Alto Adige, sull’Altopiano dello Sciliar tra streghe e leggende

Si dice che un tempo, sull'Altopiano dello Sciliar, si radunassero le streghe. Oggi meta di escursioni, è un luogo intriso di mistero

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Redazione

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Ci sono luoghi che sono ricchi di leggende e di misteri e di cui il nostro Paese è pregno. Città fantasma, castelli, sentieri nascosti, antichi borghi dal fascino suggestivo, ma anche luoghi naturali che racchiudono in sé altrettanti misteri e racconti pieni di fascino e di magia. Di storie tramandate di generazione in generazione e che nascondono segreti e mondi fantastici (o forse no). Un esempio? L’Altopiano dello Sciliar.

Tutta la bellezza e il mistero dell’Altopiano dello Scillar

Sito in Alto Adige, di cui è considerato il simbolo, il Massiccio dello Sciliar è un gruppo montuoso delle Dolomiti carico di mistero, leggende e storie tutte da scoprire. Un luogo dalla sagoma inconfondibile, e questo anche grazie alle sue due cime, Punta Santner e Punta Euringer, a cui è possibile accedere dalla valle di Tires, da Siusi, da Fiè allo Sciliar e dall’Alpe di Siusi.

Un altopiano che non è solo una bellezza naturale dal valore immenso, paradiso naturalistico e meta ideale per chi voglia avventurarsi tra le meraviglie di una natura incontaminata e prospera, ma che rappresenta anche un luogo in cui ritornare a sognare, a fantasticare e in cui la realtà si fonde al mistero.

Ma non solo. È anche il posto perfetto in cui vivere dei momenti immersi tra leggende e atmosfere cariche di suggestione, ma che non perdono mai la loro forza e magia.

Alto Adige, sull'Altopiano dello Sciliar
Fonte: 123RF
La bellezza dell’Altopiano dello Sciliar in Alto Adige

Tra le chiome degli alberi dei suoi folti boschi e nel verde splendente dei sui pascoli, infatti, si tramandano di voce in voce storie di tempi antichi che narrano la presenza di abitanti tutt’altro che ordinari.

Creature benevole e malefiche, figure mitologiche e leggendarie, protagoniste dei racconti narrati e donati come lascito di padre in figlio, di anno in anno. Fino ad arrivare a oggi, intatti e ricchi dello stesso fascino di un tempo.

Figure magiche, spiriti e creature come le aguane, custodi delle sorgenti e capaci di curare con l’acqua, le bregostane, signore delle spezie che riportano sulle gote dei malati un sano rossore, i salvans (o elfi) e le salingen, allegre fanciulle trasformate in fiori da Re Laurino. Ma non solo.

Perché qui, sull’Altopiano dello Sciliar, ci sono altre figure a catturare l’attenzione e a far da padrone tra le distese del luogo, le streghe. O meglio, le streghe dello Sciliar e le storie ad esse collegate.

Secondo quanto si racconta, infatti, proprio qui giungevano a cavallo delle loro scope le streghe di tutto il mondo, rendendo l’Altopiano dello Sciliar, almeno nell’immaginario collettivo, il luogo d’incontro per eccellenza di queste donne dai poteri e dall’identità nascosta.

Presenze di cui si considerano tracce visibili alcuni luoghi in cui si diceva che le streghe si radunassero per i loro rituali. Come le panche delle streghe, delle formazioni rocciose che hanno la caratteristica forma di poltrone o il sentiero “Sorgenti delle Streghe”. Posti incredibili e carichi di mistero e che ancora oggi vengono raccontati e visitati.

Da qui, da questi posti traboccanti di magia e suggestione, le streghe scatenavano temporali violenti sulla Sciliar. Eventi che si narrano ancora oggi come parte integrante del bagaglio storico, culturale e legato alle tradizioni del luogo.

La storia di Hansel e altri misteri

Tra le leggende narrate, per esempio, c’è quella di Hansel, un contadino che viveva in un maso ai piedi della montagna insieme a sua moglie. Un giorno, mentre prendeva l’acqua alla fontana, fu proprio la donna a vedere un’ombra nera nel cielo avvolta da nuvole scure e accompagnata da un ronzio sinistro e minaccioso. Spaventata corse a chiamare il marito che armato di fucile sparò verso il cielo. Si sentì un urlo e una strega cadde dal cielo, per terra, nei pressi dell’aia. Un avvenimento che scrisse un segno indelebile nella vita di Hansel, che svenne per la paura avvertita e dalla quale non si sa bene se si riprese mai.

Ma non solo. Perché a queste donne, infatti, non veniva data la colpa solo dei temporali ma gli era attribuita anche la responsabilità di qualsiasi disgrazia capitasse all’altopiano e ai suoi abitanti. Da un raccolto rovinato a causa della grandine alla siccità, dalla perdita di un capo di bestiame fino alla morte prematura di un bambino. Ogni cosa considerata negativa veniva attribuita a uno spirito maligno e, quindi, alle streghe.

Solo una di loro, si narra, era considerata buona: la strega Marta. Una donna amante dei bambini e della natura in grado di trasformarsi in uno scoiattolo e che, ancora oggi, è possibile incontrare tra una passeggiata e l’altra negli splendidi boschi dello Sciliar.

Leggende e credenze che vivono ancora e che facevano parte del quotidiano di un tempo. Tanto da essere dimostrate anche da fatti storici che videro il processo di alcune streghe tra il 1506 e il 1510. In quegli anni, infatti, nel castello di Presule, a quel tempo sede del tribunale di Fiè, sette donne vennero processate e giustiziate per stregoneria, arse vive sul rogo come era usanza fare con chi praticasse (anche solo per ipotesi) l’arte delle stregoneria.

Altopiano dello Sciliar tra cime e bellezza della natura
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Le leggende dell’Altopiano dello Sciliar

L’Altopiano dello Sciliar oltre le leggende

L’Altopiano dello Sciliar non è solo un luogo di leggende, è anche un concentrato di meraviglie naturalistiche. Oltre alla sue due cime, uniche e immediatamente riconoscibili, qui si viene anche per fare escursioni e per sciare in un Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO: l’Alpe di Siusi. Un luogo incantevole in cui sciare, passeggiare con le ciaspole o anche solo pattinare sui laghi ghiacciati. Come in un sogno a occhi aperti adatto sia ai grandi che ai più piccoli.

E se durante l’inverno l’altopiano è meta prediletta dagli sciatori  e degli amanti della neve e del freddo, durante l’estate diventa il punto di partenza per splendide passeggiate alla volta di boschi, ruscelli, villaggi. Ma anche di malghe, di baite e di laghetti. Tutte da scoprire e visitare durante magnifiche escursioni come quella che da Sant’Antonio al Laghetto conduce sino a Siusi allo Sciliar.

Esperienze splendide, dal valore unico e dai tratti indimenticabili che assorbono e gratificano ogni senso e che trasportano in epoche passate e nelle sue più magiche atmosfere. E che tra natura, leggende, misteri  e immagini suggestive e senza tempo, rendono questi posti ancora più belli e affascinanti.