WFH Travels: lavorare senza smettere di viaggiare (e viceversa)

Lavorare da casa, senza essere effettivamente a casa: ecco come lo smart working cambia il nostro modo di concepire un viaggio

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor

Una laurea in Storia dell’arte, un master in comunicazione e giornalismo e una vocazione per la scrittura, scova emozioni e le trasforma in storie.

C’erano una volta i nomadi digitali, persone, per lo più giovani, che del viaggio ne avevano fatto una ragione di vita e grazie alla tecnologia potevano guadagnarsi da vivere lavorando a distanza da paesi stranieri e posti paradisiaci. Niente uffici per loro, ma solo bar, biblioteche pubbliche, spazi di coworking o chioschi vista mare.

C’è oggi lo smart working, il lavoro da remoto e persino la didattica a distanza. Modalità, queste, che sono entrate prepotentemente nella nostra quotidianità con l’arrivo della pandemia. Da marzo a oggi, mentre le scuole chiudevano e le persone venivano invitate a non uscire di casa, così nuove esigenze e soluzioni differenti, da quelle che conoscevamo, sono state adottate.

Insomma, il Coronavirus ha cambiato tutto, e non solo nel breve termine. Ci sembra evidente che molte di queste nuove abitudini che abbiamo adottato, le stesse che hanno rivoluzionato la nostra quotidianità, siano destinate a restare. A partire da questi presupposti ci viene facile immaginare come l’adozione dello smart working possa rivoluzionare per sempre il futuro dei viaggi.

Il lavoro da remoto, con tutte le sue regole flessibili, è oggi una delle misure più adottate nel mondo. Quando, dopo i primi mesi di pandemia, le aziende si sono rese conto che grazie allo smart working la produttività aumentava e i costi aziendali diminuivano, il fenomeno è esploso letteralmente.

Quella che era una realtà ancora poco conosciuta e relegata a pochi professionisti è oggi una tendenza in crescente aumento. Se quindi, come pensiamo, il lavoro agile resterà una delle misure più adottate dalle aziende, è impossibile non pensare quanto tutto questo avrà un forte impatto suoi viaggi. Molte persone, infatti, potranno lavorare da casa, anche senza essere effettivamente a casa.

Ed ecco che tutti potranno sperimentare quel fascino di essere un nomade digitale, per una settimana o pochi giorni. Si potranno raggiungere borghi, luoghi paradisiaci, città d’arte e villaggi rurali organizzando la perfetta giornata tra lavoro e tempo libero.

Non si tratta di una vera e propria vacanza dove a dominare è il relax assoluto, quanto più un nuovo modo di concepire il viaggio, qualcosa a cui forse molte persone non erano abituate. Ma i vantaggi sono tutti da scoprire: una vista mare incredibile, una routine diversa dal solito, la possibilità di “staccare” da lavoro e ritrovarsi in un’altra città tutta da scoprire. Avete già fatto la valigia?