Da Corfù a Zante, la Grecia dei poeti

Tra le coste greche e quelle italiane si annida un arcipelago idilliaco. Sono le sette Isole Ionie: Corfù, Paxi, Leucade, Itaca, Cefalonia, Zante e Citera, spesso citate dai poeti

Foto di Priscilla Piazza

Priscilla Piazza

Redattrice & travel writer

Laureata in cinema, teatro e spettacolo multimediale, oggi lavora come redattrice e social media manager freelance

“Nè più mai toccherò le sacre sponde…” Vi ricorda qualcosa?

Tra il mare cristallino e i profumi del Mediterraneo, la Grecia si rivela agli occhi dei visitatori come una terra incantata, celebrata da poeti e scrittori di ogni epoca. Al centro di questa poesia greca troviamo l’arcipelago delle Isole Ionie, un gioiello dell’Egeo che ha ispirato generazioni di artisti.

Le sette principali isole che compongono l’arcipelago – Corfù, Paxi, Leucade, Itaca, Cefalonia, Zante e Citera – hanno un fascino unico, caratterizzato da spiagge bianche, acque turchesi e borghi pittoreschi arroccati sulle scogliere. È qui che si sono ambientate alcune delle più celebri opere della letteratura mondiale.

Le Isole Ionie, sono chiamate dai greci Eptanissa (o Eptaneso), poiché si tratta di sette isole, affacciate sul Mar Ionio. Sono isole dai paesaggi verdeggianti, punteggiate di vigneti, uliveti e cedri, hanno spiagge di sabbia bianca, un mare trasparente, monasteri arroccati ma anche campanili in stile veneziano.

Itaca
Fonte: iStock
L’isola di Itaca

La Itaca di Omero

Sull’isola di Itaca, ad esempio, si svolge gran parte dell’Odissea di Omero, il poema epico che racconta il leggendario viaggio di ritorno di Ulisse alla sua patria dopo la guerra di Troia. I paesaggi aspri e affascinanti dell’isola hanno fatto da sfondo alle avventure del valoroso eroe, divenendo simbolo di perseveranza e desiderio di casa. L’isola di Itaca riporta alla storia e al mito e per visitare l’isola un’idea originale potrebbe essere quella di mettere in valigia l’Odissea di Omero e seguire i luoghi descritti, come se la sua opera fosse una guida turistica. I paesaggi idilliaci non sono, infatti, un’invenzione poetica. La costa occidentale dell’isola, scoscesa e quasi nuda, crea un contrasto con la verdeggiante parte orientale, che scende dolcemente verso il mare greco.

L’isola di Cefalonia

Allo stesso modo, l’isola di Cefalonia ha ispirato il romanzo “Captain Corelli’s Mandolin” di Louis de Bernières, una commovente storia d’amore ambientata durante la Seconda Guerra Mondiale. Le spiagge dorate e i villaggi pittoreschi dell’isola fanno da cornice a una vicenda che esplora i temi della guerra, dell’identità e dell’umanità. Cefalonia è anche detta l’isola dei contrasti: lunghe spiagge sabbiose, baie pittoresche dalle acque azzurre, boschi, ma anche grotte imperdibili. Da non perdere la grotta Drogarati, impressionante per la sua acustica e per le stalagmiti e le stalattiti di colore rosso e la grotta di Melissani che, se illuminata dai raggi del sole sulle pareti interne e sulle stalattiti, produce uno spettacolo di colori indescrivibile. Ma Melissani è conosciuta soprattutto per il fenomeno naturale chiamato delle foibe: l’acqua di mare assorbita dalla roccia calcarea vicino al capoluogo Argostoli, dopo un percorso sotterraneo, emerge nella zona di Sami, originando il lago di Melissani.

Cefalonia
Fonte: iStock
L’isola di Cefalonia

Corfù che ispirò Byron

Questa isola verdeggiante, con le sue spiagge sabbiose e i suoi borghi veneziani, ha incantato poeti come Lord Byron, che la definì “l’isola dei feaci”. La sua bellezza e la sua atmosfera romantica l’hanno resa protagonista di numerose opere, come il poema di Omero “Odissea”.Corfù è sicuramente l’isola più conosciuta e anche più turistica dell’arcipelago: accoglie ogni anno centinaia di viaggiatori e, anche se le spiagge affollate e i bar alla moda possono avere il loro fascino, per chi cerca un po’ più di relax la cosa migliore è dirigersi verso le zone nord-orientali, a Nisaki e Agni. Sicuramente da visitare Il parco di Mon Repo, abitazione estiva dell’ex famiglia Reale della Grecia, e Achilleion, un palazzo reale costruito dall’imperatrice d’Austria Sissi vicino a Gastouri.

