Spinalonga, una piccola isola situata nella baia di Elounda, sulla costa nord-orientale di Creta, è un luogo che racchiude in sé storie di conquista, sofferenza e mistero. Questa isola fortezza, oggi abbandonata, è una delle destinazioni più affascinanti della Grecia, capace di attrarre viaggiatori da tutto il mondo con il suo fascino intramontabile.
Indice
Un po’ di storia
Spinalonga ha una storia ricca e variegata che risale all’antichità. Originariamente parte della terraferma, fu separata dal resto di Creta dai Veneziani nel 1526, che la trasformarono in una fortezza imponente per difendere l’isola dalle incursioni ottomane. Le mura possenti e le torri di guardia testimoniano ancora oggi la potenza militare di quell’epoca.
Nel 1715, Spinalonga cadde nelle mani degli Ottomani e rimase sotto il loro controllo fino al 1903, quando divenne un lebbrosario. La storia della colonia di lebbrosi è forse la più toccante e oscura dell’isola. Gli ultimi residenti lasciarono Spinalonga nel 1957, lasciando l’isola abbandonata, ma non dimenticata.
Cosa vedere e fare a Spinalonga
Esplorare le rovine
Una delle principali attrazioni di Spinalonga è la possibilità di esplorare le rovine della fortezza veneziana e del lebbrosario. Passeggiando tra i resti delle fortificazioni, si può immaginare la vita quotidiana degli abitanti di un tempo. Le mura possenti offrono anche una vista mozzafiato sulla baia di Elounda e sul mare di Creta, un panorama che da solo vale la visita.
All’ingresso dell’isola, si è accolti dalla grande porta della fortezza veneziana, un’imponente struttura che un tempo fungeva da primo baluardo difensivo. Proseguendo lungo i sentieri in pietra, si possono vedere le antiche caserme, le torri di guardia e i bastioni, che raccontano storie di battaglie e assedi. Ogni angolo della fortezza offre un pezzo di storia, dalle feritoie per le armi ai magazzini che un tempo contenevano provviste e munizioni.
Uno dei punti più affascinanti è la chiesa di San Giorgio, costruita dai Veneziani nel 1579. Questa piccola ma suggestiva chiesa, con le sue pareti in pietra e l’iconostasi intagliata, è un luogo di riflessione e tranquillità. Nei pressi della chiesa, si trovano anche le rovine delle abitazioni dei lebbrosi, semplici case in pietra che raccontano una storia di sofferenza e resilienza.
Il vecchio ospedale, con le sue stanze spoglie e i corridoi silenziosi, offre uno sguardo crudo sulle condizioni di vita dei malati. Le finestre sbarrate e le porte massicce evocano un’atmosfera di isolamento e abbandono, rendendo palpabile il dolore e la disperazione di chi vi era confinato.
Un’altra struttura interessante è l’antica cisterna, che raccoglieva l’acqua piovana per l’approvvigionamento dell’isola. Questo sistema ingegnoso di raccolta e conservazione dell’acqua era essenziale per la sopravvivenza degli abitanti, soprattutto durante i lunghi assedi.
Camminando lungo i sentieri panoramici, si possono ammirare anche i resti dei mulini a vento, che un tempo fornivano energia meccanica per la macinazione dei cereali. Questi mulini, ora in rovina, aggiungono un tocco pittoresco al paesaggio e offrono magnifiche opportunità fotografiche.
L’esplorazione delle rovine di Spinalonga non è solo un viaggio nel passato, ma anche un’esperienza sensoriale. L’odore salmastro del mare, il suono del vento tra le antiche pietre e la vista spettacolare della baia creano un’atmosfera unica, dove storia e natura si fondono armoniosamente.
Visitare il museo
All’interno dell’isola, c’è un piccolo museo che racconta la storia di Spinalonga, con particolare attenzione al periodo in cui fu un lebbrosario. Le esposizioni includono oggetti personali dei residenti, documenti storici e fotografie che illustrano la vita sull’isola. È un’esperienza toccante e educativa che aiuta a comprendere meglio le vicende di questo luogo unico.
