L’Ungheria per molti di noi è sinonimo di castelli fiabeschi, atmosfere romantiche, centri termali che rimettono al mondo e bellezze naturali che lasciano a bocca aperta. Ma fare un viaggio in questa terra dell’Europa centrale vuol dire anche scoprire qualcosa di probabilmente inaspettato, e che a noi italiani rende particolarmente felici: un’ottima gastronomia e dei vini che non hanno nulla da invidiare a mete ben più famose in questo settore.
Sì, l’Ungheria è stata una grande scoperta per le nostre papille gustative e anche un Paese in cui le tradizioni secolari si mescolano con armonia a varietà uniche, paesaggi mozzafiato e una gioiosa ospitalità.
Indice
La tradizione del vino in Ungheria
L’Ungheria vanta ben 6 regioni vinicole che a loro volta si dividono in 22 distretti, tutti caratterizzati dallo status DOP. A questi deliziosi vini si abbina una gastronomia in grado di esaltare il sapore e l’aroma dei vini stessi, che quasi poeticamente sono ottimi da gustare con pietanze di terra e di mare grazie alla loro versatilità.
Ma in fondo non c’è poi così tanto da stupirsi: a portare i primi vigneti in questo territorio furono i romani, che avevano scoperto che il terreno locale era (ed è anche oggi) ideale per la coltivazione dell’uva perché in gran parte di origine vulcanica. Un enorme contributo arriva anche dai numerosi fiumi e il gigantesco Lago Balaton, elementi in grado di creare microclimi ideali per la produzione dei vini.
La regione del Lago Balaton
La prima regione vinicola che abbiamo avuto il piacere di esplorare (e assaporare) è stata quella del Lago Balaton, un gigantesco specchio d’acqua che per la sua estensione e bellezza è definito il “mare d’Ungheria”.
Si tratta di una zona particolarmente favorevole per i vigneti grazie alla tanta luce solare riflessa, l’umidità adeguata e le estati fresche e piacevoli.
Con le montagne alle spalle che creavano un ambiente a dir poco straordinario, abbiamo avuto il piacere di conoscere ben sei distretti vinicoli che con il loro vini riusciti persino a trasmetterci le peculiari caratteristiche del terreno.
Da queste parti la varietà più comune si chiama Olaszrizling, vino perfetto per un aperitivo grazie ai suoi toni esotici. C’è poi il distretto vinicolo Balatonfüred–Csopak che sorge sulla sponda settentrionale di questo immenso lago, e qui i vini da gustare sono particolarmente eleganti e dall’acidità fine.
Più corpose sono invece le produzioni del distretto vinicolo di Badacsony, dove coni e colline vulcaniche regalano panorami scenografici. Da non perdere è ii Kéknyelű, un antico vitigno ungherese coltivato solo in questo distretto poiché caratterizzato da una maturazione tardiva e da una coltivazione complessa e limitata.
Eccezionali sono anche il distretto vinicolo del Balaton Uplands, che si fa spazio sulle colline settentrionali del Lago regalando un’atmosfera altamente romantica, e il distretto vinicolo di Balatonboglár, terra di produzione di vini bianchi snelli e leggeri, di rossi eleganti, e anche della materia prima per la creazione dello champagne.
La regione del Danubio
La regione del Danubio ci ha regalato tutta un’altra emozione: qui i vini sono leggeri e meno acidi. Da queste parti sorgono i distretti vinicoli di Csongrád e Kunság che offrono vitigni coltivati su terreni alluvionali e sabbiosi da cui emergono ottime bottiglie come il Riesling renano, il Kövidinka, il Kékfrankos e lo Zweigelt.
Il primo ci ha fatto innamorare del suo sapore con note erbacee e di mela, il Kékfrankos per la sua freschezza e acidità, mentre e lo Zweigelt per essere ottimo in abbinamento con la selvaggina e i piatti di carne, tra cui il rinomatissimo Gulash ungherese. Una piccola chicca: non mancate di visitare i villaggi di questa regione, in particolare Hajós che è il più grande villaggio di cantine di tutta l’Ungheria.
La regione vinicola dell’Alta Ungheria
Ve lo sveliamo subito senza girarci troppo intorno: la regione vinicola dell’Alta Ungheria è unica nel suo genere perché qui, a differenza di altre zone, le viti crescono ad un’altitudine di 500 metri sul livello del mare.
Una condizione che, oltre a regalare panorami emozionanti come quelli che si possono ammirare presso il distretto del Mátra dove si erge la catena montuosa più alta dell’Ungheria, permette di produrre anche vini piacevoli, freschi, fruttati e morbidi.
Gli amanti del bianco troveranno pane per i loro denti grazie all’ Olaszrizling, Leányka, Ottonel Muscat, Szürkebarát, Sauvignon Blanc e Chardonnay.
Con circa un’ora di macchina dalla spettacolare Budapest siamo poi arrivati al distretto vinicolo di Eger, dove è impossibile non essere sedotti dal patrimonio edilizio e dalle bellezze naturali. Non è di certo da meno l’esperienza con i vini, in quanto qui la tradizione è davvero secolare: le cantine risalgono a 400 anni fa, tanto che è possibile fare una visita guidata al labirinto della cantina di Eger, che è quasi una città sotto la città.
Il vino iconico è l’Egri Bikavér che è frutto della miscela di almeno tre vitigni, il più dominante dei quali è il Kékfrankos, oltre ai vitigni blu locali e internazionali.
La regione vinicola Pannonia
Si arriva nella regione Pannonia e si viene accolti da sinuose colline quasi costantemente baciate dal sole e da un forte mesoclima mediterraneo.
Qui il distretto vinicolo del Villány dà vita eccezionali vini rossi, molti dei quali di origine francese come Merlot e Cabernet Sauvignon.
Passeggiando nel paesino ci si può perdere in un incrocio di strade con cantine ed enoteche a ogni angolo.
Da non perdere è anche la zona vinicola di Pécs dove viene prodotto il Cirfandli da uve che sono uniche in tutto il Paese e che generano vini secchi, dolci, leggeri o corposi.
La regione del Tokaj
La regione del Tokaj è forse la più famosa di tutte, ma finché non ci si mette piede non è umanamente possibile comprenderne bellezza e gusto per via delle sue caratteristiche davvero speciali, tra cui i vigneti situati su formazioni rocciose vulcaniche eccezionalmente colorate.
Assaggiare un un bicchiere di Furmint o di Aszú mentre si è immersi nell’atmosfera delle cantine secolari è come un sogno che si avvera, così lo è anche il Tokaji Aszú, uno dei vini dolci più unici al mondo, tanto che fu definito da Luigi XIV di Francia “Re dei vini e vino dei Re”.
Il merito, oltre che delle mani esperte dei produttori locali, è certamente della storia geologica della regione fatta di numerosi tipi di rocce e terreni, della vicinanza di diverse centinaia di vulcani precedentemente attivi e del benefico microclima locale.
L’Alta Pannonia
Infine l’Alta Pannonia che si distingue per la presenza di molte più uve bianche che nere. Purtroppo gli effetti negativi del riscaldamento globale qui sono piuttosto evidenti, ma nonostante questo i vini prodotti negli ultimi dieci anni sono diventati notevolmente più corposi e alcolici.
Tra i maggiori vitigni coltivati da queste parti troviamo tantissime varietà che rispecchiano la sua importante grandezza, e vanno dal Kékfrankos allo Chardonnay passando per l’Ezerjó.
Insomma, l’Ungheria ha saputo sorprenderci con i suoi sapori indimenticabili mentre tutto, intorno a noi, era di una bellezza avvolgente.