Il Sentiero di San Francesco nella Valle Aurina

È tra i luoghi più incantevoli dove assaporare la vera essenza dell'Alto Adige

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Ilaria Santi

Giornalista & Travel Expert

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

C’è una valle, in Alto Adige, che è pura bellezza. Dove la natura regala paesaggi selvaggi ed emozioni uniche. È la Valle Aurina, una valle laterale della Val Pusteria, una delle più soleggiate della regione e anche una delle meno frequentate dai turisti italiani. È considerata una delle valli più incontaminate di tutto l’Alto Adige poiché, circondata da oltre 80 montagne che superano i tremila metri di altitudine, ha mantenuto inalterati usi, costumi e tradizioni delle popolazioni alpine.

Piace molto ai tedeschi, infatti, che qui trovano spazi aperti, alloggi convenienti e ottimo cibo. Quest’anno, però, anche per noi è l’anno giusto per andare a scoprirla.

Tra i luoghi più incantevoli per assaporare la vera essenza della Valle Aurina c’è il Sentiero di San Francesco, un percorso piuttosto semplice e adatto a tutti che riserva incredibili sorprese: le cascate di Riva, anche note come Cascate di Campo Tures.

Il sentiero, all’ingresso del Parco Naturale Vedrette di Ries-Aurina, che parte dalla località Winkel-Cantuccio (Bad Winkel), nei pressi di Campo Tures, a poco meno di 900 metri di quota, si snoda tra un fitto bosco ed è segnato da tre tappe, le tre cascate, appunto.

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Fonte: SiViaggia
Il Sentiero di San Francesco a Campo Tures

Nel bosco è possibile praticare anche forest bathing, abbracciando gli alberi e respirando la loro linfa, secondo quella nuova disciplina che porta a stretto contatto con la natura, una pratica che serve a migliorare la qualità della vita.

In realtà, i sentieri che portano alle cascate sono due, più o meno paralleli e in parte sovrapposti: il sentiero delle cascate (no. 1) risale il corso del torrente Riva, mentre quello dedicato a San Francesco d’Assisi è una sorta di Via Crucis, lungo la quale s’incontrano bellissime sculture di legno e alcune frasi tratte dal “Cantico delle Creature”.

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Fonte: SiViaggia
Il bosco dove fare “forest bathing”

Alla fine della serie di piccole sacre nicchie, il sentiero termina in cima, a 1.172 metri, dove si trova una chiesetta che apparteneva a un antico castello ormai scomparso, quello di Toblburg (anche noto come castel Kofel). Da quassù, la vista è mozzafiato e il silenzio è assoluto.

Delle tre cascate, una più grande dell’altra man mano che si sale, sicuramente la più bella è quella più a monte, la più grande, con un salto di ben 42 metri, che lascia affascinati (e bagnati), anche grazie a un ponte sospeso sullo strapiombo che si attraversa per arrivare alla fine del sentiero.

Le cascate di Riva in Valle Aurina
Fonte: 123rf
Le cascate di Riva in Valle Aurina

Per tornare indietro, non è necessario ripercorre il sentiero a piedi. Molto più veloce – ci impiega cinque minuti – e divertente è la fly-line: ci si aggancia a un cavo d’acciaio con un’imbragatura e si scivola attraverso il bosco dopo alcune curve, salti (passando sopra il torrente) e virate, un’attività adatta anche ai bambini.

Le cascate di Riva sono uno spettacolo naturale impressionante, soprattutto d’estate, quando il ghiaccio in quota di scioglie e i getti portano molta più acqua che in altre stagioni. Si possono visitare anche d’inverno, specie le prime due, in quanto il sentiero è piuttosto praticabile, anche se è meglio munirsi di tracchette per la salita, mentre per raggiungere la terza cascata è necessario indossare scarpe chiodate per non scivolare. Ne vale assolutamente la pena, le cascate ghiacciate sono uno spettacolo impressionante.

Prima di ripartire, merita una tappa il caseificio Goasrascht della famiglia Volgger, all’imbocco del sentiero, dove organizzano visite guidate seguite da degustazioni di formaggi di capra. I bambini andranno pazzi per le caprette e i loro piccoli e per il gelato fatto col latte di capra e i grandi per l’ottima ricotta o il famoso formaggio “grigio”, che viene richiesto persino dagli chef dei ristoranti stellati dell’Alto Adige.

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Fonte: SiViaggia
La fly-line delle cascate di Riva