Ci sono luoghi, al mondo, remoti e inesplorati. Come fossero dei piccoli segreti. Sono luoghi ancora lontani dal turismo, ma capaci di regalare straordinarie emozioni a chi decide di varcare la loro soglia. Appartengono a questo gruppo, neanche troppo ristretto, le Westman Islands (Vestmannaeyjar nella lingua locale), immerse nell’Oceano Atlantico a meno di 10 km dalla costa sud dell’Islanda. L’unica tra loro ad essere abitata è Heimay, 4200 abitanti accoglienti e innamorati di quella terra.
A vederle, le Westman Islands sono un vero spettacolo. Brulle e rocciose, sono lambite da gelide acque in cui nuotano le balene, e fanno il bagno foche e pinguini. Paiono spuntare dall’acqua all’improvviso, quegli speroni rocciosi, creando uno spettacolo naturale che, chiunque lo vede, non sa dimenticare. È qui, in questo scenario da favola, che si trova uno dei più spettacolari fari al mondo: il faro di Thridarangar (che in lingua islandese significa “tre rocce”). Costruito nel 1939, vi si può accedere solamente con un elicottero: si erge infatti ad un’altezza di 36 metri, con le onde dell’oceano a lambire la roccia in ogni suo lato.
Luogo perfetto per isolarsi dal mondo, il faro di Thridarangar ha una sua pagina Facebook e ha ispirato la crime novel “Why Did You Lie?”. Quando fu realizzato, ancora gli elicotteri non esistevano. Per costruirlo, fu aperta una via nello sperone di roccia, fino alla sua cima. “Coinvolgemmo tre scalatori esperti, tutti provenienti dalle Westman Islands. Poi ci facemmo prestare trapani, martelli, catene e morsetti per mettere queste ultime in sicurezza. Quando arrivarono in alto, scoprirono che non c’era alcun appiglio per raggiungere la vetta dello scoglio. Così, uno si mise in ginocchio, il secondo gli salì sulle spalle e il terzo lo fece a sua volta. Per me fu una grande emozione assistere a quell’impresa”, ha raccontato un testimone oculare.
Oggi, per ammirare il faro di Thridarangar si può affittare un elicottero (è stata anche costruita una piattaforma per l’atterraggio) e godersi tutto lo spettacolo del luogo. Sognando leggende, immaginando storie di solitudine. E toccando con mano quali imprese può compiere l’uomo, laddove la natura si impegna per rendere le cose molto, molto difficili.