzata Potemkin
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La corazzata Potemkin

Dove è stato girato?

Le riprese iniziarono il 31 marzo 1925. Eisenstein cominciò a girare a Leningrado, dove riuscì a filmare la sequenza dello sciopero ferroviario, le riprese notturne della città e la repressione in via Sadovaja. Il peggioramento delle condizioni meteorologiche, con una fitta nebbia, interruppe però il lavoro. Nel frattempo, il regista dovette affrontare anche forti pressioni sui tempi: il film doveva essere completato entro la fine dell’anno, nonostante la sceneggiatura fosse stata approvata solo il 4 giugno.

porto Odessa
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Il porto di Odessa

Il film fu girato a Odessa, che all’epoca rappresentava un importante centro di produzione cinematografica e offriva la possibilità di reperire una nave da guerra adatta alle riprese.  Odessa è una piacevole località balneare ucraina situata sulla costa settentrionale del Mar Nero, anche se la crescente industrializzazione dell’area sta purtroppo contribuendo a un progressivo inquinamento delle acque.

Oggi ufficialmente conosciuta come Scalinata Primorsky – in origine Scalinata Richelieu, dal nome del primo governatore della città, il duca di Richelieu, la cui statua domina la sommità – fu costruita tra il 1837 e il 1841. La sua struttura prospettica è particolarmente ingegnosa: larga 21 metri alla base e solo 13 in cima, è progettata per apparire ancora più monumentale se osservata dal basso.

scalinata Odessa
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La Scalinata di Odessa

La scalinata collega gli eleganti edifici ottocenteschi del Primorsky Bulvar (Viale Primorsky) alla trafficata ulitsa Suvorova lungo il lungomare. Per chi non se la sente di affrontare i gradini, oggi è disponibile una funicolare che corre accanto alla scalinata, anche se, a quanto pare, non ha ancora avuto l’onore di comparire in un film.
Odessa dista circa due ore di volo da Mosca, oppure ventiquattro ore di viaggio in treno espresso.

Le sequenze dell’ammutinamento vennero realizzate a bordo della corazzata Dodici Apostoli e della Comintern, dal momento che la vera Potëmkin era ormai in condizioni troppo precarie per essere impiegata nelle riprese. Lavorare sulla prima nave si rivelò un’esperienza tutt’altro che semplice: all’epoca, infatti, era utilizzata come deposito di mine sottomarine. Per rafforzare l’illusione scenica, la nave venne ormeggiata con la prua rivolta verso il largo, così da simulare una posizione distante dalla costa. I bozzetti e i disegni d’epoca confermano inoltre che l’imbarcazione fu adattata per riprodurre fedelmente l’aspetto della Potëmkin originale.