È in Italia la meta più accogliente al mondo

Tra le località più amate della Puglia, Polignano a Mare è anche la destinazione più accogliente del mondo, una perla che svela meraviglie a ogni scorcio

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Emma Santo

Giornalista e Web Content Editor

Giornalista pubblicista, web content editor e storyteller, scrive di viaggi, enogastronomia, arte e cultura. Per lei, scrivere è come viaggiare.

Polignano a Mare è una delle località più amate della Puglia. Un borgo che ha di che vantarsi, basti pensare che ha alle spalle una storia antichissima e affascinante, ha dato i natali al grande Domenico Modugno, è costellato di spiagge da sogno insignite della Bandiera Blu e custodisce un centro storico di origine medioevale che sorge su una scogliera a picco sul mare. Agli scenari da cartolina si aggiunge un’ospitalità autentica, che ha fatto guadagnare a questa perla dell’Adriatico il primo posto come “città più accogliente al mondo”.

Polignano a Mare, la meta più accogliente al mondo

Non si può dire che Polignano a Mare si adagi sugli allori della sua incredibile bellezza. Lo dimostra l’aver deciso di puntare sulla qualità dell’accoglienza, preservando l’identità e il senso dell’ospitalità innato dei suoi abitanti. Ed è così che ha trionfato all’undicesima edizione dei “Traveller Review Awards 2023” di Booking, che premiano le strutture ricettive di 220 Paesi e territori per il loro impegno nel garantire un servizio e un’ospitalità eccellenti in maniera costante nel corso dell’anno.

Situato sul litorale orientale della Puglia, a poco più di 30 km a sud di Bari, Polignano a Mare è un vero paradiso. Per certo si sa che questo territorio è stato abitato fin dal Neolitico, ma riguardo alla fondazione del borgo e all’origine del suo nome le ipotesi sono controverse. La più accreditata vuole Polignano fondata da Giulio Cesare, attirato da questa località perché rappresentava uno snodo cruciale sulla strada che da Roma portava a Brindisi. Varie denominazioni si sono succedute nel corso dei secoli, mentre la storia di questo borgo diventava un crescendo in bellezza e ricchezza. La specificazione “a Mare” fu aggiunta con un regio decreto del 1863, con riferimento all’ubicazione dell’abitato.

Il fascino di questa piccola località ha conquistato le attenzioni di reali e personaggi importanti della storia e della cultura nazionale ed internazionale, e ancora oggi continua a stregare gli innumerevoli visitatori che la scelgono per le loro vacanze.
Il centro storico medievale di Polignano a Mare se ne sta arroccato su uno sperone roccioso a picco sul mare, presentandosi come un susseguirsi di vicoletti e una distesa di case bianche che si specchiano nel blu. L’elegante lungomare, dove s’incontra la statua dedicata a Domenico Modugno, abbraccia la città vecchia. Fino al 1780, l’unico punto di accesso al borgo era rappresentato dall’Arco Marchesale, noto anche come Porta Grande, costruito durante la ristrutturazione della cinta muraria di Polignano nel 1530, che oggi appare come una sorta di portone magico che introduce alle meraviglie di questa perla pugliese.

Tra i monumenti in cui ci si imbatte, passeggiando tra le viuzze e le abitazioni bianche dal tipico aspetto mediterraneo, spiccano la chiesa matrice intitolata a Santa Maria Assunta, affacciata sulla piccola piazza Vittorio Emanuele, cuore del centro storico, il Museo Pino Pascali, l’unico museo stabile di arte contemporanea in Puglia, ospitato nell’ex mattatoio del paese,  il Palazzo Marchesale, dimora dei feudatari e lo splendido Palazzo dell’Orologio.

Spiagge e grotte di Polignano a Mare

Alle bellezze architettoniche del borgo, si aggiungono quelle paesaggistiche. A cominciare dalle spiagge, tra le più belle della Puglia, tra cui spicca Lama Monachile, detta anche Cala Porto, affascinante caletta fiancheggiata da aspre scogliere, rinomata per le acque cristalline e la spiaggia di ciottoli che racchiude. La si raggiunge facilmente a piedi dal centro storico tramite il ponte Monachile, una costruzione romana risalente al II secolo d.C. che fa parte dell’antica via Traiana, il percorso che collegava Benevento a Brindisi. Cala Paura, alle porte del borgo, consente di passeggiare sui ciottoli delle sue due insenature prima di tuffarsi nel mare cristallino. Spiagge di sabbia sabbia ideali per le famiglie sono, invece, Porto Cavallo e lido San Giovanni  nella frazione di San Vito. Nel versante sud di Polignano ci si imbatte in Cala Portalga, caratterizzata da un piccolo arco che fa da accesso alla spiaggia di ciottoli, da cui ammirare lo Scoglio dell’Eremita.

Ciò che contraddistingue il lungomare di Polignano è la presenza di numerose grotte scavate dai venti e dalle onde impetuose, suggestive come poche al mondo. La più conosciuta è la Grotta Palazzese, chiamata così perché si trova sotto un palazzo nobiliare da cui si poteva accedere in passato, oggi trasformato in un hotel esclusivo che ha ricavato le sale del ristorante negli anfratti naturali della scogliera. La grotta è accessibile via mare, così come le altre, dai nomi spesso legati all’uso che ne è stato fatto anticamente, come quella dell’Arcivescovado, che sarebbe stata collegata attraverso cunicoli al palazzo del vescovo o la Grotta delle Monache, utilizzata dalle suore del vicino ospedale che vi accedevano da una ripida scala scavata nel tufo, oggi parzialmente impraticabile. Tra le più suggestive spicca la Grotta Ardito, dal nome del suo antico proprietario, che vi fece scavare una lunga scala nella calcarenite per accedervi facilmente.

L’Abbazia di San Vito, principale attrazione di Polignano

L’Abbazia di San Vito Martire è la principale attrazione artistica di questa splendida località, situata nell’omonimo villaggio sul mare. Le sue origini sono legate a un’affascinante leggenda. Si narra di una nobildonna di Salerno che, mentre stava annegando nel fiume Sele, venne miracolosamente salvata da San Vito che le avrebbe chiesto di far traslare il suo corpo nel castrum polymnianense in Puglia. Le reliquie resero prospero questo luogo sacro e fu così fondata l’abbazia, con tutta probabilità nel X secolo, ad opera di una comunità di monaci basiliani a cui seguirono, nell’XI secolo, i monaci benedettini.

L’edificio ha avuto una vita travagliata, nei secoli successivi si succedettero vari domini e vi si insidiarono anche i monaci francescani che resero il luogo meta di pellegrinaggi. Nel XIX secolo, dopo la soppressione degli ordini monastici, il monastero venne inglobato nel palazzo marchesale dei Tavassi-La Greca. Il complesso di San Vito rappresenta tutt’oggi un esempio di architettura monastica di grande importanza storica. L’elegante abbazia che si può attualmente ammirare è il risultato di aggiunte architettoniche nei secoli, ma ad affascinare sono soprattutto le forme barocche, come la scenografica scalinata esterna che dalla corte conduce al loggiato con uno splendido affaccio sul mare. Nelle immediate vicinanze dell’abbazia sono stati rinvenuti, durante recenti scavi, dei probabili resti dell’antica statio romana.