Urbisaglia: il bellissimo borgo del punto esclamativo!

Bandiera Arancione, borgo dal glorioso passato, ricco di testimonianze archeologiche è una meta imperdibile per tornare indietro nel tempo

Foto di SiViaggia

SiViaggia

Redazione

Il magazine dedicato a chi ama viaggiare e scoprire posti nuovi, a chi cerca informazioni utili.

È un piccolo borgo medievale delle Marche, Bandiera Arancione del Touring Club, un tempo grande città del Piceno e glorioso municipio romano, a vantare la nascita del punto esclamativo, evento che, forse, è ancora sconosciuto ai più: stiamo parlando di Urbisaglia, a dominio della Valle del Fiastra, protetta ancora dalle sue antiche mura perfettamente conservate, costruite per dare potenza e lustro all’abitato.

Proprio qui, infatti, intorno al 1360 lo scrittore e poeta Iacopo Apoleio, nativo del borgo, include nella sua opera “De ratione punctandi” il “punctus admirativus” tra gli otto segni da lui codificati e ne rivendica l’invenzione.

Una curiosità che può essere l’ottimo pretesto per trascorrere un weekend da queste parti e immergersi nell’atmosfera millenaria di un borgo che ha davvero molte storie da raccontare.

Cosa vedere a Urbisaglia, le meraviglie del centro storico

Una visita al borgo del punto esclamativo inizia dal suo cuore pulsante, il centro storico, dove si concentrano pregevoli monumenti a testimonianza di un ricco e importante passato.

Passeggiando senza fretta, lo sguardo incontra la settecentesca Collegiata di San Lorenzo, in Piazza Garibaldi, dalla pianta circolare con orientamento ottagonale: l’abside è impreziosito da cinque affreschi incentrati sulla vita di San Lorenzo a opera del pittore Ciro Pavisa mentre la prima cappella a destra dell’ingresso vanta un meraviglioso Trittico dipinto nel Cinquecento da Stefano Folchetti di San Genesio.

Proseguendo l’itinerario, spiccano la Chiesa della Santissima Addolorata, la più antica del centro storico di Urbisaglia, con affreschi di inizio Cinquecento e portale in pietra bianca di origine romana, e il Museo Archeologico che, ospitato in un palazzo storico ottocentesco, offre un percorso espositivo su due piani dedicato alla civilizzazione romana del territorio.

Su tutto veglia la maestosa Rocca, tra le meglio conservate della regione, edificata tra il XIII e il XV secolo seguendo lo stile rinascimentale, con mastio adornato da merli ghibellini e dalla forma trapezoidale con quattro torri: aveva scopo difensivo e di controllo del territorio. Da non perdere è poi la Chiesa di San Biagio, custode al suo interno del Museo delle Armi e delle Uniformi Militari e del Sacrario dei Caduti.

Infine, impagabili sono gli scorci che si aprono dai vicoli con incantevoli vedute sulle colline dei dintorni: un panorama che fa sognare.

Il Parco Archeologico, eco dell’Antica Roma

Urbisaglia_Teatro
Fonte: Ph Saro di bartolo - Wikipedia
Teatro del Parco Archeologico

Meta di spicco durante una visita a Urbisaglia è il Parco Archeologico che comprende gli scavi archeologici dell’antica Urbs Salvia, potente città del Piceno risalente al I secolo a.C., colonia e municipio romano.

Con un’estensione di circa 40 ettari, è il parco archeologico più interessante e notevole delle Marche nonché uno dei più grandi del Centro Italia: il percorso di visita scende lungo la collina seguendo un tracciato di circa un chilometro e consente, così, di apprezzare la struttura della città romana nella sua interezza, a partire dal colle di San Biagio fino a raggiungere, con una serie di terrazzi naturali, il pianeggiante fondovalle.

Risultano ben visibili tuttora il Serbatoio, punto di arrivo dell’acquedotto romano sotterraneo della lunghezza di un chilometro e mezzo, il Teatro realizzato nel 23 d.C. per volere del politico Gaio Fufio Gemino, il Tempio-criptoportico dedicato alla Salus Augusta che vanta deliziosi affreschi restaurati di recente, e l’Anfiteatro fatto costruire dal senatore e militare Lucio Flavio Silva nella seconda metà del sec. II d.C., oggi cornice di spettacoli teatrali.

Si fanno notare anche ampi resti di mura in laterizio, con torri e avancorpi poligonali, erette nella seconda metà del I sec. d.C.