Belpasso è una delle più importanti città alle pendici dell’Etna, uno dei luoghi più vicini al vulcano e anche uno dei più accoglienti. Un piccolo gioiello della Sicilia conosciuta anche come “La scacchiera dell’Etna”, per via della sua forma urbanistica che, dall’alto, con rette e traverse che s’intersecano, ricorda tanto una scacchiera. Un luogo che rappresenta la partenza ideale per chi vuole esplorare il territorio o andare in pellegrinaggio.
Un borgo dalle origini antiche
Molti sono i segreti di questo piccolo borgo, a partire dal nome, cambiato agli inizi del 1700, da Malpasso a Belpasso. Un cambio voluto come simbolo di buon auspicio, dopo che la città fu distrutta, più volte nel corso dei secoli, a causa di sismi ed eruzioni. Origini antiche, dunque, per questo borgo siciliano che vede i primi passaggi umani già in età preistorica/neolitica e della prima metà dell’era del bronzo. Un luogo tanto amato anche da Federico II D’Aragona, divenuto re di Sicilia nel 1296, che qui soggiornava spesso. Poi la prima, terribile, eruzione a cui seguì, decenni più tardi, un violento terremoto. La città però, con grande coraggio, fu sempre ricostruita dai suoi abitanti, mantenendo inalterate le sue strade, che ancora oggi si chiamano tutte rette e traverse.
Già la posizione, alle pendici del vulcano Etna, rende magica e unica l’atmosfera di Belpasso. Il borgo, però, trova la sua bellezza in piccoli gioielli architettonici dislocati nel centro storico, come la sua chiesa più importante, la Chiesa Madre. Situata su via Roma e realizzata dall’architetto Bellia, questo luogo sacro è esempio sapiente di Barocco siciliano. Dedicata all’Immacolata, la chiesa conserva parte delle opere d’arte di siti preesistenti, come la grande tela del pittore Zenone Lavagna, rimasta incompiuta, un crocifisso ligneo del 1500 e la sesta campana più grande d’Italia. Interessante da visitare anche il convento e la Chiesa di Sant’Antonio da Padova, altro esempio di Barocco siciliano, al cui interno sono custodite importanti e prestigiose opere d’arte. Da ammirare, poi, tra le architetture del borgo, anche Palazzo Scrofani che alterna elementi barocchi alla pietra lavica. E poi, appena fuori dal centro, la cisterna della Regina, uno dei resti della villa appartenuta alla regina Eleonora d’Angiò, distrutta dal terremoto del 1669.
Valgono una visita anche la casa natale del regista e poeta dialettale Nino Martoglio e il teatro comunale a lui dedicato, una struttura di fine Ottocento dallo stile neoclassico con una facciata scolpita in pietra bianca. Bellissima.
Centro di pellegrinaggio
Belpasso è famoso anche come centro di pellegrinaggio. C’è un posto, infatti, appena fuori dal centro, noto come Santuario della Madonna, dove la Vergine si mostrò ad alcuni fedeli e dove, ancora oggi, il primo giorno di ogni mese, si ricordano le apparizioni. Da allora, ogni giorno, i fedeli arrivano per pregare oltre che per scoprire questo bellissimo luogo.
Itinerari per tutti
A poca distanza dal centro di Belpasso, in piena Sicilia, si trova il Parco dell’Etna, una zona altomontana in cui si susseguono scorrimenti lavici a una vegetazione variegata. Qui si possono seguire diversi itinerari per andare alla scoperta di grotte e cavità del vulcano o verso Monte Manfrè e Monte Sona. Poco distanti dal borgo, invece, si possono raggiungere le note Salinelle di San Biagio, luoghi in cui si possono vedere singolari fenomeni di emissione gassosa che provengono dal suolo.
Tra tradizioni e cucina
Le grandi tradizioni vedono Belpasso legata all’antica arte del teatro dialettale, di cui Nino Martoglio si fece portavoce per tanti anni. La città però è nota anche per la sua cucina e le specialità gastronomiche tra cui gustose paste con legumi, funghi con pasta fresca e braciole condite con aromi, uova e spezie. Anche dolciumi e liquori trovano casa a Belpasso. Del resto qui trova casa l’azienda Condorelli, famosa in tutto il mondo per i torroncini e il cioccolato.