Cosa vedere a Trecchina: emozioni in quota sull’Appennino lucano

Itinerario di visita del borgo di Trecchina, una location da film e una cittadina dalle molte sorprese.

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Redazione

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Pubblicato: 19 Ottobre 2017 10:09

Il colore verde smeraldo dei boschi che si estendono a ricoprire le vette montuose, la meraviglia paesaggistica, i profumi del vicino Mar Tirreno rendono Trecchina una perla dell’Appennino lucano. Questo borgo in provincia di Potenza si raggiunge percorrendo la strada su di un’alta parete rocciosa circondata da tre torri e i vicoli costeggiati da case antiche, che vi porteranno ai ruderi del castello nel punto più alto di Trecchina dove il panorama sulla vallata sottostante vi emozionerà.

Molte vicende hanno animato il passato di Trecchina. Considerati i pochi ritrovamenti archeologici, le origini di questo borgo della Basilicata sono attendibili solo in parte; tuttavia porterebbero a pensare che i greci di Heraclea Trachinia per fuggire dalle violente incursioni di Serse si spinsero fino nell’entroterra lucano insediandosi qui e dandone il nome Trecchina. Nel IV secolo a.C., sopraggiunsero i romani durante la seconda guerra sannitica e più tardi, nel 410 d.C. Alarico, costruì una roccaforte in seguito distrutta dai saraceni ma ricostruita dai longobardi di Salerno.

Normanni, svevi, angioini, aragonesi e spagnoli si susseguirono nel tempo nel controllo del territorio di Trecchina fino ad arrivare alla famiglia piemontese degli Aleramici che governò a lungo lasciando anche un’impronta notevole sul dialetto locale. In particolare l’immigrazione del XI-XII secolo di “eretici” provenienti dal regno sabaudo, influenzò la lingua locale che a tutt’oggi presenta una somiglianza con il dialetto piemontese, quantomeno in alcuni termini caratteristici.

L’interno del borgo di Trecchina è distinto in due parti: la parte storica dove si trova il castello, circondato da alberi di castagno, ossia, più precisamente, il Palazzo Baronale; e la parte più residenziale, che si estende attorno a piazza del Popolo ed è nota come Piano. Nella zona residenziale si trovano meravigliosi edifici in stile Liberty adornati da giardini che in estate vedono al loro interno alternarsi eventi artistico-culturali. Tra queste costruzioni spiccano l’ex Palazzo Scarpitta e il Palazzo Mainone.

In piazza del Popolo si trova la chiesa di San Michele Arcangelo edificata con le offerte dei fedeli fra il 1840 e il 1878, che custodisce preziose tele. I medaglioni e la volta sono affreschi di Lanziani; è una fra le chiese più grandi della Basilicata. Nei pressi, la chiesa di Sant’Antonio, costruita nei primi anni del XVIII secolo ad uso privato e in seguito sconsacrata, venne venduta e adibita a tutt’altre funzioni. La leggenda narra che il susseguirsi di inspiegabili avvenimenti accaduti al suo interno costrinsero la famiglia proprietaria ad abbandonarla; successivamente venne utilizzata come edificio scolastico, ma la credenza che fosse infestata dal demonio che intendeva appropriarsi della cappella fece nascere l’esigenza di esorcizzarla. Nel 1925 vennero riprese le funzioni religiose.

La chiesa del Rione Castello è dedicata a San Giovanni, risale al XI-XII secolo; venne ristrutturata molte volte e negli anni Sessanta del Novecento subì danni ingenti. Oggi possiamo ammirare pochi affreschi e quel che resta delle decorazioni.

La tradizione gastronomica di Trecchina si rispecchia nel famoso pane, consumato dai pastori durante la transumanza poiché si conserva morbido e gustoso per lungo tempo; è da sempre molto apprezzato. La tipicità dei prodotti è in gran parte costituita dalla pasta fatta in casa condita con sughi di carne e verdura e legumi e poi ancora dai buonissimi salumi e formaggi. Inoltre, sono molti i prodotti locali che hanno come ingrediente la castagna, come le panzaruotte de castagne e il rinomato gelato. In autunno, la Sagra della castagna è uno degli eventi più importanti di Trecchina.

Per chi ama cimentarsi in attività outdoor, Trecchina offre diversi percorsi per intraprendere meravigliose passeggiate. Il Monte Coccovello, con i suoi 1.500 metri di altezza, attende con aria imponente chi decide di esplorarlo; scendendo poi in direzione Maratea si potrà godere di una moltitudine di paesaggi alternati a promontori e scogliere a picco sul mare. Proseguendo la strada che porta a Maratea ad un certo punto ci si ritroverà al “Passo della Colla” che regala una meravigliosa vista sul golfo di Policastro. Giunti a Maratea tra Colle della Salvia, Monte Coccovello e Monte San Biagio i più coraggiosi potranno praticare parapendio.

Per chi ama invece qualcosa di più tranquillo, ma dal punto di vista personale molto suggestivo, può decidere di partire dal centro storico di Trecchina e percorrere il sentiero che a settembre vede il passaggio di numerosi pellegrini che raggiungono il santuario della Madonna del Soccorso in cima al Monte Santa Maria. Passeggiando attraversando i boschi di castagni arriverete in questo luogo sacro che è anche una splendida terrazza da cui ammirare il panorama tra il Tirreno e l’interno della Basilicata.

Il borgo di Trecchina è una delle location del film “Basilicata coast to coast” firmato dal noto attore e regista Rocco Papaleo. Per arrivare al borgo di Trecchina in auto dal centro e dal nord Italia è preferibile percorrere la A3 Salerno-Reggio Calabria prendendo l’uscita Lagonegro Nord e proseguendo per la SS 585. Continuando ancora per 15 chilometri circa dovrete svoltare per Trecchina. Per chi decide di raggiungerla in treno, suggeriamo di raggiungere la stazione di Maratea e poi prendere un autobus poiché il comune di Trecchina è sprovvisto di stazione ferroviaria.