Dove finiscono gli aerei troppo vecchi per volare: l’idea geniale

I cimiteri degli aerei sono una realtà piuttosto comune, ma c'è chi ha pensato di dare nuova vita ai velivoli "defunti": ecco come

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Redazione

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Pubblicato: 18 Marzo 2020 13:20Aggiornato: 26 Agosto 2024 22:00

Un aereo, dal momento in cui entra in servizio, vola per una media di 26 anni. Al termine di questo periodo viene considerato obsoleto e mandato “in pensione”, quindi finisce la sua vita in qualche cimitero per aerei situato nel cuore delle zone più desertiche del mondo.

Ad esempio, il “cimitero” aereo più famoso di sempre si trova vicino a Tucson, nel deserto dell’Arizona, un luogo molto vasto e a suo modo affascinante, dove si organizzano anche visite guidate per esplorarlo e vedere da vicino i modelli di aerei militari e civili più curiosi.
Vi “soggiornano” oltre 4500 aerei dal valore totale di ben 32 miliardi di dollari tra i quali moltissimi sono i Boeing 747, colossali velivoli in grado di trasportare più di 500 passeggeri, ormai meno competitivi rispetto ai modelli più recenti e di cui si riesce a recuperare soltanto poco più del 50%.

Degli Airbus 320 invece si riesce a recuperare fino al 95%, inclusi tutti i pezzi. Resta il fatto che il tema del riciclo e dello smaltimento dei rifiuti è più che mai urgente, quindi viene da chiedersi: è possibile fare qualcosa per evitare questo spreco?

Una soluzione a metà

Senza dubbio, va sottolineato che finora si è fatto molto per riciclare il più possibile i materiali di cui ogni aeromobile è composto. Dei circa 700 velivoli che ogni anno vengono ritirati dal servizio e che finiscono nei cimiteri dell’Arizona o del New Mexico, si recuperano molte parti come i motori e il carrello di atterraggio.

La carcassa dell’aereo viene però abbandonata, dando vita a quello che potremo definire un bel problema ambientale, oltre che un grande spreco di materiale di ottima qualità. È vero, si fa già molto – si stima che di ogni aereo si recuperi circa l’85-90% e sono numerose le compagnie specializzate nello smantellamento che si occupano del riciclaggio dei metalli e dei pezzi ancora utilizzabili (mentre le parti dannose per l’ambiente vengono trattate sulla base di una specifica normativa fino a diventare rifiuti semplici) – ma si potrebbe fare ancora di più.

L’ambiziosa sfida di Aerocircular NV

È questa la sfida di Aerocircular NV, una società belga che ha come obiettivo il totale riciclo di ogni velivolo. L’azienda, fondata nel 2016, attualmente opera presso l’aeroporto di Ostenda-Bruges (in Belgio), ma ha in programma di costruire due nuove filiali a Phoenix (in Arizona), dove molti aerei vanno a morire, e ad Abu Dhabi, dove si occuperà degli aerei widebody. L’idea dalla quale è nata questa impresa è molto semplice: i velivoli sono composti di materiale molto prezioso, perché lasciarlo invecchiare in qualche deserto o compattarlo in blocchi che verranno riciclati come leghe di bassa qualità?

Una fucina di idee preziose

Al momento, Aerocircular NV ha in progetto alcune idee molto ambiziose. Naturalmente le componenti riciclabili vengono ancora smantellate e utilizzate sugli aerei in servizio, ma è nel materiale che solitamente viene abbandonato che l’azienda sta lavorando. Ad esempio, alcune parti sono finite in un’opera d’arte che si trova a Middelkerke, in Belgio. Una sezione di fusoliera è stata invece convertita in una struttura di addestramento per cani poliziotto, che qui si “allenano” a rilevare droghe ed esplosivi in un ambiente realistico.

In un altro caso, la società ha collaborato con la produzione di un film d’azione fornendo del materiale proveniente dalla dissezione di un velivolo. Uno dei progetti più interessanti è senza dubbio quello che prevede il riciclo della cabina di pilotaggio: questa viene convertita in un simulatore di volo, dove gli aspiranti piloti potranno fare pratica ritrovandosi immersi in un’ambientazione del tutto realistica.

Ancora, ha stretto una partnership con Aero-design per utilizzare i materiali recuperati al fine di realizzare mobili e sculture.