L’acqua lucente che riflette gli edifici e le bellezze naturali, giardini con alberi che sembrano quasi abbracciarsi. E ancora, ponti e canali, edifici antichi e tramonti fiabeschi: dove siamo? A Suzhou, una delle città più romantiche d’Oriente.
Nota in Cina come Paradiso in Terra, Suzhou è una meta che più che lasciare senza fiato, commuove. Ogni angolo sembra raccontare storie d’amore e sussurrare parole intrise d’emozione, rassicurando i cuori di chi la visita e spingendo a guardare il lato più bello delle cose.
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Suzhou, l’equilibrio tra uomo e natura
E come potrebbe essere diversamente, d’altronde? La stessa Suzhou è l’emblema di un amore che molti danno per scontato o di cui non ricordano l’importanza: quello fra l’uomo e la natura. Sì, perché questa incantevole città sull’acqua è stata costruita e continua a crescere in completa armonia con alberi, giardini e fiumi. Ha una storia antica, anzi, antichissima: viene infatti considerata la culla della cultura Wu.
E questa storia, risalente a 2.500 anni fa, ha sempre visto un enorme rispetto nei confronti dell’ambiente. Si narra che nel realizzare, mano a mano, i singoli edifici, venissero di volta in volta consultati filosofi e sapienti, oltre che astrologi e botanici, per fare in modo che ogni intervento fosse meno invasivo possibile nei confronti degli elementi naturali. Se ciò sia vero o meno non è davvero verificabile. Ma il risultato, diciamolo, è un vero incanto.
A Suzhou, fra ritmi lenti e giardini
Camminando (e navigando) tra i vicoli e i canali di questa città è possibile respirare la più antica atmosfera cinese. Contrariamente a quanto avviene nelle grandi metropoli, a Suzhou si prediligono il ritmo lento e la tranquillità, nonostante, bisogna precisarlo, si tratti di una delle principali “attrazioni turistiche” del Paese. Sì, perché Suzhou è una meta gettonatissima, specialmente nei mesi primaverili ed estivi. Come mai? Per i riverberi sull’acqua, ovviamente, ma anche per i suoi preziosissimi giardini.
La città custodisce, infatti, oltre 65 giardini antichissimi e nove di questi fanno parte di un percorso creato dall’Unesco, che li ha inseriti nella Lista del Patrimonio dell’Umanità. Precisamente si tratta dei giardini dell’Umile Maestro, del Lingering, del Maestro delle Reti, Ouyuam, della Villa di Montagna, della Coltivazione, della Foresta dei Leoni, del Ritiro e della Riflessione e del Padiglione dell’Onda Blu.
Tutti questi giardini sono stati realizzati secondo gli insegnamenti dei filosofi Laozi e Zhuāngzǐ, creando un connubio tra elementi naturali (acqua, pietre, piante) e colline e corsi d’acqua artificiali, mettendo per altro a dimora arbusti e piante da fiore, il tutto per incoraggiare lo studio della filosofia, la riflessione, la lettura, la scrittura o l’apprendimento di antichi strumenti.
La bellezza de “La Venezia d’Oriente”
Naturale e bellissima, dunque: non a caso, Suzhou è stata ribattezzata “La Venezia d’Oriente”, dato che gran parte della sua superficie si trova sotto l’acqua (si parla di quasi il 42%) e che in città ci si muove, proprio come a Venezia, grazie alle specifiche imbarcazioni che restano a disposizione tutto il giorno e che, per altro, possono permettere di partecipare a tour guidati molto particolari per andare alla scoperta di scorci inediti.
Gli addicted della movida, però, non devono pensare che Suzhou sia “solo” storia: diversi locali d’intrattenimento sono sorti a ridosso delle acque, sempre nel rispetto dell’ambiente, e il turbinare di colori che si rifrange una volta scesa la sera è davvero spettacolare e può essere goduto a pieno mangiando le specialità locali e sorseggiando gli altrettanto locali liquori realizzati con fiori ed erbe del luogo.