Orsigna, il borgo della Toscana in cui percorrere il Sentiero di Terzani

In provincia di Pistoia, il borgo di Orsigna fu scelto da Tiziano Terzani come rifugio dal mondo. E la sua memoria. oggi, rivive

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Redazione

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Frazione di Pistoia, sita nella valle attraversata dal torrente omonimo, Orsigna è un piccolo borgo che – un tempo – viveva di pastorizia e di taglio della legna.

Oggi luogo di passaggio per gli escursionisti, reca in sé la memoria di uno tra i più grandi scrittori italiani del Novecento, Tiziano Terzani. Proprio qui, in questo luogo di pace tra i faggi e i castagni, Terzani scelse di abitare. Trovò il suo rifugio dal mondo, e se ne innamorò.

Ricordava, Terzani, degli uomini che – finita la guerra – facevano i boscaioli nelle montagne al di là del fiume. «Facevano cose incredibili! Legavano un cavo di ferro nella montagna di fronte, poi a spalla, attraversando il fiume, lo portavano da questa parte, lo legavano in piazza, lo mettevano in tensione e dall’altro versante facevano partire i carichi di legna attaccati ad un uncino», ricordava nel suo “La fine è il mio inizio”.

E, oggi, ad Orsigna ci si viene proprio per questo: per percorrere il Sentiero di Terzani. Al borgo ci si arriva da Pracchia, in macchina o in autobus, percorrendo i 5 chilometri di strada asfaltata (a Pracchia si trova anche la stazione ferroviaria più vicina). Una volta giunti nel paesino, si prosegue sino alla frazione di Case Cucciani, da cui il sentiero parte; oppure, si lascia la macchina nella piazzetta e si prosegue a piedi lungo la strada asfaltata, fino a raggiungere il Molino di Berto.

Il percorso è quello del sentiero CAI n.5 che, in un’ora, conduce sino a Case Moretto. In una ventina di minuti – da qui – si arriva sino a Case Cucciani e all’inizio vero e proprio del Sentiero di Terzani. Un sentiero immerso nel silenzio, nei profumi d’una natura rigogliosa, dove il solo rumore lo fanno gli uccelli. Un sentiero che conquista tutti gli appassionati di trekking, ma soprattutto i lettori di Tiziano Terzani (che visse anche in Thailandia): la meta, infatti, è il suo “Albero con gli occhi“. E,  su quella terrazza naturale col suo antico ciliegio, si respira un’aria che somiglia molto alla felicità.

L’albero con gli occhi, Terzani lo usò per spiegare al nipotino l’importanza di una natura in cui ogni essere è vivo e ha un’anima. Oggi, è un luogo quasi mistico. Da qui si domina il borgo di Orsigna, qui la gente è solita lasciare un piccolo omaggio allo scrittore o alla vita. Ecco perché tutti dovrebbero percorrerlo, almeno una volta. Magari in primavera e in autunno, quando i colori sono pura magia.