Nel cuore delle Marche, in provincia d’Ascoli Piceno, affacciato sul mare e sui Monti Sibillini, Ripatransone è uno splendido borgo famoso per detenere uno originale record: si trova qui il vicolo più stretto d’Italia, 43 centimetri sconsigliati a chi odia gli spazi angusti.
Un vicoletto che è talmente piccolo da non avere neppure un nome, e che rispetta tutti i canoni per poter essere definito tale: è pavimentato, percorribile, e con almeno una porta o una finestra che vi si affacci.
Ma non è certo il vicolo, l’unica cosa da vedere a Ripatransone. Premiato con la Bandiera Arancione dal Touring Club Italiano, ha un panorama a 360° sulle Marche ed è ricco di storia. Il suo centro è tutto un susseguirsi d’interessanti edifici, e passeggiare tra le sue scalinate e i suoi vicoletti è un’esperienza da non perdersi.
Tra le strutture più degne di nota, vi sono il Palazzo Comunale (con due affreschi di Giacomo da Campli, la Madonna del Latte e la Maddalena) e il Palazzo del Podestà, il Palazzo Vescovile e la Cattedrale, completata nel 1902 e da cui si accede al Santuario della Madonna di San Giovanni. E poi la casa di Ascanio Condividi, uno degli allievi più amati da Michelangelo nonché suo primo biografo ufficiale, e i musei: il Museo Storico Etnografico, il Museo Civico Archeologico (con reperti preistorici, piceni e romani), il Museo della Civiltà Contadina e Artigiana, il Museo del Vasaio con laboratorio di produzione annesso, la Pinacoteca Civica Gipsoteca Gera, la Cripta di San Giovanni Evangelista col Giudizio Universale di Sergio Tapia Radic.
Soprannominato “il belvedere del Piceno” proprio per la sua posizione panoramica, Ripatransone sorge sul colle tra le valli del torrente Menocchia e del fiume Tesino e aderisce all’Associazione Nazionale Città dell’Olio e Città del Miele. La sua cinta muraria, più volte rinforzata tra il XII e il XVI secolo, è una delle più articolate della regione; lunga oltre due chilometri, include il complesso delle Fonti, diverse porte e torrioni con merlatura ghibellina.
Pare che il tempo si sia fermato, a Ripatransone. E, dopo un giro tra i suoi monumenti e le sue vie, dal passato arrivano anche i piatti che nelle sue trattorie tipiche si assaggiano: la pietanza tipica è il ciavarro, una zuppa di legumi e cereali con condimento piccante, da gustare sorseggiando un bicchiere di vini DOC come il Falerio dei Colli Ascolani e il Rosso Piceno Superiore. Se invece si volesse visitare il borgo in occasione di una sua festa tipica, due sono gli appuntamenti: il “Cavallo di Fuoco“, rievocazione storica che va in scena anno nel giorno dell’Ottava di Pasqua, e la “Festa della Maddalena“, che celebra la patrona della città e che si svolge a luglio.