Godersi la natura
Nonostante la sua storia travagliata, Spinalonga è un luogo di straordinaria bellezza naturale. Le acque cristalline che circondano l’isola sono un vero e proprio paradiso per gli amanti dello snorkeling e del nuoto. Il mare, con le sue sfumature che vanno dal turchese al blu profondo, cela un mondo sottomarino ricco di vita e colori. Le piccole spiagge di ciottoli offrono rifugi tranquilli dove rilassarsi e godersi il sole cretese.
La flora mediterranea che cresce spontaneamente sull’isola aggiunge un tocco di colore e profumo all’ambiente. Tra le rocce e le antiche rovine, spuntano cespugli di timo, rosmarino e salvia, piante aromatiche che riempiono l’aria di fragranze inebrianti. I fiori selvatici, con i loro vivaci colori, creano un contrasto affascinante con le pietre grigie delle costruzioni e con il blu del mare.
Le scogliere rocciose di Spinalonga offrono inoltre scorci panoramici mozzafiato. Camminando lungo i sentieri che costeggiano l’isola, si possono ammirare viste spettacolari sulla baia di Elounda e sul Mar Egeo.
Curiosità e leggende
Spinalonga non è solo storia, ma anche leggenda. La sua lunga e tormentata storia ha dato vita a numerosi racconti e miti, che ancora oggi affascinano i visitatori. Uno dei racconti più persistenti riguarda i fantasmi dei lebbrosi che vissero e morirono sull’isola. Si dice che, nelle notti di luna piena, si possano ancora sentire i lamenti dei malati e vedere ombre spettrali aggirarsi tra le rovine delle vecchie abitazioni e dell’ospedale.
Una delle leggende più famose racconta invece di una giovane donna, Maria, che fu mandata a Spinalonga dopo essere stata diagnosticata con la lebbra. Nonostante la disperazione iniziale, Maria trovò amore e amicizia tra gli altri abitanti dell’isola, vivendo i suoi ultimi anni con dignità e speranza. Dopo la sua morte, però, si dice che il suo spirito non abbia mai lasciato l’isola, e molti visitatori affermano di sentire una presenza gentile e rassicurante nei pressi della sua vecchia abitazione.
Oltre alle storie di fantasmi, Spinalonga è legata anche a racconti di tesori nascosti. Si narra che durante il dominio veneziano e successivamente ottomano, i pirati usassero l’isola come nascondiglio per i loro bottini. Alcuni credono che nei sotterranei della fortezza e nelle grotte naturali siano ancora nascosti bauli pieni di oro e gioielli, mai recuperati dai loro proprietari originali.
Per la sua posizione e per tutta la sua storia, l’isola ha ispirato numerosi libri, film e documentari. Uno dei più noti è il romanzo “L’isola” di Victoria Hislop, che racconta la storia di una famiglia cretese strettamente legata a Spinalonga e al suo lebbrosario. Il libro ha portato nuova attenzione all’isola, trasformandola in un luogo di pellegrinaggio per i lettori di tutto il mondo.
Info pratiche
Come arrivare
Spinalonga è facilmente raggiungibile dalla città di Elounda e dal villaggio di Plaka. Numerosi tour operator offrono escursioni giornaliere in barca che includono la visita all’isola. Le barche partono regolarmente durante tutta la giornata e il viaggio dura circa 20 minuti. È possibile anche partire da Agios Nikolaos, una cittadina più grande situata a circa 10 km da Elounda.
Per la visita
Spinalonga è aperta al pubblico da aprile a ottobre, con orari che possono variare a seconda della stagione. Si consiglia di controllare gli orari aggiornati prima della visita. L’ingresso all’isola è a pagamento e i biglietti possono essere acquistati in loco o online per evitare code, o con un tour organizzato che include anche gli spostamenti. Per la visita, è bene indossare scarpe comode per camminare sulle rovine e portare acqua e protezione solare, poiché sull’isola ci sono poche zone d’ombra.
Quando andare
Il periodo migliore per visitare Spinalonga è durante i mesi primaverili ed estivi, da maggio a settembre, quando il clima è caldo e soleggiato. Luglio e agosto sono i mesi più affollati, quindi, per chi preferisce una visita più tranquilla, i mesi di maggio, giugno e settembre sono ideali.