Capo Drastis, Corfù
Fonte: iStock
Vista di Capo Drastis a Corfù

La paradisiaca Paxi

Più piccola e intima di Corfù, l’isola di Paxi ha affascinato scrittori come Edward Lear, che la descrisse come “un piccolo paradiso”. I suoi paesaggi lussureggianti e la sua tranquillità la rendono una destinazione ideale per chi cerca ispirazione poetica. Un piccolo mondo fantastico, un rifugio ricoperto di ulivi e boschi, ideale per chi desidera abbandonarsi al relax e alla natura: il paesino di Gaios, il vecchio mulino a vento, la fortezza veneziana e la grotta marina di Ypapanti sono le attrattive principali di quest’isola di appena 25 chilometri quadrati, la più piccola delle isole principali delle Ionie.

La Leucade di Saffo

Leucade (Lefkada) è l’isola collegata alla terraferma tramite un ponte lungo 500 metri: questa isola è associata alla leggenda della poetessa Saffo, che si narra si sia suicidata gettandosi dalle scogliere bianche. Le sue coste scoscese e i suoi villaggi pittoreschi hanno ispirato numerosi poeti, tra cui lo stesso Byron.

Le spiagge più scenografiche dell’isola si trovano sulla costa occidentale: la sabbia bianchissima di Porto Katsiki, spesso molto affollata; Kalamitsi, più tranquilla; e Aghios Nikitas, con la spiaggia di ciottoli e le antiche case di legno e lamiera ondulata. Da non perdere la scogliera del Salto di Saffo, dal quale l’antica poetessa trovò la morte, si dice, precipitando dalle rocce a picco sul mare, e Milos Beach e Vassiliki rispettivamente per gli amanti del kite e del windsurf. Nelle vicinanze di Lefkada ci sono diverse isolette: Skorpios e Madhouri sono di proprietà privata e non visitabili (la prima appartiene alla famiglia Onassis). Meganisi, invece, è raggiungibile in barca da Nidri e ha due cittadine principali: il porticciolo di Vathi e la più interna Katomeri. Meganisi è visitabile tranquillamente a piedi e offre ai turisti spiagge dalle acque cristalline e incontaminate, oltre che quasi deserte.

La Zacinto di Foscolo

L’isola più meridionale dello Ionio è Zante (Zacinto). Soprannominata anche “l’isola dei fiori”, Zante è famosa per aver dato i natali a Ugo Foscolo che le dedicò il famoso sonetto A Zacinto. Ogni anno, a partire da giugno, le tartarughe Caretta Caretta vengono di notte nelle spiagge meridionali di quest’isola e depongono le loro uova nella sabbia. Quella di Zacinto è un’area protetta già dal 1990, ma, per garantire la conservazione dell’habitat naturale di questa razza in via di estinzione, nel 1994 il WWF greco ha acquistato 320 mila metri quadrati della spiaggia di Sekania per tutelare l’ambiente in cui le tartarughe marine nidificano e si riproducono.

Isola di Zante
Fonte: iStock
Veduta dell’isola di Zante

La Citera di Botticelli

Infine Citera (Cerigo) il cui isolamento oggi è il principale motivo del suo fascino. Questa isola, considerata sacra alla dea Afrodite, è stata immortalata in numerose opere d’arte e poesie, tra cui il dipinto de “La nascita di Venere” di Botticelli. I suoi paesaggi mozzafiato e la sua atmosfera di pace e spiritualità l’hanno resa una destinazione amata da poeti e artisti di ogni epoca. Secondo la mitologia classica è infatti questa l’isola su cui nacque Afrodite, dea della bellezza e dell’amore. I suoi paesaggi ricordano le Cicladi piuttosto che le verdi isole Ioniche e la sua posizione la rende un po’ scomoda da raggiungere, per questo il turismo di massa non l’ha intaccata. Citera è contornata da spiagge estese e da acque trasparenti e offre un entroterra ricco di borghi tradizionali, castelli, monasteri e chiese.